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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 21.1893

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Hülsen, Christian: I Saepta ed il Diribitorium
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https://doi.org/10.11588/diglit.13635#0133

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/ Saetta ed il Diribitorium

121

metà del terzo secolo a. Cr., aveva cominciato a svilupparsi il borgo
extra porta Carmentalem. Ma la zona abitata nel 700 non oltre-
passava verso tramontana il lato nord del Circo Flaminio, corrispon-
dente alla moderna via delle Botteghe oscure. Più oltre, non tro-
viamo quartieri abitati, ma soltanto alcuni santuari antichi ('), fra
i quali il più notevole è quello di Bellona, la cui vicinanza ai
Septi si deduce da un noto atroce fatto della prima guerra civile :
i senatori, riuniti nel tempio di Bellona il 4 novembre del 672
di Eoma, 82 a. Cr., udirono le grida dei prigionieri Sanniti tru-
cidati per ordine di Siila nella Villa Publica, contigua ai Septi (-).
11 tempio si deve cercare ad una delle estremità del Circo, e più

(!) Di questi santuari ha trattato, con la solita succinta accuratezza
il Becker Topographie, p. 618-620. Sulla loro posizione topografica dopo
lui non siamo venuti molto innanzi, senonchè il templum Neptuni in Circo
Flaminio, secondo la bella congettura del Brunii {Sitzungsberichte der
Miinchener Akademie 1876 p. 343 sg.) si può credere identico con il ru-
dere esistente nella via degli Specchi (Canina Annali dell'Istituto 1838
p. 1 sg.; Vespignani Bull, comun. 1873 p. 212 sg.). — Accanto alla chiesa
di S. Nicola dei Cesarmi, come tutti sanno, esiste un tempio rotondo pe-
rittero, forse il tempio di Ercole Custode, situato secondo Ovidio (Fasti VI
209), sulla parte opposta del Circo, come quello di Bellona. Un altro tempio pe-
rittero,ma rettangolare, ha esistito nell'istesso sito sino alla fine del secolo XV :
il eh. Lanciani dopo averne ritrovato un disegno fra le schede Fiorentine di
Antonio da Sangallo il giovane, sagacemente ne riconobbe la icnografia sulla
Forma Urbis Romae {Annali dell' Istituto 1883, p. 14). Il Sangallo dice che
' del tempio è fatta una chiesetta che si domanda Sto. Nicolao quest'indi-
cazione, confrontata con la Forma Urbis, è sufficiente per accertare il sito
segnato sulla nostra pianta. Del resto, se fosse giusta l'asserzione del Lan-
ciani : ' le colonne misuravano 0,80 nel diametro ; l'intercolunnio misurava
1,12 ', la fronte del tempio non oltrepasserebbe m. 10,40, e la lunghezza
si potrebbe calcolare a m. 16: mentre tanto le dimensioni della chiesa
di S. Nicola, quanto la Forma Urbis ci danno l'idea di un edifizio di
m. 17 X 25 incirca. Ma faccio osservare che gli altri disegni esistenti sulla
medesima scheda 1140 del Sangallo (p. es. i tempi di Saturno e di Vespasiano
sul Foro ; la ' cornice di sopra del Foro Transitorio, cioè l'ultima ') non sono
misurati, come suppone il Lanciani, col palmo di m. 0,223, ma invece col
piede di m. 0,295 diviso in 16 dita: adoperando questa misura, le dimensioni
del tempio combaciano bene tanto con quelle della chiesa di S. Nicola,
quanto con la forma Urbis.

(?) V. le testimonianze degli autori antichi presso Becker, Topogr.
p. 626 not. 1326.
 
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