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ALDO FORATTI
Non osserveremmo l’ordine cronologico se dividessimo i pochi lavori d’architettura pro-
fana dai sacri, e quindi trattiamo di quell’arco che lega i portici del piano a quelli del monte,
serpeggianti, con umile povertà francescana, fino al santuario della Madonna di San Luca.
Il primo documento grafico risale al 1718' (fìg. 1), e si mostra molto semplice; dal basa-
mento, in cui sono aperti cinque archi scemi, s’inalzano diciotto colonne, da tutt’e due le
parti, sei delle quali con controcolonne; sedici colonne formano l’ossatura della tribuna trac-
ciando due avancorpi a semiellisse con frontoni tondi sopra la trabeazione del portico coronato
da una cupola emisferica con tamburo e lanterna. Il carattere un po’ scenografico dell’arco
(fig. 2), compiuto nel 1732, fece considerare Francesco Bibiena come disegnatore dell’ultimo
Fig, 2 — C. F.'-'Dotti : Arco cld Meloncello. Bologna.
progetto;2 ma se ciò non fosse smentito dal vero autore in una carta autografa, lo sarebbe
da una guida del 1773 3 e dalle persuasive note di Giangiacomo Dotti, 4 che tolgono qualsiasi
1 Ardi, di Stato di Bologna, Arch. Monti, mazzo 23,
Liste della fabbrica del Meloncello. 11 Dotti scrive:
« La fabrica del Meloncello fu disegnata da me sotto-
scritto dell’anno ijiS, e benché fosse anche disegnata
dal sig. N.N. (l’anonimo è certo Francesco Bibiena)
conoscendosi non poter reggere il detto disegno ; che noi
rintracciammo nella libi. Malvezzi De Medici) lo mu-
rai d’ordine della F. M. del signor senatore Monti e
formerò il disegno come sta di presente, e del jj2/
fu tirato detta fabbrica alla sua perfezione, cioè dalla
parte della rimessa et il residuo del ponte fu com-
pito sino al piano del portico con i suoi parapetti
del 1 j22 v. Una copia del disegno si trova nell 'Ardi.
Gozzadini (Fabbriche di Bologna, cart. cit., c. 101).
2 G. Zanotti, Pitture di Bologna, ecc., Bologna,
1776, pag. 529.
3 Informazione alli forestieri delle cose più notabili
della città e stato di Bologna, Bologna, 1773, pa-
gine 188-89.
4 Squarci d’annotazioni, ecc., op. cit. pag. 23-27.
ALDO FORATTI
Non osserveremmo l’ordine cronologico se dividessimo i pochi lavori d’architettura pro-
fana dai sacri, e quindi trattiamo di quell’arco che lega i portici del piano a quelli del monte,
serpeggianti, con umile povertà francescana, fino al santuario della Madonna di San Luca.
Il primo documento grafico risale al 1718' (fìg. 1), e si mostra molto semplice; dal basa-
mento, in cui sono aperti cinque archi scemi, s’inalzano diciotto colonne, da tutt’e due le
parti, sei delle quali con controcolonne; sedici colonne formano l’ossatura della tribuna trac-
ciando due avancorpi a semiellisse con frontoni tondi sopra la trabeazione del portico coronato
da una cupola emisferica con tamburo e lanterna. Il carattere un po’ scenografico dell’arco
(fig. 2), compiuto nel 1732, fece considerare Francesco Bibiena come disegnatore dell’ultimo
Fig, 2 — C. F.'-'Dotti : Arco cld Meloncello. Bologna.
progetto;2 ma se ciò non fosse smentito dal vero autore in una carta autografa, lo sarebbe
da una guida del 1773 3 e dalle persuasive note di Giangiacomo Dotti, 4 che tolgono qualsiasi
1 Ardi, di Stato di Bologna, Arch. Monti, mazzo 23,
Liste della fabbrica del Meloncello. 11 Dotti scrive:
« La fabrica del Meloncello fu disegnata da me sotto-
scritto dell’anno ijiS, e benché fosse anche disegnata
dal sig. N.N. (l’anonimo è certo Francesco Bibiena)
conoscendosi non poter reggere il detto disegno ; che noi
rintracciammo nella libi. Malvezzi De Medici) lo mu-
rai d’ordine della F. M. del signor senatore Monti e
formerò il disegno come sta di presente, e del jj2/
fu tirato detta fabbrica alla sua perfezione, cioè dalla
parte della rimessa et il residuo del ponte fu com-
pito sino al piano del portico con i suoi parapetti
del 1 j22 v. Una copia del disegno si trova nell 'Ardi.
Gozzadini (Fabbriche di Bologna, cart. cit., c. 101).
2 G. Zanotti, Pitture di Bologna, ecc., Bologna,
1776, pag. 529.
3 Informazione alli forestieri delle cose più notabili
della città e stato di Bologna, Bologna, 1773, pa-
gine 188-89.
4 Squarci d’annotazioni, ecc., op. cit. pag. 23-27.