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Mancini, G.: Le recenti scoperte di antichità al Testaccio
DOI Seite / Zitierlink:https://doi.org/10.11588/diglit.14881#0250
eseguì la conduttura (1). Il nome del procuratore Marcius Cy-
renicus non ci era ancora noto ; e nuovo è anche il nome del
liberto Lucifer, come membro della famili a aquaria di Adriano.
Presso l'angolo formato da uno dei suddetti tratti di mu-
ratura e da un muro da esso dipartentesi in senso normale, verso
il nord, la sera del 20 ottobre 1911 venne fatta una singolare
scoperta, della quale fu dato un fuggevole cenno nel precedente
fascicolo di questo Bullettino (pag. 207). Gli ultimi colpi di
gravina del quotidiano lavoro misero in luce un informe ammasso
di metallo, che ben presto si riconobbe essere una rilevaDte
quantità di monete, in gran parte fuse a causa di un violento
incendio, le cui tracce apparivano anche sui muri, e per lungo
tratto, nella sezione del cavo, ricorreva il sottile strato nero delle
scorie e delle ceneri. Purtroppo la ingorda rapacità dei terraz-
zieri riuscì a far sparire sul momento una parte delle monete,
ma il grosso fu salvato per il sollecito accorrere del personale
che costantemente sorveglia le opere di scavo.
Si riconobbe che le monete dovevano, al momento dell' in-
cendio, essere racchiuse entro un forziere di legno ricoperto di
lamina di ferro, essendosi trovati aderenti ai blocchi di metallo
fuso dei pezzetti di legno bruciato e dei resti di ferro fuso.
Insieme con le monete si rinvennero anche un anellino
d'oro con castone, mancante della gemma; alcuni frammenti di
un vasetto di argento, ed un sigillo di bronzo (m. 0,02 X 0,06)
con l'avanzo dell'anello saldato superiormente, recante la dicitura:
MVSTEIORVM
Esclusi i blocchi fusi, si poterono ricuperare 885 monete
di argento, biglione e bronzo, di cui però 115 sono al tutto irrico-
noscibili. Le altre 770 vanno così elencate in ordine cronologico:
(') V. Dressel, G. I. L. XV, pag. 906; n. 7308-7312, 7738, 7739.
renicus non ci era ancora noto ; e nuovo è anche il nome del
liberto Lucifer, come membro della famili a aquaria di Adriano.
Presso l'angolo formato da uno dei suddetti tratti di mu-
ratura e da un muro da esso dipartentesi in senso normale, verso
il nord, la sera del 20 ottobre 1911 venne fatta una singolare
scoperta, della quale fu dato un fuggevole cenno nel precedente
fascicolo di questo Bullettino (pag. 207). Gli ultimi colpi di
gravina del quotidiano lavoro misero in luce un informe ammasso
di metallo, che ben presto si riconobbe essere una rilevaDte
quantità di monete, in gran parte fuse a causa di un violento
incendio, le cui tracce apparivano anche sui muri, e per lungo
tratto, nella sezione del cavo, ricorreva il sottile strato nero delle
scorie e delle ceneri. Purtroppo la ingorda rapacità dei terraz-
zieri riuscì a far sparire sul momento una parte delle monete,
ma il grosso fu salvato per il sollecito accorrere del personale
che costantemente sorveglia le opere di scavo.
Si riconobbe che le monete dovevano, al momento dell' in-
cendio, essere racchiuse entro un forziere di legno ricoperto di
lamina di ferro, essendosi trovati aderenti ai blocchi di metallo
fuso dei pezzetti di legno bruciato e dei resti di ferro fuso.
Insieme con le monete si rinvennero anche un anellino
d'oro con castone, mancante della gemma; alcuni frammenti di
un vasetto di argento, ed un sigillo di bronzo (m. 0,02 X 0,06)
con l'avanzo dell'anello saldato superiormente, recante la dicitura:
MVSTEIORVM
Esclusi i blocchi fusi, si poterono ricuperare 885 monete
di argento, biglione e bronzo, di cui però 115 sono al tutto irrico-
noscibili. Le altre 770 vanno così elencate in ordine cronologico:
(') V. Dressel, G. I. L. XV, pag. 906; n. 7308-7312, 7738, 7739.