LORENZO E CRISTOFORO DA LENDINARA
E LA LORO SCUOLA
(Cont. e fine, vedi fase, precedente).
V.
Le tradizioni artistiche dei Canozi furono se-
guitate parallelamente e continuate dopo
la morte di Lorenzo dal fratello Cristoforo e dal
figliuol suo Bernardino, in molte opere perve-
nute sino a noi, delle quali si hanno memorie
numerosissime nei documenti e nelle cronache
del tempo.
Appena lasciata Padova Cristoforo veniva
chiamato a dotare la cattedrale di Parma d’un
coro decoroso, simile a quello modenese di San
Geminiano, della cui bellezza s’era sparsa pre-
stamente la fama. Possiamo ancor oggi vedere
nei rogiti del notaio Gaspare del Prato di quella
città il capitolato originale, importante sovra-
tutto perchè ci conserva il disegno di mostra
per uno stallo1 (fig. 6). Meglio che dalle stesse
tarsie, ove i fini rapporti cromatici hanno perduto
l’accordo primitivo, e la vivezza per l’abbon-
danza dei restauri e delle verniciature, s’impara
da quello schizzo acquerellato, quali effetti colo-
ristici sapessero ottenere i celebrati maestri len-
dinaresi. 2
Gii stalli parmensi variarono di poco nella
forma e nell’altezza da quelli della vicina città,
a cui il contratto stipulato con i deputati dell’opera prescriveva d’attenersi, ma non ne rag-
giunsero la vaghezza nelle tarsie a figure.
I santi dei postergali sono: Ilario vescovo di Poitiers, patrono di Parma; Bernardo degli
Uberti cardinale e i due evangelisti Luca e Matteo. Negli specchi noteremo ancora le abi-
1 Archivio notarile di Parma; Rogiti di Gaspare del nell’Indicatore Jfodenese del 1852, fase. 31-33-35. Id.,
Prato, Filza 2, 1469, 9 maggio. Del testo dò un rias- Intorno alla scoltura in legno, in Atti e Memorie della
sunto in Appendice, 8. a. Dep. di st. per le provinole modenesi e parmensi', 1876.
2 Amadio Ronchini, Dei lavori dì scoltura in legno
Fig. 6 — Cristoforo da Lendinara:
Mostra per uno stallo. Parma, Archivio Notarile.
L’Arte. XVI, 41.
E LA LORO SCUOLA
(Cont. e fine, vedi fase, precedente).
V.
Le tradizioni artistiche dei Canozi furono se-
guitate parallelamente e continuate dopo
la morte di Lorenzo dal fratello Cristoforo e dal
figliuol suo Bernardino, in molte opere perve-
nute sino a noi, delle quali si hanno memorie
numerosissime nei documenti e nelle cronache
del tempo.
Appena lasciata Padova Cristoforo veniva
chiamato a dotare la cattedrale di Parma d’un
coro decoroso, simile a quello modenese di San
Geminiano, della cui bellezza s’era sparsa pre-
stamente la fama. Possiamo ancor oggi vedere
nei rogiti del notaio Gaspare del Prato di quella
città il capitolato originale, importante sovra-
tutto perchè ci conserva il disegno di mostra
per uno stallo1 (fig. 6). Meglio che dalle stesse
tarsie, ove i fini rapporti cromatici hanno perduto
l’accordo primitivo, e la vivezza per l’abbon-
danza dei restauri e delle verniciature, s’impara
da quello schizzo acquerellato, quali effetti colo-
ristici sapessero ottenere i celebrati maestri len-
dinaresi. 2
Gii stalli parmensi variarono di poco nella
forma e nell’altezza da quelli della vicina città,
a cui il contratto stipulato con i deputati dell’opera prescriveva d’attenersi, ma non ne rag-
giunsero la vaghezza nelle tarsie a figure.
I santi dei postergali sono: Ilario vescovo di Poitiers, patrono di Parma; Bernardo degli
Uberti cardinale e i due evangelisti Luca e Matteo. Negli specchi noteremo ancora le abi-
1 Archivio notarile di Parma; Rogiti di Gaspare del nell’Indicatore Jfodenese del 1852, fase. 31-33-35. Id.,
Prato, Filza 2, 1469, 9 maggio. Del testo dò un rias- Intorno alla scoltura in legno, in Atti e Memorie della
sunto in Appendice, 8. a. Dep. di st. per le provinole modenesi e parmensi', 1876.
2 Amadio Ronchini, Dei lavori dì scoltura in legno
Fig. 6 — Cristoforo da Lendinara:
Mostra per uno stallo. Parma, Archivio Notarile.
L’Arte. XVI, 41.