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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 16.1913

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Fasc. 3
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Salmi, Mario: Spigolature d'arte Toscana
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https://doi.org/10.11588/diglit.24140#0254

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MARIO SALMI

parlare di Ricci e non di Lorenzo e tutte le cose che a quegli appartengono, attribuì erronea-
mente a questi ; può quindi pensarsi che Marco da Montepulciano fosse anche a Pescia aiuto
del pittore fiorentino seguendo ancora le forme di Spinello. Circa al tempo di esecuzione,
poiché il San Jacopo dipinto nel pilastro a sinistra ha grandi somiglianze coi santi del Duomo
eli Firenze, si può pensare che gli affreschi siano stati eseguiti verso il quarto decennio del
Quattrocento. Nella composizione ripete Picei i vecchi modelli e nei Funerali di Sant’Antonio
imita, con amplificazioni e qualche variante, la scena di quelli di San Benedetto in San Miniato
al Monte. Ha interesse locale nella storia della Tentazione del santo una veduta di Pescia
nel XV secolo.

Pescia. Biblioteca capitolare. Vi sono raccolti alcuni oggetti d’arte di notevole importanza,
fra i quali : un Cristo raffigurato di prospetto con la croce sulla spalla, che versa sangue dal
costato e si raccoglie in un calice. Appartiene a Picei ed è opera scadente e scorretta di
disegno. Sono pure di lui i frammenti scomposti di un polittico, di cui rimane la parte
laterale destra con tre santi ; altri pezzi con santi in più piccole dimensioni, una storia di

Fig. 8 — Giovanni dal Ponte, San Bartolomeo e San Giovanni Evangelista
Firenze, Museo di Santa Maria del Fiore.

Santa Maria Egiziaca e le stimmate di San Francesco. Curiosa è la disposizione delle figure
in gruppi di due a due e separate nello stesso scomparto. La parte centrale, un po’ danneg-
giata per scrostature, rappresenta l’Incoronazione della Vergine e due angeli (fig. 6); è un
po’ materiale di esecuzione. Anche quest’opera crediamo dello stesso periodo degli affreschi

di Sant’Antonio ; anzi nello sguancio del finestrone di questa chiesa sono piccole figure di

santi dalle teste grosse che hanno perfetta corrispondenza con queste ed è da concludersi
che fossero l’una e l’altra eseguite da Picei nello stesso tempo.

Pescia. Chiesa di San Francesco, cappella a destra della maggiore. Transito della Vergine,

frammento di affresco che conserva ancora qualcosa di goticizzante nel panneggio e nelle facce

contratte, da ravvicinarsi agli affreschi di San Francesco ad Arezzo. Inoltre nel fondo della
cappella Cardini, a sinistra entrando in chiesa, è un affresco con quattro santi e due devoti,
Giovanni e Antonio Cardini, ridipinti ma non tanto, da non farci riconoscere il Picei.

Picei di Lorenzo ebbe fortuna, oltre che nelle numerose commissioni, ancora fra i minori
artisti contemporanei e ci capitò spesso di trovare l’influenza del suo stile in cose non sue.
Ricordiamo così due sportelli laterali di un trittico nel Museo civico di Pisa, sala V, nn. 40
e 43, rappresentanti tre santi ognuno e nelle cuspidi l’Annunciazione. Ad Empoli, nella Gal-
leria della Collegiata, n. 23, quattro santi un po’ ridipinti, di un ritardatario imitatore. A Pescia
 
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