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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 16.1913

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Fasc. 5
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Fiocco, Giuseppe: Lorenzo e Cristoforo da Lendinara e la loro scuola, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24140#0358

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324

GIUSEPPE FIOCCO

Canozio si accinse ai lavori per la cattedrale, in cui mostrò la sua solita valentia ritraendo
di commesso prospettive e figure.

Cinque dei pannelli lignei, composti per gli armadi della sacristia, hanno trovato ricovero
nella Pinacoteca del palazzo Ducale; quattro d’essi adorni di fantastiche vedute e l’altro
dell’intera figura di San Martino, vestita degli abiti pontificali, simile in maestà ai Santi
condotti da Lorenzo per la basilica Antoniana sovra i disegni forniti dallo Squarcione nel 1462,
cioè quando Cristoforo cooperava col fratello a Padova. 1

Alcuni documenti scoperti dal Supino ci fanno conoscere quanta fortuna avesse l’arte

Fig. 9 — Cristoforo da Lendinara : San Giovanni
Modena, Sagrestia del Duomo — (Fotografia Anderson).

dei Lendinaresi anche a Pisa, dove nel i486 maestro Cristoforo d’Andrea fece una sedia
per mostra nella Primaziale, su cui, piacendo, s’avea a fare il mercato. 2

La sedia eseguita in collaborazione di Jacopo da Villa non è andata perduta, come si

scritto : In sagrestia (del duomo) si vede la bell’opera
e mirabile di prospettiva di Cristoforo Lendinara, mae-
stro di Matteo Ch'itali padre di me scrittore delle pre-
senti storie. Così pure la colleganza di lavoro con Jacopo
da Villa risulta dai documenti pisani che citerò innanzi.

1 P. Campetti, Catalogo della Pinacoteca comunale

di Lucca, 1909, pagg. 87-88.

2 I. B. Supino, Archivio storico dell’arte (1893)
anno VI, fase. Ili, pag. 12.

L. Tanfani Centofanti, Notizie di artisti tratte
da documenti pisani, 1898, pagg. 131-334, aggiunse
altri documenti inediti.
 
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