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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 16.1913

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Fasc. 6
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Mitidieri, Salvatore: Mattia Preti detto il "Cavalier Calabrese": Cenno sulla vita e sull'opera e cataloso delle opere
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https://doi.org/10.11588/diglit.24140#0475

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MATTIA PRETI DETTO IL « CA VALIER CALABRESE »

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composizioni, rivela il moto eli un’anima che accusi un disagio. Al dolore, che a volte è spa-
smodico nei suoi personaggi e perde la serenità dell’espressione, egli ha voluto dare più spesso
una forza tragica in soggetti nei quali la sua coscienza d'artista si rivela potentemente.

Non c’è contraddizione tra l’atteggiamento dei suoi personaggi e l’idea che rappresen-
tano, e il pittore, scegliendo i soggetti più truci, pare abbia voluto attenuare l’esagerazione
che avrebbero le sue figure considerate isolatamente.

Questa coscienza bisogna ricordare nel pittore, al quale si deve togliere l’accusa di quella
virtuosità che potrebbe sonare leggerezza. La sua tragicità e il suo realismo non sono l’espres-

Fig. 9 — Mattia Preti : La Maddalena
Roma, Palazzo Doria.

sione di chi cede ciecamente ad una corrente artistica, ma denotano un’anima commossa dai
sentimenti che agitano i suoi personaggi e che il pittore penetra profondamente.

La sua arte, che noi riteniamo più vicina a noi per quel senso di preoccupazione che
pervade i suoi personaggi, per la forza con cui rende l’espressione del loro animo agitato e,
ripeto, per quella coscienza che cerca l’armonia tra la forma e il contenuto, verrà sempre più
apprezzata e capita a mano a mano che noi vorremo dal pennello non solo la euritmica dispo-
sizione delle figure e il canto armonioso dei colori, ma anche l’espressione sincera del senti-
mento, qualunque esso sia.

Il Preti ha un sentimento, ed è la forza, la tragicità che pare voglia esprimere anche
negli sfondi coperti di tenebre, a volte caliginosi e quasi soffocanti, tetri come l’anima dei
personaggi che spiccano in essi per i contrasti di luci e di ombre o vi si confondono come
ombre nella notte.

Nelle tinte cariche del Preti, nel chiaroscuro forte, nei suoi sfondi coperti di tenebre, non
sappiamo scorgere disannonia, perchè tutte queste note vogliono partecipare a rendere evi-
dente il carattere notato, e in esse ci pare di sentire invece l’armonia della natura, quando

L A?'te. XVI, q6.
 
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