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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 16.1913

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Fasc. 5
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Fogolari, Gino: L' accademia veneziana di pittura e scoltura del settecento, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24140#0403

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Il ACCADEMIA VENEZIANA DI PITTURA E SCOI TURA DEL SETTECENTO 369

Gli accademici erano andati troppo avanti nel creare di tutta la loro autorità il nuovo
insegnamento dell’architettura e quel che più nel designare il nuovo e stabile maestro nel
Visentini.

Ancora nel gennaio del 1764 si doveva decidere su richiesta dei Riformatori qual genere
di studio d’architettura si volesse seguire: o quello dell’architettura prospettica o l’altro della
positiva o statica. Naturalmente si diede la preferenza al primo, come studio sussidiario della

Fig. 29 — Antonio Visentini : Prospettiva architettonica
Venezia, R. Gallerie.

pittura, perchè necessario ad ogni genere di quadri e sopratutto, nota la relazione, « nelle tea-
trali scenarie decorazioni».

I Riformatori, dopo aver tenuta per non poco tempo la questione sospesa, imposero con
la determinazione del 19 aprile 1767, che il maestro non fosse il Visentini ma Francesco Costa,
uomo non meno addottrinato e forse non meno valente del Visentini, ma che non era ancora
aggregato tra gli accademici. Francesco Costa, autore del teatro di San Benedetto eretto nel 1755
e andato in rovina per un incendio non molto dopo, pittore scenografo dei più lodati nei libretti

e otto, almeno dei sei più belli tra quei mirabili di- tivo e le stesse proporzioni, si devono credere di altra

pinti. Due, benché fatti con lo stesso intento decora- mano e assai meno perita.

L’Arte. XVI, 47.
 
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