Il tempio etrusco figurato sopra specchi graffiti 245
designate dalle iscrizioni graffite o facili a riconoscersi per iloro at-
tributi : onde l'ipotesi ragionevole che il tempio nello sfondo contri-
buisca a chiarire il contenuto religioso della scena. Si potrebbe in
qualche raro caso supporre che l'artista abbia voluto rappresentare
un aspetto della realtà: cioè statue con sfondo di templi. Ma i soli casi
peri quali la detta ipotesi calzerebbe, si riferiscono a specchi tardis-
simi, in cui più che l'originalità di vedute artistiche, è da constatare
la ripetizione stanca di vieti motivi. Allorché, però, anche su specchi
del periodo migliore, come ad esempio lo specchio di Todi con il giu-
dizio di Paride, vediamo disegnato sopra le figure il triangolo del
frontone, è da ritenere che il particolare architettonico non abbia al-
tro scopo fuori che di riempire esattamente uno spazio rimasto vuoto.
La preoccupazione di occupare intiero lo spazio del disco degli specchi
è costante infatti presso quegli incisori e si rivela nell'affastellamento
delle figure e dei particolari, senza riguardo alcuno per la chiarezza
della scena figurala. La decorazione riempitiva della zona superiore
del disco, corrisponde esattamente alla decorazione della zona infe-
riore, cioè dell'esergo, dove pure la fantasia dell'artista si sbizzar-
risce a cercare motivi i quali si pieghino a riempire quei vuoti (1).
Originalità, od ingenuità artistica, se si vuole, che non trova nessun
riscontro nell'arte greca del tempo.
Goffredo Bendinelli.
(*) Nelle ciste di bronzo, con figure graffite sullo sviluppo cilindrico, sono
frequenti i motivi paesistici e s'incontrano talora anche motivi architettonici,
ridotti alla semplice colonna, senza architrave (Gerhard, tav. VI, 2 e fcav. XV
e XVI) ; ma non vi si incontra mai nulla che offra lontanamente l'aspetto di un
tempio. Pure non solo i personaggi riprodotti, ma gli artefici stessi non diversi-
ficano da quelli degli specchi. Sugli stessi specchi s'incontrano a volte motivi
architettonici differenti dalle ordinarie rappresentazioni dei templi, come a
dire portici con colonne di stile ionico, talora in connessione con i! tempio
(Gerhard, tav. CLXIXj, talora indipendenti (Id., tav. COVI). ■— In un solo
specchio vediamo figurato un complesso tipo di edifìcio originale, un padi-
glione con soffitto a volta o a cupola, e colonne tuscaniche (Gerhard,
tav. CCCLV).
designate dalle iscrizioni graffite o facili a riconoscersi per iloro at-
tributi : onde l'ipotesi ragionevole che il tempio nello sfondo contri-
buisca a chiarire il contenuto religioso della scena. Si potrebbe in
qualche raro caso supporre che l'artista abbia voluto rappresentare
un aspetto della realtà: cioè statue con sfondo di templi. Ma i soli casi
peri quali la detta ipotesi calzerebbe, si riferiscono a specchi tardis-
simi, in cui più che l'originalità di vedute artistiche, è da constatare
la ripetizione stanca di vieti motivi. Allorché, però, anche su specchi
del periodo migliore, come ad esempio lo specchio di Todi con il giu-
dizio di Paride, vediamo disegnato sopra le figure il triangolo del
frontone, è da ritenere che il particolare architettonico non abbia al-
tro scopo fuori che di riempire esattamente uno spazio rimasto vuoto.
La preoccupazione di occupare intiero lo spazio del disco degli specchi
è costante infatti presso quegli incisori e si rivela nell'affastellamento
delle figure e dei particolari, senza riguardo alcuno per la chiarezza
della scena figurala. La decorazione riempitiva della zona superiore
del disco, corrisponde esattamente alla decorazione della zona infe-
riore, cioè dell'esergo, dove pure la fantasia dell'artista si sbizzar-
risce a cercare motivi i quali si pieghino a riempire quei vuoti (1).
Originalità, od ingenuità artistica, se si vuole, che non trova nessun
riscontro nell'arte greca del tempo.
Goffredo Bendinelli.
(*) Nelle ciste di bronzo, con figure graffite sullo sviluppo cilindrico, sono
frequenti i motivi paesistici e s'incontrano talora anche motivi architettonici,
ridotti alla semplice colonna, senza architrave (Gerhard, tav. VI, 2 e fcav. XV
e XVI) ; ma non vi si incontra mai nulla che offra lontanamente l'aspetto di un
tempio. Pure non solo i personaggi riprodotti, ma gli artefici stessi non diversi-
ficano da quelli degli specchi. Sugli stessi specchi s'incontrano a volte motivi
architettonici differenti dalle ordinarie rappresentazioni dei templi, come a
dire portici con colonne di stile ionico, talora in connessione con i! tempio
(Gerhard, tav. CLXIXj, talora indipendenti (Id., tav. COVI). ■— In un solo
specchio vediamo figurato un complesso tipo di edifìcio originale, un padi-
glione con soffitto a volta o a cupola, e colonne tuscaniche (Gerhard,
tav. CCCLV).