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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 39.1911

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Schneider Graziosi, Giorgio: La identificazione topografica delle "Horrea Germaniciana et Agrippiana" dell' ottava regione augustea
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https://doi.org/10.11588/diglit.14881#0173

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della « Horrea Germaniciana et Agrippiana » ecc.

171

La disposizione e sovrapposizione regolare dei pezzi archi-
tettonici ci restituisce con esattezza approssimativa la facciata
monumentale delle horrea sul vicus Tuscus ; la quale doveva
svolgersi in lunga serie di arcate in travertino, interrotte da
mezze colonne, su cui poggiava l'architrave; giacché non è nel
concetto dell'architettura romana l'uso della piattabanda, mentre
questa adotta per principio risso l'arco, la volta e la cupola. La
fronte dell'edificio era a due ordini, come risulta dalle tracce del
secondo piano, visibili nel muraglione perimetrale. Preziosissimo
è un frammento il quale indica uno degli angoli, a forma rien-
trante, della facciata e per questo nella voltata si scolpì soltanto
un quarto di colonna ; come di uguale importanza è il pezzo di
angolo del cornicione superiore.

Assai notevole è pure il resto di un arco e di un pilastro
in opera laterizia, vicino al vicus Tuscus, il quale mostra che
più internamente, prima di entrare nella parte centrale dell'edi-
ficio, v'era una serie di archetti formanti un portico: e forse
sotto queste arcate erano collocate le botteghe dei vestiarii, ri-
cordati nelle iscrizioni. Io credo insomma che la fronte delle
horrea dovesse presentarsi come il primo ordine di arcate interne
ed esterne dell'anfiteatro Flavio, svolto in linea retta.

L'edificio poi era sormontato forse da un'iscrizione monu-
mentale, giacché un frammento marmoreo trovato in quel luogo
porta minime tracce di una S e di una M o N, in due righe
diverse, già riempite di bronzo (*) :

(!) Non è però certo che questo frammento appartenga alle nostre
horrea, giacché in quei dintorni, nell'area del Foro, si rinvennero altri tre
frammenti epigrafici assai simili, che certamente non appartennero a questi
magazzini (Cfr. G. I. L. VI, 30808, 30304, 30305). In uno di questi anzi
(n. 30303), secondo il compianto Tomassetti, seguito dal Marucchi {Le
 
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