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Bullettino di archeologia cristiana — 3.1865

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Nr. 10 (Ottobre 1865)
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Iscrizione di Troesmis nella Mesia inferiore illustrante i monumenti delle cripte di Lucina presso il cemetero di Callisto
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https://doi.org/10.11588/diglit.17352#0088

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— 79 —

» con ogni cura dai publici incarichi; e cotesto loro
d proposito, moltiplicato il numero di coloro che lo
u mantenevano, fu la cagion principale del rapido de-
» cadimento dell' impero, romano.... Da tutta questa
» discussione si raccoglie che l'età dell' epitaffio posto
» nelle cripte di Lucina, la quale il de Rossi aveva
» determinato al più tardi alla metà del secolo terzo,
» dee essere stimata più antica almeno d' un mezzo
n secolo: ed è questo un dato importante per la storia
» delle cristiane antichità. »

Ecco adunque dal monumento di Troesmis e dalla
dotta dichiarazione del Renier verificato, che appunto
V epitaffio, ond' io presi le mosse a dimostrare nelle
cripte di Lucina essere sepolti personaggi della romana
aristocrazia venuti assai per tempo alla fede, spetta in
fatti ad una famiglia consolare divenuta cristiana, e ad
una matrona dal lato paterno figlia d'un console ed anche
dal materno nobile per consolari alleanze. Egli è inol-
tre verificato colest' epitaffio fare ricordo di persone
vissute nel secolo secondo, sotto M. Aurelio e Lucio
Vero; in età cioè alquanto più antica, eh' io non osai
affermare. Pur tuttavia la figliuola di lallio Basso es-
sendo stata nel sarcofago deposta non in tenera età ,
ma divenuta già madre almeno d' un figliuolo, è fa-
cilissimo il discendere ai primi decennii del secolo III
nel cercare la data della morte di lei. Cotesto epitaffio
però non è dei più antichi dell' ipogeo; laonde ad ogni
modo conferma 1' esistenza del cubicolo doppio fino
dal secolo secondo. E stimo probabilissimo Iallia Cle-
mentina, del cui marito sul sepolcro di lei è alto si-
lenzio, e dei cui genitori con straordinario esempio è
per disleso registrata la nomenclatura, essere stata se-
polta presso il padre e la madre sua , come la Ca-
tianilla del cemetero di s. Nicomede , di che ho ra-
gionato nel Bullettino di Luglio (1). Le quali osser-
vazioni provano che le più inaspettate scoperte, come
sono queste di monumenti venuti in luce, dalla Bul-
garia, pongono il suggello della verità ai ragionamenti
fatti tanto prima ed in mezzo a tenebre fitte e sopra
dati scarsi ed in apparenza poco sicuri.

Resta però ch'io parli un poco di quelle ch'erano
mere congetture ed ardite divinazioni. Di Iallia Cle-
mentina io scrissi, che essendo di nobile stirpe la cre-
devo sepolta nelle cripte di Lucina per ragione d'af-
finità o d'altro vincolo con la famiglia proprietaria
dell' ipogeo. Di colesta famiglia poi dopo lunghe ed
intricatissime disquisizioni epigrafiche e genealogiche
conchiusi: « mi sembra certo, che un ramo dei discen-
» denti dagli illustri Cornelii, Emilii e Cecilii in assai
» antica età diè il nome alla fede cristiana, ed ebbe
» i suoi sepolcri sull' Appia nel separato ipogeo ap-
» pellato di Lucina presso il cemetero di Callisto e
» nel cemetero medesimo di Callisto, denominato an-
» eh' esso di Lucina » (2). Se non che nel cubicolo
doppio ho trovato i sarcofagi d'un gruppo di Annii e

di Faustine manifestamente attinenti agli Antonini Au-
gusti. Un siffatto gruppo di memorie spettanti non
solo alla romana aristocrazia, ma alla medesima paren-
tela imperiale merita attenta considerazione. Quale
rapporto poterono avere costoro con i proprietarii delle
cripte di Lucina ? « Perchè mai ( dimandai io nella
» Roma sotterranea) questa famiglia di discendenti
» dagli Augusti Antonini è stala , per così dire r in
» corpo sepolta nelle cripte dei Cecilii cristiani ? »
E risposi : « il volere indovinare dopo tanti secoli que-
» ste particolarità sarebbe pretensione vanissima ....;
» debbo però accennare alcuni fatti e monumenti, che
» potranno forse un giorno con 1' ajuto di altre sco-
» perte dichiarare le relazioni tra gli Annii ed i Ce-
» cibi cristiani nel cemetero di Callisto » (1). Quindi
seguitai mostrando che un' Annia Faustina nipote di
Marco Aurelio fu moglie di Pomponio Basso, che dei
Pomponii Bassi qualche memoria si rinviene nei marmi
del cemetero di Callisto ; e eh' essi furono probabil-
mente discendenti dai Cecilii Attici, dei quali insigni
monumenti ho trovato ne' cristiani sarcofagi delle cripte
di Lucina e di Callisto. In somma immaginai che alcun
legame tra i Pomponii Bassi ed i Cecilii Attici sia la
chiave dell' importantissimo gruppo de'monumeiili, che
chiamerò aristocratici, concentrati nelle cripte di Lu-
cina. Ed io fui perfino tentalo ad arrischiarmi di so-
spettare, che la Lucina nobile matrona discepola de-
gli apostoli non sia stata diversa dalla Pomponia no-
minata da Tacito. Le quali ragioni mi condussero a

supplire il mutilo cognome di lallio Ba..... IALL1

BAssI. Il supplemento è oggi verificato ; il personaggio
è riconosciuto : egli è un console de' tempi de' primi
Antonini, di gente ignotissima e nuova. Laonde il
gentilizio inaudito egli ebbe dal padre, ed il cognome
Basso, secondo la legge ordinaria, dalla madre o da
chi alla sua gente procurò la romana cittadinanza. E
diviene veramente ognor più probabile , che cotesto
cognome venga dai Pomponii Bassi; e che per cotesta
ragione di affinila o almeno di antica clientela sia stata
offerta la sepoltura nelle cripte di Lucina ai discen-
denti cristiani di lallio Basso. Con la quale osserva-
zione stimo avere dimostralo non la verità assoluta di
tutte le predette congetture e divinazioni, ma sì che
in esse v' è qualche presentimento sagace, e eh' ebbi
ragione di conchiudere così 1' ardua trattazione intorno
ad un punto per la storia delle origini cristiane assai
grave ed insieme tenebrosissimo. « Siffatti tentativi e
» sforzi della mente, che nel più fitto delle tenebre al
» lontano apparire d'un fioco barlume si slancia ar-
» dita alla conquista d'ignote verità, servono a chiamar
» 1' attenzione e a tenerla desta e viva sulle future
» scoperte di ogni menomo indizio, onde uno studio
» sagace potrà trarre luce e rivelazione di fatti istorici
» confusamente presentiti e quasi divinati » (2).

(1) V. sopra pag, 52.

(2) Roma sott. T. 1 p. 314.

(1) L. c. p. 318.

(2) L. c. p. 319.
 
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