IL TESORO SACRO DEL DUOMO DI VEROLI ED I SUOI CIMELI
297
Gli storici di Casamari danno cenno solamente delle tre reliquie ora descritte, che eran
quelle portate da Verdi nella già ricordata processione del dì dell’Ascensione; ma anche altri
reliquiari debbono riferirsi alla pietà di quei monaci, sia perchè la loro provenienza è espres
samente dichiarata da iscrizioni, sia perchè i caratteri stilistici dell’arte gotica li riannodano
alla badia Cisterciense.
È chiaramente dichiarato dalla iscrizione come proveniente da Casamari un reliquiario
quadrangolare, largo cm. 53 ed alto cm. 31, formato da una lastra di argento dorato e trafo-
rato e graffito. L’intaglio che forma la decorazione di questo cimelio ricorda i medesimi
motivi ornamentali che formano la decorazione architettonica dei paliotti di altare, dei timpani
delle porte e dei capitelli della insigne Abbadia. S’incontrano difatti qui le stesse stelle o
Reliquiario (argento clorato) — ^'Fotografia Franchi de’ Cavalieri).
rosoni a sei punte che decorano uno dei frammenti conservati nell’aula capitolare, ma più che
altro è notevole quel giglio borgognone che così spesso s’incontra nei capitelli della Badia,
sovente rappresentato capovolto e perciò chiamato dall’ Enlart le lis renversée, 1 il quale costi-
tuirebbe, secondo questo studioso dell’arte cisterciense, una delle prove dell’origine francese
nell’architettura di quel cenobio. Nelle lastrine, che a modo di cornice inquadrano questo prezioso
oggetto, son disposti alternatamente con alcune gemme, nove medaglioni che portano dipinte su
vetro le figure di alcuni Santi che più specialmente si ricollegano all’ordine ed al cenobio di Ca-
samari. Cominciando dall’alto e girando intorno al reliquiario si notano l’immagine di San Nicola
di Mira, identificato dalla mitra e pastorale e dalla iscrizione S NICO; l’immagine di questo
santo è frequentissima nella iconografia medioevale e l’abbiamo difatti incontrata anche in
altri cimeli già esaminati; si notano poi le immagini di San Pietro e di San Paolo caratte-
rizzati dalla spada il primo, dalle chiavi il secondo, con le iscrizioni S PAVLYS (in lettere
1 Enlart, Origines frangaises de l’architecture gothique en Italie, pag. 291.
L’Arte. XVI, 3S
297
Gli storici di Casamari danno cenno solamente delle tre reliquie ora descritte, che eran
quelle portate da Verdi nella già ricordata processione del dì dell’Ascensione; ma anche altri
reliquiari debbono riferirsi alla pietà di quei monaci, sia perchè la loro provenienza è espres
samente dichiarata da iscrizioni, sia perchè i caratteri stilistici dell’arte gotica li riannodano
alla badia Cisterciense.
È chiaramente dichiarato dalla iscrizione come proveniente da Casamari un reliquiario
quadrangolare, largo cm. 53 ed alto cm. 31, formato da una lastra di argento dorato e trafo-
rato e graffito. L’intaglio che forma la decorazione di questo cimelio ricorda i medesimi
motivi ornamentali che formano la decorazione architettonica dei paliotti di altare, dei timpani
delle porte e dei capitelli della insigne Abbadia. S’incontrano difatti qui le stesse stelle o
Reliquiario (argento clorato) — ^'Fotografia Franchi de’ Cavalieri).
rosoni a sei punte che decorano uno dei frammenti conservati nell’aula capitolare, ma più che
altro è notevole quel giglio borgognone che così spesso s’incontra nei capitelli della Badia,
sovente rappresentato capovolto e perciò chiamato dall’ Enlart le lis renversée, 1 il quale costi-
tuirebbe, secondo questo studioso dell’arte cisterciense, una delle prove dell’origine francese
nell’architettura di quel cenobio. Nelle lastrine, che a modo di cornice inquadrano questo prezioso
oggetto, son disposti alternatamente con alcune gemme, nove medaglioni che portano dipinte su
vetro le figure di alcuni Santi che più specialmente si ricollegano all’ordine ed al cenobio di Ca-
samari. Cominciando dall’alto e girando intorno al reliquiario si notano l’immagine di San Nicola
di Mira, identificato dalla mitra e pastorale e dalla iscrizione S NICO; l’immagine di questo
santo è frequentissima nella iconografia medioevale e l’abbiamo difatti incontrata anche in
altri cimeli già esaminati; si notano poi le immagini di San Pietro e di San Paolo caratte-
rizzati dalla spada il primo, dalle chiavi il secondo, con le iscrizioni S PAVLYS (in lettere
1 Enlart, Origines frangaises de l’architecture gothique en Italie, pag. 291.
L’Arte. XVI, 3S