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Bullettino di archeologia cristiana — 3.1865

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Nr. 2 (Febbraro 1865)
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Rivista generale delle escavazioni e ricerche che ora si fanno nelle catacombe romane
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https://doi.org/10.11588/diglit.17352#0017

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II Butieltino esce ogni mese.

1/associazione per un anno tosta scadi dne.

BULLETTINO

t>é associazioni si ricevono in Roma nella
Tipografia Salvftrcci ai SS, XII Apostoli.

DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA

DEL CAY. GÌÒVaOT BATTISTA DE ROSSI

ANNO III. Roma Febbraro 1865. N.° 2.

Rivista generale delle escavazioni e ricerche clic ora si f imo nelle catacombe romane.

I lavori ordinarli e regolari della Commissione
di sacra archeologia e le esplorazioni straordinarie o
fortuite, che dal Novembre prossimo passato a que-
st'oggi hanno ampliato il campo delle ricerche nella
Roma sotterranea, spettano a tanti e si svariali punti
della sacra suburbana necropoli, che mi sembra ne-
cessario farne una generale rivista.

Nello scorso anno ho accennato il fortuito ritro-
vamento del cemetero di Castulo nella via Labicana,
avvenuto nei lavori per la via ferrata sotto la vigna
spettante al convento de' ss. Cosma e Damiano dentro
il primo miglio dalla città. Il Bosio nè lo rinvenne,
nè ebbe piena certezza di sua esistenza (1). La rara
ventura di scoprirlo intatto toccò al Fabretti, che lo
riconobbe per una mutila iscrizione nominante il mar-
tire Castulo; e molti illustri dotti, fra i quali il Ma-
billon, condusse a visitarlo (2). Ma secondo il bar-
baro uso dei passati tempi Y ipogeo fu spogliato di
tutti i suoi ornamenti. Dopo questo spoglio a poco
a poco cadde nell'obblio ; e l'adito medesimo ne fu
ostruito. Se il monumentale sepolcreto disparve, i do-
cumenti, che tanto arricchiscono le nostre nozioni in-
torno alla storia della Roma sotterranea cristiana, ce
ne hanno dato migliore contezza. Che il cemetero ,
ove giacque Castulo cameriere di Diocleziano , sia
stato senza dubbio diverso dagli altri , e da quel
santo medesimo abbia tolto il nome , oggi possiamo
chiaramente leggerlo negli antichi marlirologii , se-
gnatamente nei così delti geronimiani. Il sito poi
eccolo additato dall' antico postillatore del prezioso
opuscolo topografico de locis sanclis marlyrum, quae
sunt foris civitalem Romae; ed olire il sito ecco un
cenno inaspettato di sacri monumenti congiunti al se-
polcro di Castulo : Juxta viam vero Praenestinam juxta
aquaeductum ecclesia est sancti Stratonici episcopi et
martyris et sancii Castoli, quorum corpora lontje sub
terra sunt sepulta. Adunque sul sepolcro di Ca-
stulo sorgeva una chiesa; questa era dedicata non sol-
tanto al martire predetto , ma altresì ad un santo
Stratonico vescovo e martire quasi al tutto ignoto ;
la chiesa era presso l'acquedotto ; i due martiri illustri
giacevano sotterra a notabile o distanza o profondità.

(1) Bosio, R. S. p. 320.

(2) V. Fabretti, ìnscr. domest. p. 55G; Mabillon , Iteritalic. p. 135.

L'acquedotto è manifestamente quello dell' acqua Clau-
dia, che appunto traversa la vigna, sotto la quale il Fa-
bretti riconobbe il cemetero di Castulo. Quell'acque-
dotto passa lateralmente alla via Labicana, non Pré-
neslina: ma poiché ne' secoli tardi, come oggi , si
prendeva la via Labicana per salire a Paleslrina, av-
venne facilménte lo scambio delle denominazioni tra
le due contigue vie. Precisamente nel sito , ove il
Fabretti fece la fortunata scoperta, ed ove t' antico
topografo ci addila la chiesa dei santi Stratonico e
Castulo, nei tagli fatti per la via ferrata è stalo rin-
venuto un sepolcreto non sotterraneo. La notizia non
me ne giunse in tempo perchè potessi esaminarne la
costruzione e l'età: ma parecchi indizi mi hanno per-
suaso, che quello fu il cemetero sopra terra fatto dopo
i secoli delle persecuzioni intorno alla basilica dei
martiri, come cento altri esempi ci insegnano. Ed in
fatti in quella vigna medesima giace una grande lastra
marmorea spettante a sepolcri non sotterranei : sulla
quale si legge l'iscrizione seguente dell'anno o27 (1).
Il nome del console MAMBVRTI1, è errato in luogo di
MABVRTII, che fu la volgare maniera di scrivere il
nome di Mavorzio console dell' anno predetto. Ma
l'errore fu emendalo in antico, imperocché la lettera
superflua M pare cancellala. Cancellala certamente è
la croce; indizio manifesto, che la pietra fu posla in
un pavimento di chiesa o nei suoi portici, dove so-
vente per rispetto al segno sacrosanto le croci degli
epitaffi furono abrase, affinchè non fossero calpe-
stale. E veramente le lettere sono logore per lungo
attrito. L'epitaffio adunque di cotesto Giovanni de-
posto nel 527 ha tutti i caratteri di memoria posla
nel pavimento d' una chiesa o dei suoi portici, cssodre
e circostante cemetero : ed è il solo monumento, elio
oggi avanza, della basilica eretta sulle cripte di Ca-
stulo e del poco noto Stratonico vescovo e martire.
Del quale però abbiamo memoria nella grande iscri-
zione di papa Pasquale 1 in s. Prassede (2); e se il
Bosio ed i successori di lui hanno ignorato da quale
cemetero estrasse quel papa le reliquie del predetto ve-
scovo martire, il citato topografo a noi lo insegna.

(1) V. la pag. seg. È inedita e dee essere aggiunta alle tre iscrizioni
di quel!' anno stampate nelle Inscr. christ. T. 1 n. 1011-1013.

(2) V. l'articolo sugli epitaffi di vescovi, Bull. 1S64 Luglio p. 52.
 
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