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Di un nuovo frammento degli Atti Avvalici
è precisamente dell'anno 239. Esso è perciò uno degli ultimi
documenti relativi a quel celebre sacerdozio; giacché è noto che
non si conoscono Atti arvalici con date posteriori al regno del
terzo dei Gordiani. Due altri frammenti appartenenti al regno
dello stesso imperatore sono conosciuti: uno con la data del
l'anno 238 sta nel Museo nazionale alle Terme l'altro con
la nota consolare dell'anno 241, si conserva nella sagrestia di
S. Maria in Trastevere (2).
La paleografia del nostro frammento è pessima, come si
riscontra pure negli altri frammenti arvalici del medesimo tempo;
e molte lettere sono così deformate che alcune parole riescono di
diffìcile lettura. Io ne darò qui appresso una trascrizione, sepa-
rando l'una dall'altra le parole che nell'originale sono spesso
unite insieme, ridurrò alla vera lezione le parole scritte mala-
mente e proporrò la restituzione del testo.
La parte superstite del frammento contiene due indicazioni
relative ambedue al mese di gennaio, cioè la prima al giorno
III. nonas Januarias (3 gennaio), e la seconda ad un giorno,
che nelle tavole superstiti varia dal VII al pridie idus Januarias
(7-12 gennaio). La prima di queste riguarda la nuncupatio vo-
torum per la salute dell'imperatore; la seconda si riferisce alla
intimazione del sacrificio da farsi poi più tardi, cioè nel mese
di giugno.
Alla indicazione del giorno /// nonas Januarias con cui
comincia il testo superstite nel nostro frammento doveva prece-
dere, come è di costume negli Atti arvalici, la data dell'anno,
la quale come si ricava dalla 3a riga del testo medesimo, do-
veva essere quella del 239.
Ecco intanto la trascrizione corretta del frammento con i
suoi supplementi dei quali darò poi ragione (v. Tav. IX-X).
O C. I. L., VI, 2113.
(3) C. I. L., VI, 2114.
Di un nuovo frammento degli Atti Avvalici
è precisamente dell'anno 239. Esso è perciò uno degli ultimi
documenti relativi a quel celebre sacerdozio; giacché è noto che
non si conoscono Atti arvalici con date posteriori al regno del
terzo dei Gordiani. Due altri frammenti appartenenti al regno
dello stesso imperatore sono conosciuti: uno con la data del
l'anno 238 sta nel Museo nazionale alle Terme l'altro con
la nota consolare dell'anno 241, si conserva nella sagrestia di
S. Maria in Trastevere (2).
La paleografia del nostro frammento è pessima, come si
riscontra pure negli altri frammenti arvalici del medesimo tempo;
e molte lettere sono così deformate che alcune parole riescono di
diffìcile lettura. Io ne darò qui appresso una trascrizione, sepa-
rando l'una dall'altra le parole che nell'originale sono spesso
unite insieme, ridurrò alla vera lezione le parole scritte mala-
mente e proporrò la restituzione del testo.
La parte superstite del frammento contiene due indicazioni
relative ambedue al mese di gennaio, cioè la prima al giorno
III. nonas Januarias (3 gennaio), e la seconda ad un giorno,
che nelle tavole superstiti varia dal VII al pridie idus Januarias
(7-12 gennaio). La prima di queste riguarda la nuncupatio vo-
torum per la salute dell'imperatore; la seconda si riferisce alla
intimazione del sacrificio da farsi poi più tardi, cioè nel mese
di giugno.
Alla indicazione del giorno /// nonas Januarias con cui
comincia il testo superstite nel nostro frammento doveva prece-
dere, come è di costume negli Atti arvalici, la data dell'anno,
la quale come si ricava dalla 3a riga del testo medesimo, do-
veva essere quella del 239.
Ecco intanto la trascrizione corretta del frammento con i
suoi supplementi dei quali darò poi ragione (v. Tav. IX-X).
O C. I. L., VI, 2113.
(3) C. I. L., VI, 2114.