E. - NOTAZIONE SU LINEA OD A RIGO
I. - Italiana.
a) Beneventana.
N° 364. Tav. 73 a Regin. 334, f. 58'. '
Ff. 100; 250 x 130 mm., 11. (testo) 25; (melodia) righi 10. A-G8 |
H-M8 N6.
Ms. di due parti, lavoro di due amanuensi, ma, stando al formato
dei fogli e alla maniera di scrivere, nonché alla puntatura e rigatura
delle 11., proveniente dal medesimo scriptorium.
La Ia parte contiene: ff. ir-30v, 150 preghiere private dette Spalte-
rium Prudentìi; ff. 3or~32v: Litanie che tra i confessori hanno « Herasme »
e « Blassi? > con « Dominici » (abate di Sora, f 1031) che chiude la serie
dei monaci, e con « Restituta > (poi scancellata) tra le vergini ; questi
indizi locali accennano a Sora; i ff. 32v~56r: Confessioni private e pre-
ghiere ; quella ad omnes confessores (f. 50v) inchiude i nomi di « iohannes, 2
Blassie, Dominice » ed anche Nicolao: «Te nobis dedit dominus patronum,
Te pastorem, Te intercessorem >, f. 50r. La data perciò è probabilmente
posteriore al 1087 (traslazione di S. Nicola a Bari), e d'un tempo in cui
la Crociata si stava combattendo ( « Ut populo Christianorum victoriam
dones, Ut gentem paganam humilies, Ut ubique Christianos protegas et
super infideles exaltes >, f. 3 iv). Prendendo le cose un po' all'ingrosso,
il 1100 circa sembrerebbe la data che più conviene al codice.
La parte IIa, f¥. 5 7 sgg. è un Processionale con Ant. e Tropi, come di
solito, completamente neumatizzati. Non è necessariamente benedettino,
sebbene nella parte I (f. 5iv) si legga: Or atto ad Sanctum Benedictum.
«Intercede... prò omni hac sancta tua congregatione... prò me... custo-
dire sanct§ regul? tu? tramitem, quam me servaturum spopondi».
Il f. 58r (tav. 73 a) contiene la fine dell'Ani, processionale della Purifica-
zione : [« O uirgo dei alma... Symeon senex] dignus », ecc., e il 1$. « Respon-
sum accepit Symeon > 3 colla Prosa « Iustus senex » di cui ciascun versetto,
di dieci sili., vien cantato sulla melodia del melisma che si trova al termine
di ogni clausula del % ; cioè doppia fl. GEFD, pes fl. EFD, e scan. CDE. *
Poiché questo è il primo cod. da noi descritto, che faccia uso di un
sistema di linee ben definito con colori e lettere-chiavi, crediamo oppor-
tuno e gradito il darne completa relazione. Il numero delle linee tracciate
dipende dall'estensione della melodia ; nella massima parte dei casi vi ha
una sola lin. (rossa) preceduta dalla lettera F e seguita dalla guida ango-
lare ; in qualche luogo, a risparmio di spazio, questa lin. viene abbassata
verso il mezzo del rigo ; se la melodia sale tant' alto da comprendere
un c (= ut), allora, a certa distanza dalla lin. rossa, è tracciata una lin.
gialla con chiave di c, p. e., 11. 1, 2; quando vi sia soltanto un c o due, non
v'é intiera la lin. gialla, ma la nota pel c è scritta sopra una lin. gialla
breve senza la lettera-chiave. Del pari, se la melodia si svolge in basso
e vi sono parecchi C, s'adopera una lin. gialla segnata C, p. e., f. 58v,
ma più ordinariamente, il neuma per C è scritto su breve lin. gialla, p. e.,
nella 1. 4, seconda sili, di « timoratus » e prima sili, di « sancto >. Molto
più di rado s'incontra una lin. gialla segnata c con neumi perf ed F
(quando essi s'incontrano) scritti su lin. rossa senza lettera-chiave, p. e.,
ff. 6or, 8Qr. Due volte nei ff. 59/, 6ov, al disotto di una lin. intieramente
colorita in giallo (c), la lin. del verso del fol. che trasparisce a traverso la
pergamena serve per a e porta la lettera a. 5
I neumi sono belli e chiari, né vi può essere incertezza quanto al
loro significato. La tav. dà una bella idea della facilità onde può deci-
frarsi l'antica notazione dell'Italia meridionale, e quanto sia più ricca di
sfumature della notazione sul rigo restaurata ed ora in uso sul fonda-
mento dei mss. francesi del sec. xm.
Le forme neumatiche non son molte oltre quelle che abbiamo veduto
precedentemente. Vir. C 6; pun. B 3 e Di; [nel f. 597 per « discipulis »
(G C C F) dell'Ani. « Cum appropinquaret >, i neumi sono vir. e tre pun.
rispettivamente A 2, E 6 e 4]. Pes, a 5 o g 5, quando è in composizione
dinanzi a nota più elevata, p. e., fine della 1. 2 e 1. 9, seconda sili, di
« accepit >; pes fi. b 7* e G 9* ; il clim. non comparisce solo, ma le 11. 2 e 9
hanno rispettivamente un clim. annesso a vir. ed un clim. liq. ; in ambedue
il primo membro è un doppio pun. o una distr. (vedi sotto), il secondo è
un pun. romboidale e, nel primo caso, quello in fine un pun. verticale,
tutt'insieme rappresentanti il clim. H 15. Altrove nel ms. vi sono esempi
del clim. e di altri subpun. di cui l'ult. è orizzontale. Che la figura usata
p. e., al termine dell'ult. lin. sia uno scan. a 11* e non un quii, risulta chiaro
dall'essere usata nella 1. 2, per F a c; quantunque alle volte, p. e., 1. 3,
seconda sili, di « Responsum > e ult. sili, di « accepit >, 1. 7, prima sili, di
« induceret » si trovi usato dove Einsied., ms. 121, mette un quii.
La fl. presenta un po' di difficoltà ; secondo la sua posizione essa è
B 9, oppure h 3, cf. 1. 9 « eum >, ma c'è pure un'altra forma, p. e., 1. 1,
seconda sili, di « prophetanti », e nasce questione qual sia la differenza tra
i due neumi che si presentano l'un dopo l'altro su « oratore », lin. 2, e
« puerum >, 1. 8 ; in tutti e due i casi il primo neuma é pun. e fl. (il primo
membro prende le mosse dalla stessa nota della sili, precedente) ; l'esten-
sione di questa forma (1. 1, « sermo », 1. 6, primi due neumi) e pun., or.
e fl. [Wagner, Neumenkunde, p. 169, la chiama bistropha flexd].
La tav. è piena di neumi liquescenti e complementari. Poiché la prosa
sillabica riproduce la stessa melodia cinque volte su parole diverse, pos-
1 Wagner, Neumenkunde, p. 168, ha una riproduzione del f. 63", parte del Gloria
laus et honor.
2 l'identificazione di questo « iohannes » (l'unico santo il cui nome incominci con
lettera piccola) è incerta; vien dopo «Maure», «Severine» e potrebbe riferirsi a qualche
vescovo o monaco del luogo.
3 II testo del ms. differisce da quello del Grad. Vatic, p. 375 nella 1.4 « ab » per « a » ;
1.6«morte» per «mortem», «videre» per «videret», «dominum» per «domino»; 1.7 «indu-
ceret » per « inducerent » ; 1.8 « tempio » per « templum ».
4 Nel f. 59" la Prosa per XAnt. « Collegerunt » nella processione della dom. delle
Palme, è trattata nella stessa maniera.
■' Il Wagner (1. c.) sbaglia supponendo che sia una lin. senza colore tracciata apposta
I per la melodia.
I. - Italiana.
a) Beneventana.
N° 364. Tav. 73 a Regin. 334, f. 58'. '
Ff. 100; 250 x 130 mm., 11. (testo) 25; (melodia) righi 10. A-G8 |
H-M8 N6.
Ms. di due parti, lavoro di due amanuensi, ma, stando al formato
dei fogli e alla maniera di scrivere, nonché alla puntatura e rigatura
delle 11., proveniente dal medesimo scriptorium.
La Ia parte contiene: ff. ir-30v, 150 preghiere private dette Spalte-
rium Prudentìi; ff. 3or~32v: Litanie che tra i confessori hanno « Herasme »
e « Blassi? > con « Dominici » (abate di Sora, f 1031) che chiude la serie
dei monaci, e con « Restituta > (poi scancellata) tra le vergini ; questi
indizi locali accennano a Sora; i ff. 32v~56r: Confessioni private e pre-
ghiere ; quella ad omnes confessores (f. 50v) inchiude i nomi di « iohannes, 2
Blassie, Dominice » ed anche Nicolao: «Te nobis dedit dominus patronum,
Te pastorem, Te intercessorem >, f. 50r. La data perciò è probabilmente
posteriore al 1087 (traslazione di S. Nicola a Bari), e d'un tempo in cui
la Crociata si stava combattendo ( « Ut populo Christianorum victoriam
dones, Ut gentem paganam humilies, Ut ubique Christianos protegas et
super infideles exaltes >, f. 3 iv). Prendendo le cose un po' all'ingrosso,
il 1100 circa sembrerebbe la data che più conviene al codice.
La parte IIa, f¥. 5 7 sgg. è un Processionale con Ant. e Tropi, come di
solito, completamente neumatizzati. Non è necessariamente benedettino,
sebbene nella parte I (f. 5iv) si legga: Or atto ad Sanctum Benedictum.
«Intercede... prò omni hac sancta tua congregatione... prò me... custo-
dire sanct§ regul? tu? tramitem, quam me servaturum spopondi».
Il f. 58r (tav. 73 a) contiene la fine dell'Ani, processionale della Purifica-
zione : [« O uirgo dei alma... Symeon senex] dignus », ecc., e il 1$. « Respon-
sum accepit Symeon > 3 colla Prosa « Iustus senex » di cui ciascun versetto,
di dieci sili., vien cantato sulla melodia del melisma che si trova al termine
di ogni clausula del % ; cioè doppia fl. GEFD, pes fl. EFD, e scan. CDE. *
Poiché questo è il primo cod. da noi descritto, che faccia uso di un
sistema di linee ben definito con colori e lettere-chiavi, crediamo oppor-
tuno e gradito il darne completa relazione. Il numero delle linee tracciate
dipende dall'estensione della melodia ; nella massima parte dei casi vi ha
una sola lin. (rossa) preceduta dalla lettera F e seguita dalla guida ango-
lare ; in qualche luogo, a risparmio di spazio, questa lin. viene abbassata
verso il mezzo del rigo ; se la melodia sale tant' alto da comprendere
un c (= ut), allora, a certa distanza dalla lin. rossa, è tracciata una lin.
gialla con chiave di c, p. e., 11. 1, 2; quando vi sia soltanto un c o due, non
v'é intiera la lin. gialla, ma la nota pel c è scritta sopra una lin. gialla
breve senza la lettera-chiave. Del pari, se la melodia si svolge in basso
e vi sono parecchi C, s'adopera una lin. gialla segnata C, p. e., f. 58v,
ma più ordinariamente, il neuma per C è scritto su breve lin. gialla, p. e.,
nella 1. 4, seconda sili, di « timoratus » e prima sili, di « sancto >. Molto
più di rado s'incontra una lin. gialla segnata c con neumi perf ed F
(quando essi s'incontrano) scritti su lin. rossa senza lettera-chiave, p. e.,
ff. 6or, 8Qr. Due volte nei ff. 59/, 6ov, al disotto di una lin. intieramente
colorita in giallo (c), la lin. del verso del fol. che trasparisce a traverso la
pergamena serve per a e porta la lettera a. 5
I neumi sono belli e chiari, né vi può essere incertezza quanto al
loro significato. La tav. dà una bella idea della facilità onde può deci-
frarsi l'antica notazione dell'Italia meridionale, e quanto sia più ricca di
sfumature della notazione sul rigo restaurata ed ora in uso sul fonda-
mento dei mss. francesi del sec. xm.
Le forme neumatiche non son molte oltre quelle che abbiamo veduto
precedentemente. Vir. C 6; pun. B 3 e Di; [nel f. 597 per « discipulis »
(G C C F) dell'Ani. « Cum appropinquaret >, i neumi sono vir. e tre pun.
rispettivamente A 2, E 6 e 4]. Pes, a 5 o g 5, quando è in composizione
dinanzi a nota più elevata, p. e., fine della 1. 2 e 1. 9, seconda sili, di
« accepit >; pes fi. b 7* e G 9* ; il clim. non comparisce solo, ma le 11. 2 e 9
hanno rispettivamente un clim. annesso a vir. ed un clim. liq. ; in ambedue
il primo membro è un doppio pun. o una distr. (vedi sotto), il secondo è
un pun. romboidale e, nel primo caso, quello in fine un pun. verticale,
tutt'insieme rappresentanti il clim. H 15. Altrove nel ms. vi sono esempi
del clim. e di altri subpun. di cui l'ult. è orizzontale. Che la figura usata
p. e., al termine dell'ult. lin. sia uno scan. a 11* e non un quii, risulta chiaro
dall'essere usata nella 1. 2, per F a c; quantunque alle volte, p. e., 1. 3,
seconda sili, di « Responsum > e ult. sili, di « accepit >, 1. 7, prima sili, di
« induceret » si trovi usato dove Einsied., ms. 121, mette un quii.
La fl. presenta un po' di difficoltà ; secondo la sua posizione essa è
B 9, oppure h 3, cf. 1. 9 « eum >, ma c'è pure un'altra forma, p. e., 1. 1,
seconda sili, di « prophetanti », e nasce questione qual sia la differenza tra
i due neumi che si presentano l'un dopo l'altro su « oratore », lin. 2, e
« puerum >, 1. 8 ; in tutti e due i casi il primo neuma é pun. e fl. (il primo
membro prende le mosse dalla stessa nota della sili, precedente) ; l'esten-
sione di questa forma (1. 1, « sermo », 1. 6, primi due neumi) e pun., or.
e fl. [Wagner, Neumenkunde, p. 169, la chiama bistropha flexd].
La tav. è piena di neumi liquescenti e complementari. Poiché la prosa
sillabica riproduce la stessa melodia cinque volte su parole diverse, pos-
1 Wagner, Neumenkunde, p. 168, ha una riproduzione del f. 63", parte del Gloria
laus et honor.
2 l'identificazione di questo « iohannes » (l'unico santo il cui nome incominci con
lettera piccola) è incerta; vien dopo «Maure», «Severine» e potrebbe riferirsi a qualche
vescovo o monaco del luogo.
3 II testo del ms. differisce da quello del Grad. Vatic, p. 375 nella 1.4 « ab » per « a » ;
1.6«morte» per «mortem», «videre» per «videret», «dominum» per «domino»; 1.7 «indu-
ceret » per « inducerent » ; 1.8 « tempio » per « templum ».
4 Nel f. 59" la Prosa per XAnt. « Collegerunt » nella processione della dom. delle
Palme, è trattata nella stessa maniera.
■' Il Wagner (1. c.) sbaglia supponendo che sia una lin. senza colore tracciata apposta
I per la melodia.