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Bullettino di archeologia cristiana — 3.1865

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Nr. 5 (Maggio 1865)
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Delle nuove scoperte nel cemetero di Domitilla
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https://doi.org/10.11588/diglit.17352#0047

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— .39 —

genesi del nostro cubicolo cemeteriale dalla stanza se- i nomi dei defonti sopra i più poveri e modesti se-
polcrale giudaica. E non debbo lasciar passare inos- polcri. Per ritrovare un simile gruppo di semplicissimi
servata una particolarità, benché possa essere fortuita. epitaffi non incisi ma scritti, non sulla pietra ma sulle
Cotesto cubicolo è quasi una copia di quello di Giù- tegole, debbo recarmi al cemetero di Priscilla sette e
seppe d'Arimatea, ove fu deposta la divina salma del più miglia discosto da quello di Domitilla, contempo-
Redentore. Qui veggo un solo arcosolio nella parete de- raneo però anch'esso delle origini cristiane. Quivi una
atra della stanza, che seconda la linea settentrionale; grande famiglia appare d'iscrizioni composte quasi solo
arcosolio assai basso e con sedile innanzi scavato nel di nomi proprii, il maggior numero greche; e sono
tufa, che essendo in luogo ove ninno poteva commo- scritte col minio, talune col nero, sulle tegole chiu-
damenle entrare per sedervi, mi sembra non vero se- denti i loculi (1). È chiaro che in quei primi tempi
dile, ma vestigio del letto di pietra pel cadavere, i sepolcri cristiani essendo assai meno numerosi che
sporgente fuori del vivo della parete e dell'arco, nelle seguenti età, si poneva maggiore studio a non
come nei sepolcri'di Palestina ed anche dell'Etruria lasciarli anonimi, e quando la povertà o la fretta non
nostra. Le quali particolarità coincidono mirabilmente consentiva l'incidere il titolo sul marmo, si ricorreva
con quelle del sepolcro del Signore (1). Tutto adunque al pennello. I loculi primitivi erano amplissimi , le
qui ci richiama alle primissime origini della archittet- loro bocche assai più alte del bisogno, le tegole, che
tura cemeteriale cristiana; e questo cubicolo forse fu le chiudevano, del massimo modulo; niùna economia
l'atto da chi conosceva e voleva imitare quello, ove il degli spazii; economia che col procedere dell'escava-
grande mistero avvenne della triduana sepoltura e della zione e col moltiplicarsi i sepolcri divenne grandissima,
risurrezione del Redentore (2). Quelle ampie e bipedali tegole invitavano a scrivervi
È grande sventura della scienza nostra che le iscri- sopra. Nel cemetero di Priscilla la famiglia di coleste
zioni di sepolcri sì antichi e sì singolari sieno tutte iscrizioni durò fino all'impero di Antonino Pio. Nel
perdute , non avendone i depredatori lasciato a noi nostro ipogeo di Domitilla le cinque tegole, che ho
nè anco un frammento. Solo ho raccolto dinanzi al- trovato scritte con lettere nere, erano tutte aggrup-
l'imbocco c due pozzi di lastra marmorea certamente paté nel primo braccio dell' ambulacro, ove mettendo
staccata da uno dei loculi delle pareti (come la calce il capo dentro due loculi, ho letto sulle chiusure di
attorno ai margini insegna); ma a quale loculo e di ambedue il medesimo sigillo dell'anno 142, quinto
quale via spettino è impossibile indovinare. Ne do di Antonino Pio (2). 11 secondo braccio dell'ambulacro
l'esatto disegno nella pagina 35 n. 2 ; ivi si legga predetto e le dipendenze sue </, h, i, l, hanno molti

e supplisca kVreliaE CYMacae coniugi......Le loculi anonimi tuttora chiusi, niuna traccia delle iscri-

lettere sono di bellezza rara negli epitaffi sotterranei zioni in color nero. Mi sembra adunque che il costume
cristiani, e di calligrafia dei più belli tempi imperiali; di scriverle avesse cessato, quando quelle viuzze furo-
il gentilizio Aureliae pomposamente scritto in lettere no popolate di defonti. Ciò avvenne al più tardi sotto
l'una dall'altra discoste, benché assai commune, è pur l'impero del successore di Antonino Pio, Marco Au-
notabile a cagione della circostanza, che la santa, il relio, e m'accingo a provarlo,
cui sepolcro fu uno dei più celebri nel cemetero di Quattro epitaffi in marmo sono rimasti in queste
Domitilla, si chiamò Aurelio, Petronilla. Del rima- vie. Un loculo al tutto vergine serba il suo titolo sem-
nente io ciò osservo soltanto; non voglio però cavarne plice ed elegante inciso sopra una grande lastra mar-
conseguenza veruna, nè far congetture. Anche le vie morea con lettere tendenti ad un quasi corsivo, ma
f/, e sono al tutto prive delle loro iscrizioni. Non così assai antico, e che bene s'addice al secondo secolo;
la via f colle sue dipendenti g, h, ì , /. Cotesta se ne vegga il disegno a pag. 35 n. 4. Nella via h ho
via nel suo prolungamento e nelle dipendenze sue raccolto e ricomposto i frammenti di tre epitaffi, d'uno
dall'attento esame della pianta si scorge essere un'am- dei quali la metà è tuttora ferma al suo posto. Il
pliazione del primitivo sotterraneo. Di queste partico- primo è delineato nella pag. cit. n. 5 , e si legga
larità, e dell'area prima dell'ipogeo, c de/successivi ac- così: Polychronius, Florida parentes Achinidio (il
crescimenli di essa ragionerà a suo tempo il mio fra- CHI sembrano legali in nesso) filio dulcissimo qui
tello divulgando e commentando l'icnografia dell'im- bixit annos .... Il secondo, che in parte aderisce al
menso cemetero di Domitilla. Or verso il mezzo della suo loculo, e il terzo dicono :
via f sono parecchi loculi tuttora chiusi o quasi chiusi

con grandi tegole, sopra una delle quali ho letto il EPICTETVS Vater EpiclETO FILIO

nome seguente scritto in nero AXgNXAHTON. Altre ET FELICITA* uxor «MERENTI

quattro grandi tegole di loculi diversi con vestigia di EP1CTETO CONIVc/t et /ilio iN PACe qui m'XIT

lettere greche scritte in color nero ho quivi stesso RENEMERENTI YÈCerunt A.N........

trovato ; segno del costume di scrivere in questa guisa
_,_ ( ancora )

(1) V. De Vogué, Les eglises de la terre sainle p. 125.____

(2) In età posteriore fu quivi scavato qualche loculo, e panni anche

che il primitivo disegno dell' arcosolio sia stalo poi alquanto mutato e (1) V. Immagini scelte della b. Vergine p. 18.

fatto bisomo. (2) È stampato negli Anali del Marini p. 23!).
 
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