NOTIZIE DI RECENTI TROV AMENTI DI ANTICHITÀ
IN ROMA E NEL SUBURBIO
Negli sterri eseguiti a piazza Colonna per costruire, sull'area
già occupata dal palazzo Piombino, il padiglione temporaneo che
durante il periodo delle feste cinquantenarie serve di pubblico
ritrovo, sono stati rinvenuti parecchi frammenti di tegole e mat-
toni, che portano impresso il sigillo di fabbrica.
Questo materiale laterizio proviene, con tutta verisimiglianza,
dalle rovine quivi esistenti, e in più luoghi riconosciute, del
celeberrimo portico di Vipsania Polla, che Agrippa eresse ad
onore della sua sorella. In questo portico, che fu compiuto da
Augusto, egli fece pubblicamente esporre Yorbis pictus, cioè la
grande carta cosmografica, i cui lavori dallo stesso Agvippa erano
stati diretti e che rappresentava il frutto del lavoro eseguito dai
mensores totius orbis.
Il portico di Polla, che si estendeva, lungo la via Lata,
dalla odierna via di s. Claudio a quella delle Muratte, restava
ancora in piedi nel quarto secolo d. Cr. ed è ricordato negli
antichi libri regionaria Esso era stato ampliato ed in parte anche
trasformato nella prima metà del secondo secolo ; e a questi poste-
riori lavori sono da attribuire i frammenti di tegole recentemente
trovati, i quali tutti recano bolli dell'età di Adriano. Due di
essi, in fatti, portano il nome della Aglina Cepioniana, posseduta,
per la parte principale, nell'anno 123 da Arria Padilla, madre
di Antonino Pio(C. I. L. XV, n. 79), e quello di un altro ramo
IN ROMA E NEL SUBURBIO
Negli sterri eseguiti a piazza Colonna per costruire, sull'area
già occupata dal palazzo Piombino, il padiglione temporaneo che
durante il periodo delle feste cinquantenarie serve di pubblico
ritrovo, sono stati rinvenuti parecchi frammenti di tegole e mat-
toni, che portano impresso il sigillo di fabbrica.
Questo materiale laterizio proviene, con tutta verisimiglianza,
dalle rovine quivi esistenti, e in più luoghi riconosciute, del
celeberrimo portico di Vipsania Polla, che Agrippa eresse ad
onore della sua sorella. In questo portico, che fu compiuto da
Augusto, egli fece pubblicamente esporre Yorbis pictus, cioè la
grande carta cosmografica, i cui lavori dallo stesso Agvippa erano
stati diretti e che rappresentava il frutto del lavoro eseguito dai
mensores totius orbis.
Il portico di Polla, che si estendeva, lungo la via Lata,
dalla odierna via di s. Claudio a quella delle Muratte, restava
ancora in piedi nel quarto secolo d. Cr. ed è ricordato negli
antichi libri regionaria Esso era stato ampliato ed in parte anche
trasformato nella prima metà del secondo secolo ; e a questi poste-
riori lavori sono da attribuire i frammenti di tegole recentemente
trovati, i quali tutti recano bolli dell'età di Adriano. Due di
essi, in fatti, portano il nome della Aglina Cepioniana, posseduta,
per la parte principale, nell'anno 123 da Arria Padilla, madre
di Antonino Pio(C. I. L. XV, n. 79), e quello di un altro ramo