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Tavole di neumi. 2. 3. Tav. Ib. le. (Palat. 78. 1346)

3

Questi due esempi di tavole di neumi qui fotografate bastano al
nostro scopo, giacché ci forniscono :

le forme dei due neumi fondamentali, vir. e pun. : 2
quelle importanti di due o tre membri : 6, o, com-
preso il sai. : 7
l'elemento apostrophos (strophicus) : i
le forme liquescenti del pes, fl. e clim. : 3
il quii., X or. e i due pr. : 1 4

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L'omissione di forme, come il trigon, pinnosa, ecc. della tavola più
lunga, si deve probabilmente al fatto che quando queste copie furono
scritte, la notazione sul rigo cominciava a entrare nell'uso in Germania
e in quella notazione tali neumi si riscontrano raramente.

Ma benché qui si diano come tavole di neumi, conviene osservare
che esse sono guida ben poco sicura, e che in certi casi ci presentano
forme che non é possibile corrispondano al nome che portano. Si potrebbe
facilmente sospettare che ambedue le tavole siano opera di un copista il
quale non solamente non era avvezzo a scriver neumi, ma che neppur
capiva il significato dei segni da lui copiati. Così è di tutte le tavole
conosciute; non ve n'é due che vadano interamente d'accordo sulla forma dei
neumi; p. e. quella di Tolosa mette per l'or, uno scan. proprio della nota-
zione a punti legati, e per altro esempio si posson citare i neumi scritti sui
versi 4-8 della versione più antica (1) che non comparisce nella nostra
tavola ; essi sono :

1. 4. pes fl. resup., pes sinuosus, pr. major, fl. arrotondata, e ^.an-
golare.

1. 5. vir. e sette punti discendenti, trig., clim., vir.,pun. ev.p.v.p.
1. 6. vir. con 5 punti discendenti, pes fl. resup., epiph., trig. e vir.
1. 7. rispettivamente 2, 3, 4, 5 e 6 punti ascendenti diagonalmente.
1. 8. Pes fl.stroph., vir. ed epiph., quii, resup. praepun.; quii, stroph.
praepun., epiph. praepun.

Prendendo i neumi, non nell'ordine che s'incontra nelle due tavole 1 b
e 1 c (fondato solo sulla ragione del metro), ma nell'ordine logico seguito
in quest'opera, facciamo notare in tav. 1 b: la vir., chiamata qui « virgula »,
con episema che passa da una parte all'altra della sommità, B 1 ; nel clim.
Ei e nello scan. d 9 esso si trova a sinistra soltanto; il pun. E10* è
simile a un segmento di semicerchio aperto di sopra ed è chiamato
« gnomo » (gnomon, cioè quarto di circolo) nella tav. di Tolosa ; in com-
posizione p. e. nel clim. esso è più romboide, mentre nel secondo membro
dello scan. la sua rotondità è più sviluppata; la fl. « clinis » ha i due
membri di egual lunghezza, Bio*; il pes rotondo « podatus » E 4 ha una
pressione iniziale nel primo membro che può vedersi anche nel suo deri-
vato : il pes fl. « torculus > d 1 2. La fl. resup. « porrectus » c 1 * è molto
singolare ; il primo suo membro par che abbia un piede a destra invece
che a sinistra (tale e quale come nel pr. minor) — particolarità non riscon-
trata in nessun ms. vaticano, dipendente probabilmente dalla idiosincrasia
dell'amanuense -, l'ultimo membro ha una pressione finale; la forma del sai.
(neuma che, come vedremo, presenta parecchie difficoltà) è parimente unica,
E 16*; i tre membri, di solito, rappresentati separatamente, qui sono
legati, ma possono risolversi nella primitiva e logica forma del pun.,
or. e vir.

Fra i neumi liquescenti ed altri, il ceph. [FI. liq. 18) ha l'epis. alla
sommità in forma di lineetta capillare ; Xepiph. « eptaphonus » ha la forma
usuale di un pes abbreviato, A 6; ma IV., 8*, pare non abbia relazione
alcuna colla forma semplice che di solito si trova nei mss. e può darsi che il
copista rappresenti un or. unito ad una fl. La tristr. « strophicus » 6*, anc. 5
e quii. « qualisma » 5 * non si rilevano perchè forme comuni ; il pr. minor
H2* somiglia più ad un or. e il pr. major H 1 * sembra aver perduta
la metà inferiore della sua vir. integrale. 2

N° 3. Tav. ic Palat. 1346 f. I7V. 3

Ff. 54; 175 x i2omm. A6 | B4 C9 (19) | D5 (24) | E-G8 H6

Quattro o cinque diversi trattati di musica - per ragguagli, vedi
Appendice. Il secondo di essi, ff. 7r-i9v, del sec. xm, comincia: « Mu-
sica est motus vocum cum scientia » con figure, neumi e note gotiche ;
per le note, vedi N° 566, tav. 114^.

Il primo paragrafo (G) alla fine presenta una tavola di suoni musi-
cali divisi secondo i loro tetracordi.

Il secondo paragrafo dà le finali D. E. F. G., rispettivamente, del
primo e secondo, terzo e quarto, quinto e sesto, settimo ed ottavo modo.

Il terzo paragrafo ha i versi: « Eutaphnus, » ecc. come nella tav. 1 b;
vedi p. 2.

Il commento dei due primi paragrafi sarebbe fuor di luogo in un'opera
che tratta di notazione e non di teoria musicale ; qui occorre solo rilevare
le particolarità riguardanti i fiomina notarum e le figure adoperate per
rappresentarli.

L'epis. sulla vir « virgula » è a destra, A 5 ; il pun. « punctus » è
somigliantissimo a quello della tav. antecedente, E io; la fl. « cliuuus »
appare in due forme molto diverse, la prima normale, C 1, la seconda e
terza, g3 e g 4, sono rettangolari e la differenza tra l'una e l'altra sta
solamente nella lunghezza del secondo membro; più tardi faremo osser-
vare la ragione grafica della differenza di forma nel primo membro ; la
fl. res. < porrectus > comparisce almeno sotto tre forme differenti : la
prima è cancellata, la seconda è un pesfl., la terza un pes fl. liq., e la
quarta un pes fl. strophicus; nessuna somiglia alla fl.res., e perciò non
l'abbiamo inserite nella tavola dei neumi di quest'opera ; quindi o lo scriba
copiò malamente il suo esemplare, o gli scrittori dei tempi nostri han preso
abbaglio nell' identificare il «porrectus» con la fl.res.

Il pes « pedatus » è molto sinuoso, f 11 *, nel terzo caso il primo
e il secondo membro formano un cappio, fio; il pes fl. «torculus» ha
le forme E 6 ed e 2*; le quattro forme date allo scan. e le tre del sai. sem-
brerebbero forme diverse, rispettivamente, del pes quassus e del quii.,
quantunque possono essere state destinate a rappresentare il pes praepun.
e il pes praebipun., tuttavia per memoria le abbiamo inchiuse nella nostra
tavola dei neumi come scan. a 17 * e sai. (scan. E 1 7 *) ; ed è anche strano
che lo scan. sia rappresentato come resup. e liq., mentre il sai. no. Del pari
le tre forme poste pel clim. non hanno nulla che fare con quel neuma,
ma sono, rispettivamente (1) quii. fl. resup.; (2) pes fl.; (3) pes fl. resup.
subbipun.

Dei neumi che restano, Xepiph. « eutaphnus » 19*, ha la forma di pes
fl.liq.; lo strophicus 19* si distingue a mala pena dalla virgula; l'or.
invece è regolare, 1*; il ceph. « ceufalicus » {FI. liq. 19*) ha una forma che
mostra l'estremità del suo cappio prolungata di sotto; il quii, ha tre forme

1 Thibaut, Le, p.71 dà in tre colonne i neumi di questi versi e le loro forme
constantinopolitane ed armene, e nella p. 74 il suo proprio ragguaglio della loro deriva-
zione da parole e neumi greci.

2 « Io penso che l'amanuense, quanto al porrectus, e aXÌ'oriscus, abbia invertito le

figure : infatti la figura data pel porrectus ha grande somiglianza con quella del pr. maj.
in cui certamente entra l'oriscus e la figura data per Yor. può credersi una fl. resup.
scritta trascuratamente». R. B.
3 Bethmann, p. 350.
 
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