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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 7.1879

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Dressel, Heinrich: Di un grande deposito di anfore rinvenuto nel nuovo quartiere del castro pretorio, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.13207#0071
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ARCHEOLOGICA COMUNALE

65

DI UN GRANDE DEPOSITO DI ANFORE
RINVENUTO NEL NUOVO QUARTIERE DEL CASTRO PRETORIO

{Continuazione)

b) Anfore con nomi o avanzi di nomi riferibili molto 'pro-
babilmente al vino; vini indeterminati.

21.

Sopra un'anfora di forma molto simile a 19 si legge nella
parte superiore del collo subito sotto il collarino:

G E M

(Tav. IX-X n. 21

'vCCC

L'iscrizione tracciata in nero per mezzo di un grossolano
pennello sembra contenere nella prima riga il nome abbreviato
di un vino chiamato Geminum o Gemellum. Di questo vino e
delle uve che lo produceano parlano diversi scrittori: Catone '
lo nomina geminum eugeneum, Plinio (nat. Jiist. XIV § 22)
all'incontro parla delle uve gernellae « quibus hoc nomen uvae
semper geminae dedere », e Columella 2 le dice geminae ab eo
quod duplices uvas exigunt cognomen trahunt, austerioris vini,
sed aeque perennis. Tutti peraltro convengono, che quelle viti
erano una qualità delle celebri amineae coltivate specialmente
sul monte Vesuvio e nei colli di Sorrento. Sopra un' anfora
pompeiana 3 leggesi inoltre nella prima riga F6M6AÀOY, che

1 De re rust. VI, 4 = Vairóne de re rusl. I, 25 = Plin. nat. hist.
XIV § 46.

2 III, 2, 10 = Isid. orig. XVII, 5, 18.

3 0- L L. IV n. 2676, cf. Ephem. epigr. I p. 161 n. 172.
 
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