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Bullettino di archeologia cristiana — 3.1865

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Nr. 3 (Marzo 1865)
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Del cristianesimo nella famiglia dei Flavii Augusti e delle nuove scoperte ne cemetero di Domitilla
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https://doi.org/10.11588/diglit.17352#0026

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o dall'avo Petrone, allungandolo nel grazioso diminu-
tivo tanto usato in simili casi nel primo secolo del-
l'impero. Ella facilmente si appellò o Flavia Polla o
Flavia Petronilla. Di Vespasiano e della sua discen-
denza nulla dirò; essendone bene stabilita la storia e
bene ordinata la serie dal Brotier e dal Greppo; ec-
cetto che quest'ultimo ommise la prima moglie di Tito,
come poi vedremo. Solo osserverò, che di Flavia Do-
mitilla figliuola di Vespasiano e madre di una delle
Domitille cristiane l'Urlichs pretese illustrare un nuo-
vo monumento, il quale però male s'accorda con la
storia (1): e quest'impaccio è ora tolto di mezzo, es-
sendo stato riconosciuto per opera d'un falsario (2).
Vengo adunque al ramo di Flavio Sabino; ove c'im-
batteremo in parecchi professori della fede cristiana.

Tito Flavio Sabino tenne due volte la prefettura
di Roma e per molti anni. Il Borghesi si è accinto
a determinarne le date con maggiore precisione e ve-
rità, che non fece il Corsini (3). E dai termini fissi
cronologici è certificato, che egli governò la grande
città nel corso degli anni, in che infuriò la prima
persecuzione contro i Cristiani, e quando i principi
degli apostoli coronarono col martirio la loro evangelica
predicazione. Egli adunque dovette conoscere e forse
anche esaminare la causa dei Cristiani: nèdee avere ap-
provato l'inaudita sevizia, di che quegli innocenti furo-
no ludibrio, come Tacito e Svetonio e Giovenale pagani
e testimonii contemporanei ci narrano. Il grande sto-
rico chiamò Sabino miteni virum abhorrentem a san-
guine et caedibus; ne lodò l'innocenza e la giustizia (4).
E quando il fratello di lui Vespasiano con Vilellio con-
tendeva pel sommo impero, egli alieno da qualsi-
voglia ambizione solo di concordia e di pace si mo-
strò desideroso: laonde Tacito ce lo dipinse haudgua-
quam erecto animo, e dissecherà fine vitae alti se-
gnem, multi moderatum et cioium sanguinis parcum
credidere (lì). Quante volte pongo mente alla famiglia
di lui, che diè alla fede parecchi martiri eruditi alla
scuola degli apostoli; ed alle note parole di Svetonio,
che Clemente console figliuolo di Sabino medesimo ac-
cusò contemptissimae inertiae, perchè aveva l'animo
informalo alle cristiane virtù; le lodi e le censure ri-
ferite da Tacito sul conto di Sabino quasi mi fanno
sospettare, che da costui sia cominciata la propensione
alla dottrina evangelica, la quale poi dai figliuoli e
nepoti di lui fu suggellata col sangue.

Al Sabino, di che ho trattato , si danno per fi-
gliuoli Tito Flavio Sabino ammogliato poi con Giulia
Augusta nata da Tito imperatore; Tito Flavio Clemente
cristiano e martire, del quale molto dovrò ragionare;
e Plautilla anch'essa cristiana, che fornirà altresì ma-
teria di discussione al mio discorso. Dei due primi la
discendenza da Sabino è indubitata, essendo ambedue

(1) Annali dell' lst. di eom'sp. ardi. 1838 p. 300 e segg.

(2) Mommsen, I. R. N. n. 878*.- Òrelli-Henzen 5424.

(3) V. Borghesi, Oeuvres complètes T. Ili p. 372 e segg.

(4) Tacit. Hist. Ili, 65, 75.

(5) L. c.
 
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