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Bullettino di archeologia cristiana — 3.1865

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Nr. 12 (Decembre 1865)
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Le varie e successive condizioni di legalità dei cemeteri, il vario grado di libertà dell' arte cristiana, e la legalità della medesima religione nel primo secolo, verificate dalle recenti scoperte nel cemetero di Domitilla
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https://doi.org/10.11588/diglit.17352#0106

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— 97 —

Ma se ciò fu possibile fino ai tempi di Domiziano o
Forse anche nel breve impero di Nerva e nei primi anni di
Trajano ; dopo il rescritto di questo principe a Plinio,
panni che niun Cristiano possa avere avuto tanto ardire.
Pur tuttavia i sepolcri dei nostri padri continuarono ad
essere religiosi ed inviolabili. Le leggi però di per-
secuzione certamente contribuirono con altre ragioni
a persuadere l'opportunità e la prudente cautela di
svolgere ogni dì più ampiamente il sistema dei sepol-
creti sotterranei. In Roma ciò avvenne durante il se-
colo secondo. Or le scoperte annunziate nel mio Bui-
lettino hanno poslo in luce un fatto, che ci era ignoto
nella sacra necropoli sotterranea romana ; dico le no-
bili e belle facciate d'alcune cripte dei tempi di Tra-
iano od Adriano e di Marco Aurelio costruite sotterra
nel cemetero di Pretestato ad imitazione dei monu-
menti sepolcrali eretti lungo i margini delle vie con-
solari (1). La vera cagione d'un fatto si inaspet-
tato , e che io non seppi spiegare nel 1863, oggi è
chiarissima: il vestibolo di Domitilla ce l'ha rivelata.

I Cristiani usi nel secolo primo a fabbricare celle e ve-
stiboli sepolcrali all'aperto cielo, quando si vennero
internando coH' escavazionc nelle viscere della terra,
conservarono per qualche tempo la pristina consuetu-
dine; ed anche nello tenebre sotterranee costruirono
monumenti simili a quelli, che dapprima avevano co-
struito alla luce del sole.

Circa il principio del secolo terzo i nostri ceme-
teri giunsero a poco a poco a quella nova fasi e con-
dizione di loro legale esistenza, che li mutò se non
tutti, almeno molli, da sepolcri di proprietà indivi-
duale e famigliare in sepolcreti di natura collegiale.

II diritto ed il fatto d'una sì importante trasforma-
zione del possesso ecclesiaslico dei cemeteri sono slati
chiariti nel tomo primo della Roma sotterranea e nel
Bullettino, segnatamente nell'articolo sulla schola so-
dalium Serrensium (2). Altre dichiarazioni su questo
punto capitale fornirà il tomo secondo dell'opera citata:
intanto però eccone dinanzi all'ingresso del primitivo
ipogeo di Domitilla una splendida prova ed al tutto
imprevista. Chi avrebbe credulo possibile, che a noi
t'osse dato trovare e vedere coi nostri occhi una ma-
gnifica schola congiunta alla porta medesima del ce-
metero cristiano, fabbricala nel secolo terzo e racchiu-
dente dentro il suo ambito il vestibolo del secolo primo;
schola per adunanze e conviti, non di proporzioni me-
diocri, come lo stanze per il funebre banchetto di fa-
miglia che vediamo nei sepolcri dei privati, ma vasto
triclinio per un grande numero di convitati; in somma
una schola sodalium, come quelle dei sodalizi pagani
istituiti funerum causa? Questa novità inattesa, quest'in-
signe monumento ci dà il cemelero di Domitilla. Im-
perocché ai due lati della cella segnata in pianta colla
lettera A sono state dissepoìte le vestigia d'un edificio
in posteriore età addossato a quel vestibolo. Il quale
edificio, non rivestito di bella cortina laterizia come il

(1) V. Ball, 1SG3 p. 20, 22, 90.

(2) V. il Bull, (li Agosto 18G4.

primo, ma costruito di tufi, avea le pareti e le volte
coperte d'intonaco e ornate di decorazioni dipinte a
fresco. Ne rimangono poche reliquie nell'ala B, E ed
un saggio nella cellelta del pozzo F, che è intera. Ba-
sterebbe forse l'esame di questa celletta per persuadere
ad ogni archeologo, ch'essa è più antica dell'elà della
pace costantiniana: ma questa antichità da parecchi altri
argomenti confermala diviene evidente ad ogni occhio
mediocremente esperio per le pitture che adornano il
cubicolo sepolcrale D, dipendente dall'ala B, E. Di que-
sti dipinti ora non divulgo il disegno ; nè qui posso
accingermi alla mimila analisi archeologica e crono-
logica, che spelta alla Roma sotterranea. Laonde as-
sumo come certo (e così e veramente per consenso di
quanti hanno veduto H monumento), che l'edificio
sia anteriore al secolo quarto; ed a conclusione del
mio discorso, ne descriverò soltanto quelle parti
e quei particolari, che mirabilmente illustrano l'ar-
gomento da me impreso ad epilogare.

L'edificio di che ragiono non è un sepolcreto, ma
un annesso al sepolcreto cristiano. Esso abbraccia da
ambi i lati la porla ed il vestibolo del cemelero ; e
se le escavazioni fossero slate continuate nell'aia E e
di contro ad essa nella linea della celletta F ne po-
tremmo determinare il perimetro: che dalla parie sco-
perta raccogliamo essere stalo certamente grande , e
a guisa d'un atrio formante in pianta quasi un trape-
zio. Cotesto atrio è talmente congiunto ed insepara-
bile dal cemetero, che per sostenerlo a ridosso del-
l'antico ipogeo furono falli dentro esso rinforzi; inoltre
nel lato destro del medesimo atrio furono aperti gli
accessi a due cubicoli cemeteriali C, D scavali nel tuia,
e sotto il pavimento furono nascosti sepolcri. Nelle
pareti dell'atrio però niun sepolcro era visibile; lungo
esse correva tutt'atlorno un sedilo, che è regolarmente
interrotto dinnanzi alla cellelta del pozzo F e dinanzi
al cubicolo cemeteriale D, ambedue evidentemente con-
temporanei all'edificio; è poi tagliato nella porla dèlia
cripta C, la quale in fatti è assai rozza, e posteriore al
cubicolo D. Nel mezzo della cellelta F è un pozzo;
nelle pareti laterali si veggono le imposte in travertino
per la Iroclea ad uso del secchio; ed ivi alla destra
è un serbatojo che forniva acqua alla vaschetta (1; a
canto alla vaschetta è incavata nella parete una nicchia
per deporvi vasi ed altri arnesi. Chiunque ha letto le
antiche iscrizioni concernenti i sepolcri con tulli gli
edifici loro annessi e coerenti, chi ha esaminalo le ro-
vine dei monumenti pagani, e la disposizione di al-
cune sale costruite dinanzi o sopra gli ipogei giudaici
della vigna Randanini non esilerà un istante ad in-
tendere, che l'atrio costruito innanzi al cemelero di
Domitilla è una schola ad uso principalmente di Iri-
clinio per le agapi sacre. Ignoro se i sepolcri posti
sotto il pavimento Steno contemporanei al secolo terzo,
nel quale dee essere stata edificala questa schola e deb-
bono ivi essere slate celebrale le agapi; forse sono po-
steriori. In uno di essi ho trovato una lucerna di terra
colta col segno della croce di fabbrica del secolo in
circa quarto.
 
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