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Bullettino di archeologia cristiana — 3.1865

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Nr. 5 (Maggio 1865)
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Delle nuove scoperte nel cemetero di Domitilla
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https://doi.org/10.11588/diglit.17352#0048

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— 40 —

Nel rovescio della terza pietra si veggono lettere greche
d'un più antico titolo sepolcrale anch' esso per indu-
bitati segni cemeteriale e cristiano. Lo stile di tutti
gli allegati titoli è classico e senza orma di formole
cristiane, eccetto V IN PACE in quello d'uno degli
Epitleti, che essendo scritto nel rovescio d'una più
antica iscrizione cemeteriale, con ciò stesso ci si ma-
nifesta per più recente delle prime origini de' nostri
cemeteri. I simboli sono un uccello ed un' ancora ;
ed un' altra ancora è parimenti incisa sopra un fram-
mento cemeteriale trovato all' imbocco della via f. Ivi
ho raccolto parecchi frantumi d'una pietra cemete-
riale, che nello stile somiglia alle sopra descritte ; e
per le lettere la stimerei in circa del secolo secondo.

. AG ATON1C Vs
VICTOIUAE
CON1VGI
BENEMERENTI
F E C I T

In cima al titolo è incisa una foglia d'edera, ai cui
lati lo scalpellino, forse pagano, aveva inciso le let-
tere D . M ; ed una mano cristiana le cancellò. La
molta antichità di questa serie d'epitaffi è di per sè
manifesta. Ad essi sono frammisti o prossimi loculi
anonimi, de'quali i più recenti spettano ai tempi di
Marco Aurelio. Due tegole quivi ho trovato ambedue
improntate col medesimo sigillo rarissimo e forse ine-
dito : EXPIVLLEALBOFMONT-APRETPAE cos (ex
praediis Juliae Albanae, Officina Montani, Aproniano
et Paetino comulibus anno 123). Nell'ambulabro mede-
simo h un loculo anonimo chiuso serba parte d'un' al-
tra impronta del medesimo anno 123 EX F DOMI-
TIAE DO . . . . - PAETINO ET APRONIANO ....
Un altro loculo ha il sigillo seguente : OPVS DOLIARE
EX PRAEDIS-AEM1LIAES SEVERAES, che il Marini
stima della metà del secolo secondo. Ivi tra la
terra una tegola delle figuline Domiziane minori,
che furono della casa imperiale di Antonino Pio e
di M. Aurelio: OP DOL EX PRAED AVG N FIGL-
DOMITIANAS MINOR. Ivi in circa un frammento di
bollo delle figuline Geniane dell'imperatore Domiziano;
e il seguente sigillo retto, assai antico ed inedito,
d'un figulo ignoto: M. CVRTI METRA. Nella viuzza %
ad un loculo inlcgro ed anonimo: OPDOL EX PRAED

AVG NN FIGLVOCO-NIAN MI...........

E sigillo rarissimo; il Marini n'ebbe una copia imper-
fetta soltanto dalle schede del Lupi: le figline Voco-
niane quivi nominate poste nei predii Augustorum no-
strorum furono probabilmente di Marco Aurelio e Lu-
cio Vero, forse anche più antiche (1). Presso a questo
loculo raccolsi un mattone improntato così: OP DOL
EX PR AVG N FIG-PVBLILIANAS coli' imagine di
una clava: il Marini crede che cotesto Augusto nostro

(1) Marini, ms. cit. n. 229; cf. p. 255.

sia appunto Marco Aurelio (1). In fine ivi stesso trovai
d'una terza impronta le sole lettere .... LQVIN —
. . . . COS, manifestamente residue d'un bollo dei-
anno 154 in sulla fine dell'impero di Antonino Pio (2).
Ecco come i tre sigilli doliari di questa via sono tutti
del tempo medesimo e della metà del secolo secondo.
Segue la viuzza /; anche ivi un loculo anonimo era
chiuso da tre tegole bipedali, tutte della medesima no-
tissima fabbrica di Marco Aurelio, portm Licini. Una
quarta tegola con l'istesso sigillo era da questa via
precipitata per la scala m; scala del secolo terzo o
del quarto, che rompe a mezzo la via e, l per discen-
dere a due piani inferiori.

Nulla è sì facile ed ovvio quanto l'avvedersi che
la serie dei sigilli doliari da me spiegata in ordine to-
pografico ci dà in mano il filo d'una vera cronologia.
Quando i mattoni furono presi alla rinfusa da fabbriche
di tempi diversi e dalle macerie di edifici noi troviamo
con quelli infiniti dell'anno 123, altri de'tempi dei
primi Antonini, altri di quelli di Settimio Severo,
Caracalla, Elagabalo, altri delle numerose officine sa-
crae rationis (OFSR), che furono operosissime circa la
fine del secolo terzo. Qui in una ventina di tegole non
una posteriore a Marco Aurelio ; e quelle venti di-
sposte in ordine e successione di tempii Sotto il pa-
vimento del principale ambulacro e nella via che
indi parte, niun' impronta più recente dell'impero di
Antonino Pio. Nelle vie più interne dipendenti dalla
predelta alle volgari tegole dell'anno 123, sono fram-
miste quelle de'tempi di Marco Aurelio. Anzi per vero
dire queste sono aggruppate nelle viuzze i, l: e la
medesima via ce ne dà quattro della medesima fabbrica.
Un sì bello, sì acconcio, sì squisito ordine dee essere
in rapporto con la successiva escavazione del sotterra-
neo. E il complesso di tanti argomenti dedolti dalla
storia, dall'arte, dall'epigrafi ì, dall'analisi comparativa
de'cemeteri suburbani, malgrado il difetto di qualsi-
voglia istorica iscrizione, persuade e quasi a viva forza
convince, che il vestibolo col grande ambulacro e col-
l'imbocco alle vie laterali è monumento dei primi
tempi de'sepolcreti cristiani, contemporaneo all'istitu-
zione del cemetero di Domililla: che l'aggiunta dei sar-
cofagi fittili nascosti sotto il pavimento, dei minori
sarcofagi marmorei, e lo svolgimento interno delle vie
laterali, massime delle poste alla destra, è degli anni
seguenti fino all' impero in circa di Antonino Pic-
che le ultime viuzze e gli ultimi loculi sono dei tempi
di Marco Aurelio. E poiché da una sì grave conclu-
sione è ribadito il gran punto, che le pitture ador-
nanti l'ipogeo principale sono dei tempi di Domililla
e del secolo primo, esse meritano uno studio ed un'e-
same specialissimo, del quale sfiorerò i sommi capi
nel bullettino seguente.

ti) L. c. ». 100 p. 235;

(2) V. Fortunati, Scavi della via Latina p. 67 n. 93.

TIPOGRAFI* SALV1UCC1
 
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