Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma (39.1911)

in un vaso della Collesione Castellani al Campidoglio

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a lui tale ispirazione sia venuta da una diretta conoscenza di
quei celebri modelli della plastica, oppure di seconda mano, at-
traverso, cioè, esemplari ceràmografìci greci o italioti. Più ac-
cettabile, a mio parere, è la seconda che la prima ipotesi. Pre-
scindendo dalla poca probabilità che copie delle suddette statue
fossero diffuse nella bassa Etruria ai tempi della Repubblica
Romana, i riscontri fra il detto vaso greco di Falerii e il vaso Ca-
stellani, eseguito in qualcuna delle fabbriche indigene della mede-
sima regione, mi sembrano indicare troppo chiaramente per quale
via i tipi artistici in parola siano potuti ricomparire nel secondo.
Ad ogni modo, è molto interessante il trovare un tale riflessa
della grande plastica greca anche in un umile prodotto italico;
e precisamente per questo suo pregio, oltre che per la rarità del
soggetto figuratovi, io ho stimato utile procacciarne un'estesa
cognizione per mezzo di questo Bullettino, prima che sia pub-
blicato il catalogo, che io stesso preparo, di tutti i vasi della
Collezione Castellani nel Campidoglio.

Nicola Putorti.