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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 16.1913

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Fasc. 5
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Biancale, Michele: L' arte di frate Vittore Ghislandi
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https://doi.org/10.11588/diglit.24140#0380

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34Ó

MICHELE /MANCALE

Il Tassi, esaltando la testa del presunto Vite! 1 io, nota che « ha un misto di Paolo e di
Tiziano». L’incertezza del giudizio del Tassi si giustifica col vario carattere artistico che
appare in quella testa ondeggiante appunto tra un senso decorativo, che si può far risalire a
Paolo, e una certa vita drammatica che, se non è tizianesca, è però tale da rivelare un influsso
seicentesco come ancora aleggiante in Venezia, dov’esso non fu mai così forte da distruggere
negli artisti che ne furono toschi la tradizione della grande arte indigena.

Insomma si sente che sul frate ha operato un’altra personalità artistica traverso la quale
egli mira al Cinquecento veneto con molte infiltrazioni seicentesche e presentimenti del Set-

Vittore Ghislandi : Ritratto di canonico. Bergamo, Carrara.

tecento. Da ciò nasce la sua incertezza, seppure già s’afferma qualcuna delle sue qualità native;
e intanto quel grande moto d’arte determinato dal Caravaggio è per rivelarglisj attraverso la
personalità d’un seguace di questi : di Salomone Adler.

Di lui poco si conosce; la sua persona e la sua opera sono in un’ombra densa e il disce-
polo, di cui egli si vantava, come gli tolse allora la maniera di dipingere, così ora gii usurpa,
anche senza sua colpa, le sue tele. Certo un esame attento di tutta la produzione del
Ghislandi porterà al risultato di togliergli parecchie opere, da restituirsi sicuramente al maestro.
Non è il nostro compito in questo capitolo, in cui si tenta di fissare lo sviluppo della per-
 
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