LORENZO E CRISTOFORO DA LENDINARA E LA LORO SCUOLA
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servano tuttora le spalliere della sacristia nuova, compite nel 1474 dal solo Bernardino; ma
di esse ci occuperemo altrove, studiando i discendenti dei primi Canozi.
Esistono nella stessa sacristia quattro quadri a intarsio con gli Evangelisti e la data
del 1477, nei quali Cristoforo mostra tutto il suo rude talento: ferrigne son le figure, e potenti
nel disegno aspro e sommario, così da poter essere considerate nel loro genere per cose
al tutto ammirabili (fìgg. 7, 8, 9 e io).
Altri lavori di minor conto ci testimoniano i libri della Fabbrica, tatti nel 1484 e nel
1487, ed è questo Fultimo ricordo della dimora di Cristoforo a Modena.
T^a grande abilità del Canozio lo fece ricercare ben presto fuori dell’Emilia nella stessa
Fig. 8 — Cristoforo da Lendinara : San Matteo
Modena, Sagrestia del Duomo — (Fotografia Anderson).
Toscana: e noi lo vediamo dapprima chiamato a Lucca dal benemerito operaio Domenico Ber-
tini nel 1484 a fare nella sacristia del duomo convenienti banchi e armadi per i sacri arredi. 1
Quella dimora dovette esser grata e non disagevole all’artista, che poteva facilmente
sorvegliare, secondo la necessità, gli ultimi lavori di Modena; anche perchè a Lucca trovò
in Jacopo da Villa un compagno e seguace fedele e un discepolo valoroso nel giovane
Matteo Ci vitali, nipote del grande scultore omonimo. 2 Con l’aiuto probabile di costoro il
1 Enrico Ridolfi, L’arte in Lucca, 1882, pag. 266. testimoniato da un manoscritto lucchese di Giuseppe
2 Che Matteo fosse discepolo del Canozio ci viene Civitali suo figliuolo ; nel quale a pagina 278 lasciò
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servano tuttora le spalliere della sacristia nuova, compite nel 1474 dal solo Bernardino; ma
di esse ci occuperemo altrove, studiando i discendenti dei primi Canozi.
Esistono nella stessa sacristia quattro quadri a intarsio con gli Evangelisti e la data
del 1477, nei quali Cristoforo mostra tutto il suo rude talento: ferrigne son le figure, e potenti
nel disegno aspro e sommario, così da poter essere considerate nel loro genere per cose
al tutto ammirabili (fìgg. 7, 8, 9 e io).
Altri lavori di minor conto ci testimoniano i libri della Fabbrica, tatti nel 1484 e nel
1487, ed è questo Fultimo ricordo della dimora di Cristoforo a Modena.
T^a grande abilità del Canozio lo fece ricercare ben presto fuori dell’Emilia nella stessa
Fig. 8 — Cristoforo da Lendinara : San Matteo
Modena, Sagrestia del Duomo — (Fotografia Anderson).
Toscana: e noi lo vediamo dapprima chiamato a Lucca dal benemerito operaio Domenico Ber-
tini nel 1484 a fare nella sacristia del duomo convenienti banchi e armadi per i sacri arredi. 1
Quella dimora dovette esser grata e non disagevole all’artista, che poteva facilmente
sorvegliare, secondo la necessità, gli ultimi lavori di Modena; anche perchè a Lucca trovò
in Jacopo da Villa un compagno e seguace fedele e un discepolo valoroso nel giovane
Matteo Ci vitali, nipote del grande scultore omonimo. 2 Con l’aiuto probabile di costoro il
1 Enrico Ridolfi, L’arte in Lucca, 1882, pag. 266. testimoniato da un manoscritto lucchese di Giuseppe
2 Che Matteo fosse discepolo del Canozio ci viene Civitali suo figliuolo ; nel quale a pagina 278 lasciò