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BULLETTIKO ARCHEOLOGICO NAPOLITANO.

NUOVA SERIE
N.° 74. (24. delF anno III.) Giugno 1855.

Dell'origine del cullo di Giove Labraundo o sia Labrandeno. — Pietre antiche, presso il negoziante di antichità

signor Barone, pubblicale nella nostra tav. I fig. 3, 4, 5, 6. — Lucerna fittile.— Statuetta di bronzo._

Iscrizioni latine. Coni, del n. 46. — Osservazioni diverse sopra alcuni monumenti, de quali si parla nel
3." anno del bulletdno. — Bibliografia.

Dell' origine del cullo di Giove Labraundo
o sia Labrandeno.

I! eh. Boeckh (Corp. inscr.gr.n.QlSO) sommamente
loda le cose delle dall' Eckhel e da un dotto Inglese
intorno al culto di Giove Labraundeo diffuso segna-
tamente nella Caria e nelle vicine regioni. Io ignoro
le ragioni addotte dall' anonimo Inglese intorno al-
l'attributo della bipenne proprio e distintivo di Gio-
ve Labraundeo o sia Strado, che ricorre segnata-
mente nelle monete di Milasa e dei re della Ca-
ria; ma parmi quasi certo ed evidente, che il cul-
to assai antico di quel nume debba , del pari che
quello d' Ercole , e d'altre deità greche, ripetersi
dall'Assiria. Nelle scoperte di Ninive del eh. La-
yard ( p. %59, volg. Malvasia, Bologna 1855 ) ve-
desi rappresentata una pompa sacra di guerrieri As-
siri vincitori, che a quattro a quattro portano in su
le loro spalle quattro simulacri delle deità del po-
polo da loro debellato, l'ultimo de'quali è una figu-
ra virile barbata, vestita di corta ma ricca tunica,
avente quattro corna in sul vertice del suo capo, la
quale nella d. alzata tiene una scure, c nella s. pro-
tesa un come fulmine. Anche il eh. Layard vi rav-
visa effigiato Giove Babilonese , del quale leggesi nel-
Vepistola del profeta Geremia (Baruch VI, 15 , lat.
14): g£si $s ìyx*i$iov Se^toi xcù TrsXsxvv. Egli per
altro non chiama a riscontro di queir insigne monu-
mento di Ninive le monete dei re della Caria e di Mi-
lasa col tipo analogo di Giove Labraundeo stante pal-
iiYJYO III.

liato con bipenne nella d. e con asta , o sia scettro ,
nella s. La lieve differenza del vestire greco, e del-
la bipenne sostituita alla scure semplice, parmi non
tolga per nulla la sua forza all'avvertito riscontro;
tanto più che la bipenne di Giove Labraundeo dice-
vasi quella d'Ippolita Amazone , rapitale da Ercole
(Plut. quaest. gr. 45 ), e d' altra parte la forma del-
l' Amazonia securis varia di molto ne'diversi monu-
menti greci. A conferma della derivazione del culto
di Giove Labrandeno dalle regioni dell'Assiria torna
il riscontro delle sovra allegate parole del profeta ri-
sguardanti l'idolo Babilonese : habet edam in manu
gladium et securim, con quelle di Eliano (hist. anim.
XII, 30), che ne attesta come di riscontro al simu-
lacro di Giove Labraundeo, o sia Stratio, era sospe-
so un gladio.

C. Cavedoni.

Pietre antiche, presso il negoziante di antichità signor
Barone,pubblicate nella nostra tav. I fig.3,4,5, 6.

La prima pietra (fig. 3) è di agata, ed offre nel mezzo
un foro, per potersi sospendere. Nella parte principale
si mostra a rilievo una testa imberbe e velata, dietro
al cui collo si scorge una piccola testa di un anima-
le , come sembra di un cane. Nella opposta faccia è
incisa la greca lettera X. Noi ci asteniamo per ora da
qualsivoglia illustrazione di questo singolare intaglio,
e ci riserbiamo di proporre talune nostre conghiet~
ture nel prossimo anno del bullettino.
 
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