bile vergine romana, e nel secolo XII durava confusa
e non più inlesa la tradizione del nome di quei con-
fini, come ricavo da un istromento del 1135, ove il
monastero di s. Agnese è accompagnalo dalla strana
appellazione in confwjio (igeili (1). Da cotesti confini
cominciava il cemetero Ostriano, forse il più importante
di quanli ne possedette la chiesa romana ; ove è fama,
che l'apostolo Pietro abbia battezzato. La dimostra-
zione del qual punto di sommo momento soltanto ab-
bozzala nel primo tomo della Roma sotterranea ho
promesso svolgere distesamente in uno scrino speciale;
e voglia Iddio, che venga presto il tempo di adem-
piere quella promessa per il felice successo dei ten-
tativi , che fanno i benemeriti canonici regolari La-
teranensi. Nella medesima via Nomenlana è stata
condotta al termine da ogni banda [' escavazione del
cemelero di s. Nicomede. Il quale è di breve circuito;
merita però un ragionamento accurato.
La Commissione poi di sacra archeologia prosegue
lo sterro regolare del cemetero di Callisto, i restauri
in quello di Priscilla: ed ha dissepolto un magnifico
e singolarissimo ingresso della necropoli di Dominila.
I lavori predelti ne' cemeteri di Priscilla e di Domi-
lilla avendo per oggetto monumenti ili somma anti-
chità, e d'importanza pari alla prerogativa della loro
origine, saranno materia di speciali articoli ne' bollet-
tini dell'anno corrente. Degli sterri continuati nel ce-
metero di Callisto posso rendere tosto un conto som-
mario, e così dar termine a cotesta generale rivista.
Il primo piano della regione contigua alla pic-
cola basilica, che nell'Ottobre dello scorso anno ac-
cennai essere probabilmente di s. Solere, è stalo in
ogni parte sgombrato e visitato. Non è ufficio del
Bollettino il divulgare tutti gli epitaffi ivi trovali ; il
seguente però per la singolarità sua merita d'essere
senza indugio pubblicalo.
MÀR1TUS • BIRTIN1ÀE • SVÀI
FtClf QUE UIXITI ÀNNU XXXXU
QUOD SUMMITAS DEDITÀsKJNÀBIT
BENEMERENII IN PACE (5
Maritus birginiae (virginiae) suae fecit, quae vixiti
(vixit) annu (annos) XXXXV. Quoà summitas dedit
a(d)signabit. Benemerenti in pace. Le parole maritus
virginiae, dalle quali comincia l'epitaffio, non sono
forse le prime; imperocché ho scorto un vestigio di
lettera in una linea superiore perita per taglio fatto
della pietra. Certo è che manca il nome della de-
fonta ; virqiniae qui essendo evidentemente non co-
gnome, ma sostantivo significante conjux a virginitate.
Ma non è questo il difficile nodo dell'iscrizione. L'
inaudita frase quod summitas dedit adsignabit è il
punto scabroso ed oscuro, che vuole qualche studio
d' interpretazione. A me sembra indubitato, che sum-
mitas qui vale summus Deus, summa divinitas. E ben-
ché sia novissimo quest'uso della voce summitas, pure
Arnobio scrittore cristiano, contemporaneo in circa
del nostro epitaffio, ci guida per mano ad intenderlo
avendo egli scritto: Deus summitatem omnium summo-
rum obtinens (2). Più ambigua è la voce ASKìNABIT.
Imperocché per lo scambio della B in luogo del V,
che abbiamo veduto in BIBGINIAL, possiamo leggere
non meno adsignavit che adsignabit. Nel primo caso
il senso sarà, quod summus Deus virginiae meae dedit,
adsignavit; cioè la quantità di vita data alla mia vir-
ginia dal sommo Iddio è stata da lui assegnata; pen-
siero e sentenza di cristiana rassegnazione agli imper-
scrutabili divini decreti. Bitenendo il futuro adsignabit
il senso diviene più oscuro, ma non impossibile a de-
ciferare. Adsigno nelle glosse di bassa latinità è tolto
in significazione di restiluo (1); e l'esclamazione potrà
essere interpretata così : la vita, che il sommo Iddio
le ha dato, gliela restituirà; sentenza alludente alla fede
della finale resurrezione. Dell' astratto summitas, come
del divinitas, nelle iscrizioni cristiane tratterò nel
tomo II della loro raccolta.
Compiuto lo sterro della regione predetta nel
primo piano, è stata intrapresa l'esplorazione d'alcuno
parli lontanissime ed estreme della sotterranea necro-
poli, segnatamente di quella, ove è un cubicolo adorno
dell'immagine del Salvatore conlrasegnato da due mo-
nogrammi £ e posto in mezzo ai quattro evangelisti,
che nella pianta occupa il quadrato M, d, 1. Lo stile
di que' dipinti è del secolo quarto ; ed ecco che le
recenti cscavazioni ci hanno mostrato sulla porla me-
desima di quel cubicolo le lacere vestigia a fresco di
una scena non mai vista fino ad ora nelle sotterranee
pitture, ed i cui esempi ci sono forniti dai musaici
delle basiliche e dai sarcofagi del secolo quarto.
Due cervi s' accostano alla rupe, onde sgorgano
i quattro misteriosi ruscelli dell' acqua salutare. Su
questa rupe suole stare o la croce , o 1' agnello , o
l intera immagine di Cristo : e non cito i singoli
(1) V. le miscellanee del Galletti voi. 0, X, 33 nella bibl. Vaticina.
(2 Oìip. adii. ga-Ues lib. I [ Lugd Bit. 1651 p. 13 .
(1) V. Glosmrìum med. latin, ed. Henschel v. assignare § 3.
e non più inlesa la tradizione del nome di quei con-
fini, come ricavo da un istromento del 1135, ove il
monastero di s. Agnese è accompagnalo dalla strana
appellazione in confwjio (igeili (1). Da cotesti confini
cominciava il cemetero Ostriano, forse il più importante
di quanli ne possedette la chiesa romana ; ove è fama,
che l'apostolo Pietro abbia battezzato. La dimostra-
zione del qual punto di sommo momento soltanto ab-
bozzala nel primo tomo della Roma sotterranea ho
promesso svolgere distesamente in uno scrino speciale;
e voglia Iddio, che venga presto il tempo di adem-
piere quella promessa per il felice successo dei ten-
tativi , che fanno i benemeriti canonici regolari La-
teranensi. Nella medesima via Nomenlana è stata
condotta al termine da ogni banda [' escavazione del
cemelero di s. Nicomede. Il quale è di breve circuito;
merita però un ragionamento accurato.
La Commissione poi di sacra archeologia prosegue
lo sterro regolare del cemetero di Callisto, i restauri
in quello di Priscilla: ed ha dissepolto un magnifico
e singolarissimo ingresso della necropoli di Dominila.
I lavori predelti ne' cemeteri di Priscilla e di Domi-
lilla avendo per oggetto monumenti ili somma anti-
chità, e d'importanza pari alla prerogativa della loro
origine, saranno materia di speciali articoli ne' bollet-
tini dell'anno corrente. Degli sterri continuati nel ce-
metero di Callisto posso rendere tosto un conto som-
mario, e così dar termine a cotesta generale rivista.
Il primo piano della regione contigua alla pic-
cola basilica, che nell'Ottobre dello scorso anno ac-
cennai essere probabilmente di s. Solere, è stalo in
ogni parte sgombrato e visitato. Non è ufficio del
Bollettino il divulgare tutti gli epitaffi ivi trovali ; il
seguente però per la singolarità sua merita d'essere
senza indugio pubblicalo.
MÀR1TUS • BIRTIN1ÀE • SVÀI
FtClf QUE UIXITI ÀNNU XXXXU
QUOD SUMMITAS DEDITÀsKJNÀBIT
BENEMERENII IN PACE (5
Maritus birginiae (virginiae) suae fecit, quae vixiti
(vixit) annu (annos) XXXXV. Quoà summitas dedit
a(d)signabit. Benemerenti in pace. Le parole maritus
virginiae, dalle quali comincia l'epitaffio, non sono
forse le prime; imperocché ho scorto un vestigio di
lettera in una linea superiore perita per taglio fatto
della pietra. Certo è che manca il nome della de-
fonta ; virqiniae qui essendo evidentemente non co-
gnome, ma sostantivo significante conjux a virginitate.
Ma non è questo il difficile nodo dell'iscrizione. L'
inaudita frase quod summitas dedit adsignabit è il
punto scabroso ed oscuro, che vuole qualche studio
d' interpretazione. A me sembra indubitato, che sum-
mitas qui vale summus Deus, summa divinitas. E ben-
ché sia novissimo quest'uso della voce summitas, pure
Arnobio scrittore cristiano, contemporaneo in circa
del nostro epitaffio, ci guida per mano ad intenderlo
avendo egli scritto: Deus summitatem omnium summo-
rum obtinens (2). Più ambigua è la voce ASKìNABIT.
Imperocché per lo scambio della B in luogo del V,
che abbiamo veduto in BIBGINIAL, possiamo leggere
non meno adsignavit che adsignabit. Nel primo caso
il senso sarà, quod summus Deus virginiae meae dedit,
adsignavit; cioè la quantità di vita data alla mia vir-
ginia dal sommo Iddio è stata da lui assegnata; pen-
siero e sentenza di cristiana rassegnazione agli imper-
scrutabili divini decreti. Bitenendo il futuro adsignabit
il senso diviene più oscuro, ma non impossibile a de-
ciferare. Adsigno nelle glosse di bassa latinità è tolto
in significazione di restiluo (1); e l'esclamazione potrà
essere interpretata così : la vita, che il sommo Iddio
le ha dato, gliela restituirà; sentenza alludente alla fede
della finale resurrezione. Dell' astratto summitas, come
del divinitas, nelle iscrizioni cristiane tratterò nel
tomo II della loro raccolta.
Compiuto lo sterro della regione predetta nel
primo piano, è stata intrapresa l'esplorazione d'alcuno
parli lontanissime ed estreme della sotterranea necro-
poli, segnatamente di quella, ove è un cubicolo adorno
dell'immagine del Salvatore conlrasegnato da due mo-
nogrammi £ e posto in mezzo ai quattro evangelisti,
che nella pianta occupa il quadrato M, d, 1. Lo stile
di que' dipinti è del secolo quarto ; ed ecco che le
recenti cscavazioni ci hanno mostrato sulla porla me-
desima di quel cubicolo le lacere vestigia a fresco di
una scena non mai vista fino ad ora nelle sotterranee
pitture, ed i cui esempi ci sono forniti dai musaici
delle basiliche e dai sarcofagi del secolo quarto.
Due cervi s' accostano alla rupe, onde sgorgano
i quattro misteriosi ruscelli dell' acqua salutare. Su
questa rupe suole stare o la croce , o 1' agnello , o
l intera immagine di Cristo : e non cito i singoli
(1) V. le miscellanee del Galletti voi. 0, X, 33 nella bibl. Vaticina.
(2 Oìip. adii. ga-Ues lib. I [ Lugd Bit. 1651 p. 13 .
(1) V. Glosmrìum med. latin, ed. Henschel v. assignare § 3.