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BULLETTINO ARCHEOLOGICO NAPOLITANO.

NUOVA SERIE
N.° 60. (10. dell'anno III.) Dicembre 1854.

Insigne vaso cumano con figure a rilievo, del sig. Marchese Campana in Roma. —Alessandrini in Pompei, e
loro sepolture. Supplemento alt articolo contenuto nel numero 58.—Bibliografia.

Insigne vaso cumano con figure a rilievo, del signor
Marchese Campana in Roma.

Questo magnifico, e quasi direi unico monumento,
al quale accenniamo, fu rinvenuto verso la fine dell'
anno 1853 in un sepolcro dell'antica Cuma, che da
poco tempo a questa parte si mostrò feconda di ma-
ravigliose novità in fatto di archeologia. Io ebbi la
fortuna di ammirare questo classico pezzo presso il
negoziante di antichità sig. Raffaele Barone : e pochi
giorni dopo seppi dal mio eh. amico Raoul-Rochette,
che il vaso era ito ad accrescere le grandi collezioni
dell'egregio sig. Marchese Campana. Non tardai al-
lora a rivolgermi alla nota cortesia di questo nobile
uomo : ed ottenni da lui la generosa profferta di far
pubblicare la prima volta in Napoli uno de'più no-
tevoli prodotti archeologici del suolo napolitano. Ed
in fatti, appena le sue moltiplici occupazioni gli die-
dero agio di rivolgere il pensiero all' attuazione della
sua promessa , la compì gentilmente, inviandomi il
tanto bramato disegno eseguito dall' egregio scultore
romano signor Menghini. È questo che io presento
inciso nella tav. VI di questo anno del bulletlino : e
pria di cominciare a dir brevemente di questo pre-
zioso avanzo dell' antica arte ceramica, mi corre l'ob-
bligo di render pubbliche grazie al nobile possessore,
per la sua grandissima cortesia di preferire un ar-
cheologo napolitano nel far conoscere un acquisto
tanto interessante alla scienza. Egli si abbia in que-
sti fogli un durevole attestato della mia più viva ri-
conoscenza. Non sarà intanto discaro che noi ripro-
duciamo poche parole dell' insigne archeologo fran-

ANNO III.

cese innanzi citato, le quali furono già pubblicate
nella gazzetta archeologica di Berlino ; e che servi-
ranno pure a dare una idea di ciò che non ci è dato
finora di esprimere nella nostra tavola ; sebbene ci
proponiamo di ripetere la pubblicazione del monu-
mento co'colori e colle dorature, affin di presentare
tutte le particolarità dell'originale. Ecco le parole
del Raoul-Rochette, il quale dando la notizia de'
preziosi monumenti cumani recentemente acquistati
dal Marchese Campana, parla del nostro vaso in tal
guisa. « Nel numero di questi oggetti vi è un vaso,
eh'è unico al mondo per la bellezza della fabbrica ,
e per una circostanza, finora senza esempio, che lo
rende il monumento forse più prezioso della greca
ceramica giunto sino a noi. È un vaso di grandissi-
me proporzioni, a tre manichi, con vernice nera, la
più fina e brillante che possa vedersi ; è ornato a
varie altezze, di fregi scolpiti in terra cotta e dorati;
ma ciò che gli attribuisce un valore inestimabile , è
un fregio di figure, da 4 a o pollici di altezza, scol-
pite in bassorilievo , con le teste , i piedi, e le mani
dorate, e gli abiti dipinti di vivaci colori, azzurri,
rossi, verdi, del più bello stile greco, che possa im-
maginarsi. Molte teste, da cui l'oro si è distaccato ,
lasciano vedere le parti modellate, in modo così de-
licato e finito , come nel più bel cammeo antico. In
breve, è una maraviglia, a cui nulla io conosco da
potersi paragonare etc. » ( archaeol. Zeitung, arch.
Anzeig. Febr. und Marz 1854 p.434). Tutti coloro,
che han potuto osservareT originale, non troveranno
esagerate le lodi dell' archeologo francese, e si spie-
gheranno facilmente V entusiasmo, da cui si mostra
animalo. Abbenchè offriamo la incisione del mona-

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