DOI Heft:
Nr. 4
DOI Artikel:Scoperte di monumenti: varii cristiani in Sardegna
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BULLETTÌNO
ROMA - Cimitero di Domitilla
Scoperta dell'immagine a fresco di S. Petronilla
Nel decorso Novembre sono stati ripresi a Tor Marancia
i lavori interrotti dall'estiva stagione. Doloroso lutto e funebre
silenzio regnano nella basilica, ove ai lieti giorni della scoperta
risuonava la cara voce del nobilissimo signore, ognora presente
e promovente l'impresa con l'infrenabile energia del suo santo
zelo del vero e del buono e la regale liberalità del suo cuore
magnanimo. Con quali tristi pensieri ed affetti io sia tornato
all'opera nell'insigne monumento in breve ora vedovato di tal
protettore, vorrei saperlo ridire: e vorrei pur rendere in queste
pagine l'ultimo ufficio all' anima impareggiabile, che d' amore
tanto efficace e generoso amò la nostra Eoma cristiana. Ma il
Bullettino archeologico si muterebbe in lamento amarissimo : ne
troverei fine al compianto, se cominciassi a dar sfogo al dolore
ed a parlare, intimo testimonio, delle virtù di Monsignor Saverio
de Merode. Sì caro nome sarà in eterna benedizione; le lodi di
lui rimarranno nella storia veraci e sincere.
Una lacuna ed un desiderio restavano nella scoperta della
basilica e del monumento centrale del cimitero di Domitilla.
Della celeberima Petronilla, del suo sepolcro, del suo culto
niuna memoria quivi era riapparsa. Vero è, che il sarcofago della
santa poco dopo il 755 fu trasferito al Vaticano per cura del
papa Paolo T, che compiè la promessa fatta in Francia dal suo
predecessore e fratello Stefano II. Ma ciò non mi toglieva la spe-
ranza di riconoscere alcuna traccia del sito, ove primitivamente il
sacofago fu collocato; e di rinvenire quivi alcuna storica o votiva
memoria della vergine onorata del titolo di figlia dell' apostolo
Pietro. La mia attenzione era volta verso quegli anditi dietro
l'abside, nei quali, (come nei precedenti fascicoli ho detto) appari-
BULLETTÌNO
ROMA - Cimitero di Domitilla
Scoperta dell'immagine a fresco di S. Petronilla
Nel decorso Novembre sono stati ripresi a Tor Marancia
i lavori interrotti dall'estiva stagione. Doloroso lutto e funebre
silenzio regnano nella basilica, ove ai lieti giorni della scoperta
risuonava la cara voce del nobilissimo signore, ognora presente
e promovente l'impresa con l'infrenabile energia del suo santo
zelo del vero e del buono e la regale liberalità del suo cuore
magnanimo. Con quali tristi pensieri ed affetti io sia tornato
all'opera nell'insigne monumento in breve ora vedovato di tal
protettore, vorrei saperlo ridire: e vorrei pur rendere in queste
pagine l'ultimo ufficio all' anima impareggiabile, che d' amore
tanto efficace e generoso amò la nostra Eoma cristiana. Ma il
Bullettino archeologico si muterebbe in lamento amarissimo : ne
troverei fine al compianto, se cominciassi a dar sfogo al dolore
ed a parlare, intimo testimonio, delle virtù di Monsignor Saverio
de Merode. Sì caro nome sarà in eterna benedizione; le lodi di
lui rimarranno nella storia veraci e sincere.
Una lacuna ed un desiderio restavano nella scoperta della
basilica e del monumento centrale del cimitero di Domitilla.
Della celeberima Petronilla, del suo sepolcro, del suo culto
niuna memoria quivi era riapparsa. Vero è, che il sarcofago della
santa poco dopo il 755 fu trasferito al Vaticano per cura del
papa Paolo T, che compiè la promessa fatta in Francia dal suo
predecessore e fratello Stefano II. Ma ciò non mi toglieva la spe-
ranza di riconoscere alcuna traccia del sito, ove primitivamente il
sacofago fu collocato; e di rinvenire quivi alcuna storica o votiva
memoria della vergine onorata del titolo di figlia dell' apostolo
Pietro. La mia attenzione era volta verso quegli anditi dietro
l'abside, nei quali, (come nei precedenti fascicoli ho detto) appari-