GINO FO G 01 ARI
2.S 8
Giuseppe Angeli è pittore tutt’altro che spregievole ed ha nella bellissima Immacolata
dei Frari un dipinto che si leva ben alto su tanti altri del tempo. Visse ottantanove anni,
sino nel 1798, e dovette essere uno dei più fervidi e buoni sostenitori della nostra scuola.
Lo troviamo Ira i quattro maestri scelti primi nel 1756» che dovevano una settimana ogni
mese, assumere alternativamente il compito di mettere a posto il nudo e di assistere alle
lezioni. E dal 1756 in poi, quasi ogni secondo anno, l’Angeli assunse quella carica gravosa.
1 maestri avevano solo un piccolo compenso che, almeno nei primi tempi, era di lire cento-
Fig. 15 — Domenico Maggi otto. L’Accademia del disegno.
Venezia, Gallerie.
sessanta di piccoli all’anno tra tutti e quattro, per esser, come si diceva, con assiduita interve-
nuti alle di loro incombenze degli studi con dispendio di barca et incomodo di tempi m risarci-
mento del loro speso. È vero che poco avevano da fare, come molti anni dopo osserva criti-
cando Giovanni Edwards, e a molti, che erano vecchi e poveri, anche quel piccolo compenso
poteva esser buono.
Il primo ottobre del 1774 i Riformatori Querini, Grimani e Foscarini, compiacendosi del
buon andamento degli studi, mettevano in prima linea i meriti che in ciò aveva Giuseppe
Angeli, avendo sostenuto le cariche di presidente e di consigliere e ripreso poi sempre l’umile
posto di maestro; e a testimoniare ad esso il loro aggradi melilo, per il profitto degli scolari
2.S 8
Giuseppe Angeli è pittore tutt’altro che spregievole ed ha nella bellissima Immacolata
dei Frari un dipinto che si leva ben alto su tanti altri del tempo. Visse ottantanove anni,
sino nel 1798, e dovette essere uno dei più fervidi e buoni sostenitori della nostra scuola.
Lo troviamo Ira i quattro maestri scelti primi nel 1756» che dovevano una settimana ogni
mese, assumere alternativamente il compito di mettere a posto il nudo e di assistere alle
lezioni. E dal 1756 in poi, quasi ogni secondo anno, l’Angeli assunse quella carica gravosa.
1 maestri avevano solo un piccolo compenso che, almeno nei primi tempi, era di lire cento-
Fig. 15 — Domenico Maggi otto. L’Accademia del disegno.
Venezia, Gallerie.
sessanta di piccoli all’anno tra tutti e quattro, per esser, come si diceva, con assiduita interve-
nuti alle di loro incombenze degli studi con dispendio di barca et incomodo di tempi m risarci-
mento del loro speso. È vero che poco avevano da fare, come molti anni dopo osserva criti-
cando Giovanni Edwards, e a molti, che erano vecchi e poveri, anche quel piccolo compenso
poteva esser buono.
Il primo ottobre del 1774 i Riformatori Querini, Grimani e Foscarini, compiacendosi del
buon andamento degli studi, mettevano in prima linea i meriti che in ciò aveva Giuseppe
Angeli, avendo sostenuto le cariche di presidente e di consigliere e ripreso poi sempre l’umile
posto di maestro; e a testimoniare ad esso il loro aggradi melilo, per il profitto degli scolari