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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 39.1911

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Fornari, Francesco: Di un antico tempio presso al Circo Flaminio
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https://doi.org/10.11588/diglit.14881#0264

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262

Di un antico tempio presso al Circo Flaminio

si domanda sto (Nicolao); appresso al ditto ce ne uno tondo si-
milm(en)te fatto di tufo e stucho ».

Il tempio rotondo è dai più (') identificato col Templum
Herculis magni custodis, che dovea stare da quel lato del circo
Flaminio (2) ; l'altro, invece, non ha trovato ancora una identifi-
cazione sicura. Solo, che io sappia, il Borsari (3) ha pensato al-
Yaedes Bellonae, ammettendo col Mommsen (4) l'identità del-
l'antico tempio fondato da Appio Claudio Cieco con Vaedes Bel-
lonae pulvinensis menzionata nelle epigrafi, e facendo derivare
l'aggettivo pulvinensis dal pulvinar del circo Flaminio, eli e non
sappiamo neanche se esistesse e, nel caso, in qual parte dell'edificio
fosse situato. Ma che un tempio solo servisse al culto dell'antica
dea italica e a quello della divinità orientale, non è ammis-
sibile (5), e noi dobbiamo rinunziare a conoscere il posto preciso
dell'ars Bellonae pulvinensis, se pure non vogliamo supporre
che si trovasse sulla destra del Tevere, presso al Monte Vati-
ticano (6). Quanto all'antico tempio di Bellona, io credo, col

(') Cfr. Laudani, Ruins and excavations, pag. 457.

(s) V. Jordan-Huelsen, Topogr. d. Stadt Rom., I, 3, pag. 552,

(3) Borsari, Topografia di Roma antica, pag. 280 e seg.

(4) V. C. I. L. 490, nota Th. M.; cfr. Gilbert, Geschichte u. Topogr.,
Ili, pag. 75 n. 3, e Rìchter, Rom. Top.2, pag. 215.

(5) V. Jordan, in Preller-Jordan, Rom. Mythol, IP, pag. 386 e n. 3;
De Ruggiero, Diz. epigr., I, pag. 988 (Vaglieri); Wissowa, Relig. d. Ròmer,
pag. 291.

(6) Due delle epigrafi che menzionano i fanatici de aede Bellonae
pulvinensis furono trovate fra il Vaticano e Monte Mario, C. I. L. VI, 2332-
2333. È poi noto l'uso romano di relegare di là dal Tevere molti culti
orientali, e come presso al circo di Nerone fosse un tempio di Cibele; e si
sa di un fanatico che fece doni a questa dea (ved. G. I. L. VI, 490). Inoltre,
una epigrafe trovata a Castel (C. I. L. XIII, 7281) e dedicata alla dea
Virtus Bellona, parla di restauri al Monte Vaticano da parte degli hasti-
feri civitatis Mattiacor{um). Ora, questo mons vaticanus, un tumulo che
forse riproduceva la collina romana, si riferisce al rito del taurobolio, e ciò
attesta ancora una volta le relazioni tra Cibele e Bellona (per le quali
cfr. Cumont, in Revue d* ffist. et de Litt. réligieuses, 1901, p. 97 segg.),
e rende più probabile la vicinanza dei santuari delle due divinità a Roma.
 
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