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Bullettino di archeologia cristiana — 3.1865

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Nr. 2 (Febbraro 1865)
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Rivista generale delle escavazioni e ricerche che ora si fanno nelle catacombe romane
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https://doi.org/10.11588/diglit.17352#0018

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— 10 —

«f HIC ReQVISSCIT IN PACe IOHANIS
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1 martiri Castulo e Stratonico giacevano longe sub
terra sotlo l'acquedotto dell'acqua Claudia nel luogo,
di che ho ragionalo. Ivi in fatti il Fabretti nel sot-
terraneo cemetero lesse il nome di s. Castulo: ivi oggi
la via ferrala ci ha riaperto l'adito a cunicoli ceme-
teriali posti circa dodici metri sotterra, livello medio
dei secondi piani. L'adito a cotesti cuniculi, che so-
no smantellati, è scoperta assai utile alla scienza
della Roma sotterranea. Esso non solo ci dà facilità
di riaprire il passaggio alle più interne parti del ce-
metero, e ci invita a cercare, appena si potrà, le cripte
istoriche de'due martiri illustri; ma ci mostra un raro
esempio di ambulacri cemeteriali scavati sotto un grande
pubblico acquedotto. Notabile è l'industria dai fossori
adoperata per evitare qualsivoglia pericolo sia dell' ipo-
geo, sia del sovrastante acquedotto, ed accresce le no-
stre nozioni intorno all'arte ed alle leggi dell' escava-
zione cemeteriale. Ma perchè mai scegliere un siffatto
sito par l'istituzione d' una cristiana necropoli, e non
piuttosto evitarlo come inopportuno e smetterne il pen-
siero come d'impresa imprudente ? Questa dimanda
diviene più grave qualora si ponga mente alle parole del
Jìoldetli (p. 563)«c/te le vie del cemetero furono trovate
» tutte ripiene di terra paludosa per essere non sola-
» mente situato in luogo basso, ma anche sotto gii an-
» ttchi condotti dell' acqua Claudia. » Oggi poi lo
studio delle vie scoperte ci ha mostrato essere esse
scavate in una roccia friabilissima ed inopporlunissima,
cioè nella vera pozzolana. E l'inopportunità del sito
è comprovata da una curiosa osservazione, che cioè
alcuni loculi franavano noli' atto slesso che i fossori
li intagliavano; talché era necessario restaurarli quasi
prima cT averli apparecchiali. Lo strano proposilo di
scavare il cemetero in siffatte condizioni mi sembra
illustrare e confermare il racconto del martirio di Ca-
stulo : con la quale osservazione chiuderò il mio di-
scorso intorno a questa scoperta. Negli atti di s. Se-
bastiano, scrittura assai antica ma in molte istoriche
difficoltà avviluppata, si legge, che il nostro martire
missus est in foveam et dimissa est super eum massa
arenaria. Il Bosio da queste parole fe' congettura,

che il santo sia stato ucciso in un' arenaria, ed ivi
stesso sepolto. E veramente uno de' nuovi punti, che
testé ho cercato di mettere in luce, è il carattere pro-
prio delle ultime persecuzioni, le quali indussero i
fedeli a frequentare le arenarie, ed i persecutori a con-
vertire le arenarie medesime in luoghi di supplizio dei
martiri della fede. Indi venne l'origine d'alcuni ce-
meteri del secolo terzo in condizioni diverse dalle con-
suete collegati ad antiche arenarie (1). Le osservazioni
premesse naturalmente ra'inducono a pensare,che an-
che il singolare cemetero di Castulo si svolse nel luogo
del supplizio di lui e presso alla fossa, nella quale
egli fu sepolto vivo sotto una massa arenaria.

Dalla via Labicana passo alla Nomcntana. I ca-
nonici regolari Lateranensi, che officiano la basilica
estramurana di s. Agnese , desiderosi di riaprire gli
aditi alla sotterranea necropoli, che si aggira sotto e
presso quella basilica, hanno tentalo il suolo in pa-
recchi punti. La nostra terra cela un tesoro inesauri-
bile di monumenti, e quasi ad ogni solco in essa aperto,
ne rivela qualche vestigio. Tra la basilica di s. Agnese
ed il mausoleo di s. Costanza è apparso un colombario
pagano, le cui iscrizioni però erano state indi levale.
Assai proficua sarebbe stata la loro scoperta ; impe-
rocché quel colombajo è senza dubbio dentro i confini
dell' agello (2) di s. Agnese e di sua nobile famiglia.
Forse i titoli delle olle di quel colombajo ci avreb-
bero insegnato la gente, cui appartenne la famosissima
vergine romana ; e fra le memorie pagane e quelle
del cemetero cristiano avremmo ivi trovato il nesso
medesimo, che collega sull'Appia i sepolcri de'Cecilii
vissuti sotto i primi Augusti con i monumenti di s. Ce-
cilia e de' Cecilii cristiani nel cemetero di Callisto. Se
questa scoperta per ora è infruttuosa, non è perduta
la speranza di riaprire alcun adito alla sotterranea sa-
cra necropoli dell* agello medesimo di s. Agnese , e
nei confini di esso. Ne'quali confini fu sepolta la ce-
lebre martire Emerenziana sorella collattanea della no-

li) V. Koma soli. T. I p. 201, 202, ed ivi l'Analisi gèyi. p. 15, 37,
(2) V. Bartolini, Atti di ?. Agnese p, 18. 84.
 
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