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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 16.1913

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Fasc. 5
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Fogolari, Gino: L' accademia veneziana di pittura e scoltura del settecento, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24140#0400

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GINO FOGOLARI

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miani, noto per il monumentale soffitto di San Pantalon. Riproduco qui un suo bozzetto
fig. 28), acquistato di recente dalle Gallerie di Venezia. Tutti i maggiori artisti veneziani del
Settecento da Sebastiano Ricci, al Tiepolo, al Pittoni, rendono più imponenti le loro com-
posizioni con sfondi di architettura, e anche nei minori, come in Angelo Trevisani in Jacopo
Maneschi, appare evidente quanto la scenografia, elevata a Venezia a vera arte da Fran-
cesco Bibbiena, e coltivata sempre poi con grande successo, abbia giovato a rendere gra-
devole almeno l’insieme, là dove le parti sono spesso difettose. Alla nostra Accademia si
pensò per la prima volta nel 1761 ad aggiungere allo studio del nudo, che già si pra-
ticava d’inverno e d’estate, quello dell’architettura ; e nella seduta del 24 maggio si stabili
che tale studio dovesse seguire la mattina di buon’ora nei mesi di giugno, luglio, agosto
e settembre come più opportuni ed adatti per la lunghezza delle giornate. Tale studio però

Fig. 26 — Alessandro Magnasco : Paesaggio fantastico. Venezia, R. Gallerie.

non doveva distogliere dalla continuazione di quello del nudo e perciò si determinò che
l’uno e l’altro avessero da succedere alternativamente in giornate da destinarsi dal presi-
dente per il dovuto respiro alle applicazioni del maestro che fosse stato eletto; al quale
maestro si intendeva di assegnare un onesto compenso. Si avrebbe dovuto attendere il parere
dei signori Riformatori dello studio di Padova ed invece si passò intempestivamente ad eleg-
gere già in quella seduta il nuovo maestro; ed essendo proposti Gerolamo Mengozzi Colonna,
il portentoso quadraturista, creatore di finti loggiati e di archi sulle pareti e sulle volte delle
sale e delle chiese, ed Antonio Visentini, pittore e incisore prospettico non che architetto pratico,
il primo otteneva quattro voti favorevoli ed otto contrari, il secondo dieci favorevoli e contrari solo
due, e perciò restava eletto. Antonio Visentini, nato nel 1688 aveva appresa la pittura da
Antonio Pellegrini ed aveva aiutato quel maestro, così facile e grandioso, nelle sue vaste deco-
razioni ; poi si era dato allo studio dell’architettura, esercitandola come pratico e come teorico.
E suo il progetto del palazzo che il console d’Inghilterra Giuseppe Smith si era fatto erigere
 
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