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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 16.1913

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Fasc. 4
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Battelli, Guido: La favola di Psiche dipinta da Lodovico Cigoli
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https://doi.org/10.11588/diglit.24140#0343

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LA FAVOLA DI PSICHE DIPINTA DA LODOVICO CIGOLI 309

Tutto, tutto, fin nei più minuti particolari corrispondeva alla descrizione del manoscritto
che io avevo inviato: il soggetto delle composizioni, la loro collocazione, l’atteggiamento delle
persone, gli episodi secondari, le figure decorative.

Ecco nella prima lunetta (fig. 1) Psiche addormentata sopra una nuvola leggermente sospinta
da Zefiro verso il delizioso palazzo nel mezzo d'un bosco; nella seconda (fig. 2) l’incauta gio-
vinetta che tenta di trattenere Amore, e non essendovi riuscita si getta nel fiume ; nella terza
(fig. 3) Psiche che torna dall’Inferno col vaso d’unguenti —- in distanza si scorge Cerbero e le
tre Parche —; nella composizione centrale ecco finalmente Psiche dinnanzi a Giove. Nelle
lunette si vede l’asino che mangia le rose, il leone e la tigre che scherzano con i putti alati,
e tra le figure decorative compare sempre il dio Pane, il salvatore di Psiche.

Nessun dubbio adunque che a Lodovico Cigoli e non ad Annibaie Carracci debbano

Fig. 3 — Lodovico Cigoli: Psiche che torna dall’Inferno col vaso d’unguenti.

essere attribuiti codesti affreschi che segnano una pagina luminosa della pittura italiana sul-
l’inizio del Seicento. L’errore della attribuzione è del resto facilmente spiegabile e scusabile :
quando gli affreschi vennero staccati dalla parete si era ormai da gran tempo perduta ogni
memoria del loro autore, e le pitture per la bellezza del disegno e lo splendore del colorito
parvero ben degne del Maestro illustre che aveva decorate le volte del Palazzo Larnese.

Alla testimonianza del biografo si aggiunsero ben presto altre prove. Nell’ordinare la
Mostra cigoliana che si è aperta l’8 di giugno agli Uffizi, si rinvennero tre disegni (nn. 8859,
8877, 8990), che si riferiscono indubbiamente a questa composizione, e inoltre una stampa
dello Scalberge, già segnalata dal Busse, rappresentante Psiche dinnanzi a Giove, con la data
del 1637 e l’indicazione del pittore CHIVOLY. Finalmente è da aggiungere il frammento
inedito del poema di Francesco Bracciolini, La Psiche di Lodovico Cigoli, ricordato dal Lami,
che si conserva nella Riccardiana di Firenze (cod. 2274 a carte 56 e segg.). Il frammento in
parola differisce notevolmente e può considerarsi soltanto come una prima redazione di quello
pubblicato dal Menghini nel 1889 a. Bologna nella collezione Romagnoli. Il Bracciolini aveva
conosciuto il Cigoli a Firenze nel 1608 in occasione delle feste per le nozze di Cosimo II con
 
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