Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
xlii

Introduzione. Notazioni nazionali

relativa; sebbene in modo bizzarro, nella_/?., il cui secondo membro deve
essere inferiore al primo, le forme inglesi in essa sono quasi sempre C 5, 6.

E quasi impossibile trovar differenza fra i più antichi mss. italiani
(o, meglio, italiani settentrionali) e quelli francesi ; un piccolo tentativo
quanto a ciò si può vedere nel N. 162, pag. 48. Ci permettiamo inoltre
di richiamare in modo speciale l'attenzione su due fotografie interessanti
le quali mostrano una notazione italiana caratteristica, cioè alla Tav. XIV
dei Monumenta palaeographica sacra di Torino, rappresentante un ms. di
Novara che potrebb'essere del sec. 90, coi suoi neumi stretti, la vir. verti-
cale, la fl. con o senza epis. finale, ed alla Tav. 7 della Bibliotheca musico-
liturgica del Dr Frere, ms. di Novalesa del sec. 11° con sintomi visigotici.

La notazione visigotica è una cosa a se; i suoi neumi sono stati
spiegati a pp. 52-56, per quanto lo permette lo stato presente della
paleografia musicale; la 2a ed. della Neumenkunde, p. 177, parla del pes
H 1, 2 come di un « ràtselhafte Zeichen » e del pes H 4 come di fl. resup.
ovvero fl. liq., quantunque si trovi nel mezzo di un melisma, e cita l'auto-
rità di Gastoué il quale riterrebbe il nostro pes fl. K 12 come forma del
pressus. Ma questi dubbi possono essere chiariti soltanto da ulteriori
investigazioni.

La notazione quadrata, divenuta universale, salvo che nella Germania,

dopo il 1300, è fuori dello scopo principale del lavoro presente, come è
già detto nella prefazione, p. xn, e le fotografie di tale notazione si ritro-
vano soltanto eccezionalmente in questa opera; ma lo sviluppo delle note
quadre è stato molto graduale e qualche volta è stato un po' difficile il
decidere se un dato codice, p. e. Tavv. 97 b, \o\a-b, doveva esser posto
nella divisione di notazione francese o in quella quadrata. La regola qui
mantenuta (cf. p. 155) è fondata sul fatto storico che l'uso costante e accu-
rato di forme speciali applicabili a sillabe liquescenti era cosi universal-
mente ignorato in questa notazione che la presenza di tali forme basta
per metterli tra i francesi.

Quando arriviamo al tempo di notatori che avevano cosi perduto la
memoria delle forme musicali primitive, da aggiungere ad libitum code
o prima o dopo le virga e i punctum, dando a questi accenti un valore
non solo ritmico ma anche più strettamente temporale; allora è giunto
per noi il tempo di por fine all'opera. La musica moderna ha adottato i
segni della notazione ad accenti ma sfigurandoli ; certo per la musica
misurata erano necessarie forme nuove; ma per il canto gregoriano, il
vero e unico canto ecclesiastico, bastavano e bastano le forme primitive,
santificate dall'uso di più di mille anni ; per gli amatori di tale musica :
« Vetus melius est » .
 
Annotationen