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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 16.1913

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Fasc. 4
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Scaccia-Scarafoni, Camillo: Il tesoro sacro del duomo di Veroli ed i suoi cimeli medioevali, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24140#0334

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300

CAMILL O SCA C CIA-SCARA FONI

Secondo la già citata relazione manoscritta del De Bobus provengono anche da Casamari
alcuni ostensori il cui stile e la cui tecnica si ricollegano ai precedenti reliquiari. Uno di essi,
il primo a sinistra della nostra figura, presenta una parte cilindrica data da una lamina di
metallo dorato, lavorata e traforata come i due precedenti reliquiari : due ordini di archetti
formano la decorazione di questo reliquiario; il primo dato da una serie di piccoli archi
trilobi, il secondo formato da una fuga di archetti ogivali risultanti dalla intersezione di archi
rotondi.

La parte superiore è sorretta, secondo il gusto di questi reliquiari gotici, da un piede
la cui decorazione semplicissima è data da rosette e trifogli sbalzati e da un nodo che porta

Ostensori e pisside — (Fotografia Can. Quattro Ciocchi).

a smalto verde champleuè, entro sei medaglioni, la seguente iscrizione che lascia congetturare
che il reliquiario sia dovuto alla devozione di una ignota donatrice:

DNA | M | R | NT’S | SIS’

D’RE

BICI

Gli altri due reliquiari sono formati come questo di una parte cilindrica sormontata da
una cupside e da un piede poligonale o lobato. Quello nel centro della nostra figura, tutto
di argento, presenta c donnine, guglie e nicchiette ricavate con finissimo gusto e contiene
nell’interno quella piccola ampolla che già vedemmo era contenuta in uno dei reliquiari di
Casamari. Mentre il primo ostensorio, per i suoi contatti con la tecnica e lo stile di quelli
già descritti, fatti fare dall’abate Giovanni, può ritenersi del sec. XIII, questo secondo più armo-
nico e più accurato dovrà attribuirsi forse al sec. XIV. Il terzo, benché risulti di linee generali
 
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