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Bullettino di archeologia cristiana — 3.1865

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Nr. 9 (Settembre 1865)
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Apologia dell'articolo sulle immagini di S. Giuseooe nei monumenti dei primi cinque secoli
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https://doi.org/10.11588/diglit.17352#0074

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Il Ballottino esce ogni mese.
L'associaziono per un anno costa srudi due.

BULLETTINO

Le associazioni sì ricevono in Roma nella
Tipografia Salviucci ai SS. XII Apostoli.

DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA

DEL CAV. GIOVANNI BATTISTA DE ROSSI

ANNO III. Roma Settembre 1865. N.° 9.

Apologia dell articolo sulle immagini di S. Giuseppe nei monumenti dei primi cinque secoli.

Reduce in Roma dopo lunga assenza, ho quivi tro-
vato un'acre risposta del eh. P. GarruccL all'apologia
che divulgai nell'Aprile delle poche parole da me in-
cidentemente scritte sulle immagini di s. Giuseppe.
Se potessi sperare, che coloro i quali hanno letto il
novello atto di questo processo, si sieno dati la pena
di confrontarlo col mio articolo, risparmierei a me
ed agli altri la noja di tornar sopra il litigioso ar-
gomento. Ma poiché ciò è poco sperabile ; ed il si-
lenzio in questo caso parrebbe tutt'altro che amore di
quiete; mi disbrigherò tosto e senza pensarvi tanto
sopra dal fastidioso ufficio della seconda apologia.

Il eh. Garrucci comincia dalle maraviglie, perchè
io mi sia creduto da lui tolto di mira; e che mi sia
posto sulle difese con linguaggio risentito. « Le opi-
» nioni, dic'egli, si esaminano dando le ragioni che
» si ha di accettarle, ovvero di non ammetterle» : e
protesta ch'egli « non ha l'atto niente di più di quanto
» siamo soliti di fare nelle controversie letterarie, e
» che non potrà citarsi nè anche una sola parola da
» lui scritta, che risulti in mia offesa. » Io lo prego
di considerare con animo riposato altro essere lo
esaminare le opinioni con la cortesia e con quei segni
espliciti di vicendevole stima, che tolgono ogni asprezza
alla disputazione, altro il prendere di mira poche e
succinte parole d'un autore e metterle studiosamente
in vista d'un gruppo di falsità e di spropositi, e nulla
in esse lodare nè approvare, benché nella sostanza
ed intorno a molti punti si stia d'accordo. Or io feci
appunto notare, che mentre nel testo dal eh. Garrucci
tolto ad esame, io lo avevo con molto onore citato
(segno di stima e di cortesia che i miei lettori veg-
gono da me ripetuto sovente), egli era sorto a con-
traddirmi in guisa, da pormi nella necessità di di-
fendere non tanto le mie opinioni letterarie, quanto
la buona opinione, in che sono tenuto, di autore at-
tento a quello che scrivo. « Imperocché (sono mie
» parole) se l'errare è proprio d'ogni uomo, e sarebbe
» malta presunzione il non voler esser colto giammai
» in errore veruno, il citare inconsideratamente una
» serie d'esempi o di testimoni d' un fatto , mentre
» quegli esempi e quei testimoni dicono proprio il
» contrario, è pessimo vizio di negligente baldanza e
» temerità, dal quale io mi studio di tenermi lonta-
» nissimo. » Ma il eh. P. Garrucci è tanto alieno dallo

scusarsi o negare dell' avermi apposto un sì grave
peccato, che anzi ora scrive : « Dimando se è vero
» che il de Rossi non citi inconsideratamente con quel
» pessimo vizio di negligente baldanza e temerità dal
» quale afferma tenersi lontanissimo? IO L'AFFERMO.»
E di questa affermazione, alla quale non saprei qual
epiteto dare, s'accinge a fornirci le prove. Vedremo che
sorta di prove egli reca in mezzo: ed assai più del
fastidio a me dato sono dolente di vedere offuscalo il
bel sereno di sì nobili e religiosi studii da queste
nebbie importune di contese per lo meno inutilissime.
Al eh. sig. D. Antonio Dondi direttore del perio-
dico // divoto di si Giuseppe è dal Garrucci attribuita
la responsabilità del cominciamento di siffatta que-
stione, per la lettera ora messa al pubblico, con la
quale egli commise al dotto archeologo napoletano
l'esame d'alcune immagini controverse del santo. Anche
io ho lettere intorno a ciò scrittemi spontaneamente
dall'egregio D. Antonio Dondi; e senza divulgarne il
testo (chè non lo stimo conveniente), a mia difesa dirò
soltanto aver lui assai lodato nella mia apologia la
moderazione e Io spirito di cristiana carità. In que-
sto spirito studierò di mantenermi anche oggi: ma poi-
ché nel rispondere a certe accuse è pur difficile il non
dar mai un segno d'impazienza, mentre quelle che so-
no veramente opinioni controverse vogliono essere
esaminate con tranquilla ricerca del vero, separerò la
discussione delle prime da quella delle seconde.

La prima accusa del Garrucci fu contro la mia
sentenza, che s. Giuseppe nei monumenti antichi (ed
avevo indicato quali) per lo più è giovane ed imberbe,
vestito di tunica breve, rare volte barbato e di forme
senili, rarissime vestito di tunica e pallio. Mi fu op-
posto un novero di ventitre immagini, che ci dava
quel santo tre sole volte imberbe, venti barbato; sei
volte vestito di tunica, diciassette di tunica© pallio.
In una parola fui chiamato in colpa non d'alcuna al-
legazione o descrizione inesatta, fallo difficilissimo a
sempre evitare, ma d'una imperdonabile falsità nella
citazione di tutto un gruppo di monumenti. Fatto
l'esame di quel novero, trovai molte immagini in esso
contemplate non spettare alla serie da me citata ;
mentre viceversa alcune ed assai importanti in essa
serie comprese erano ommesse : ad alcune essere
state attribuite barba ed età, che non hanno: in fine
 
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