archeologica comunale
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vino ovvero ad altra materia; lo stesso vale per il seguente n. 70.
Cionondimeno ho voluto inserirla qui, anziché produrla in altro
posto, a motivo dell' appunto notato in seconda riga. In questa
panni indubitata un'indicazione simile a quella che incontrammo
al n. 23 e suppliremo quindi AiiiA oppure AiinÀ, cioè trium
annorum ovvero quattuor annorum. La seguente riga, secondo
le analogie, dovrebbe contenere il nome del fabbricante: non si
riconosce però quale fosse, non solo a motivo della non buona
conservazione, ma anche in seguito al dubbio, come si abbiano
a leggere alcune lettere. La prima potrebbe essere 0 (oppure P?),
la seconda è illeggibile; segue C con appresso una lineetta
orizzontale, quindi uno spazio vuoto, poi CIL ed in fine una
lettera più alta, che rassomiglia in qualche modo ad una L cor-
siva. Nell'appunto segnato lungo la direzione del manico destro
dopo alcune lettere più o meno evanide, si legge con qualche
probabilità stiLvoilS, in cui si potrebbe supporre un nome ser-
vile [.....]sti seguito dall'indicazione Ludi s(ervi). E deplorevole
che questa parte dell'iscrizione non apparisca chiaramente, giac-
ché avrebbe potuto recar luce sull'indole di queste note scritte
lungo il manico, nelle quali spesso, ma non sempre, appariscono
nomi servili. Se sarà vera la lezione Lucil s{ervi), allora si
dovrebbe supporre il cognome Lucillus anche nella terza riga
dell'iscrizione principale, e perciò non sarebbe improbabile, che
nell' ultima lettera più grande si abbia da ravvisare un nesso
di LI.
70.
Nella seguente iscrizione è ancora maggiore l'incertezza,
se essa appartenga o no a questo gruppo. Mentre però la forma
del recipiente consiglierebbe ad assegnarle un altro posto, l'indi-
cazione contenuta nella seconda riga favorisce l'idea, che anche
quest'anfora sia vinaria. L'iscrizione
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vino ovvero ad altra materia; lo stesso vale per il seguente n. 70.
Cionondimeno ho voluto inserirla qui, anziché produrla in altro
posto, a motivo dell' appunto notato in seconda riga. In questa
panni indubitata un'indicazione simile a quella che incontrammo
al n. 23 e suppliremo quindi AiiiA oppure AiinÀ, cioè trium
annorum ovvero quattuor annorum. La seguente riga, secondo
le analogie, dovrebbe contenere il nome del fabbricante: non si
riconosce però quale fosse, non solo a motivo della non buona
conservazione, ma anche in seguito al dubbio, come si abbiano
a leggere alcune lettere. La prima potrebbe essere 0 (oppure P?),
la seconda è illeggibile; segue C con appresso una lineetta
orizzontale, quindi uno spazio vuoto, poi CIL ed in fine una
lettera più alta, che rassomiglia in qualche modo ad una L cor-
siva. Nell'appunto segnato lungo la direzione del manico destro
dopo alcune lettere più o meno evanide, si legge con qualche
probabilità stiLvoilS, in cui si potrebbe supporre un nome ser-
vile [.....]sti seguito dall'indicazione Ludi s(ervi). E deplorevole
che questa parte dell'iscrizione non apparisca chiaramente, giac-
ché avrebbe potuto recar luce sull'indole di queste note scritte
lungo il manico, nelle quali spesso, ma non sempre, appariscono
nomi servili. Se sarà vera la lezione Lucil s{ervi), allora si
dovrebbe supporre il cognome Lucillus anche nella terza riga
dell'iscrizione principale, e perciò non sarebbe improbabile, che
nell' ultima lettera più grande si abbia da ravvisare un nesso
di LI.
70.
Nella seguente iscrizione è ancora maggiore l'incertezza,
se essa appartenga o no a questo gruppo. Mentre però la forma
del recipiente consiglierebbe ad assegnarle un altro posto, l'indi-
cazione contenuta nella seconda riga favorisce l'idea, che anche
quest'anfora sia vinaria. L'iscrizione