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Lugli, Giuseppe: La villa di Domiziano sui colli Albani, [2]
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.14888#0007
LA VILLA DI DOMIZIANO SUI COLLI ALBANI
(TaT. I-IH)
' PARTE IL
Le costruzioni centrali (1).
L Ripia'NO alto. — D ripiano alto, cioè il terzo, su cui
sorgevano le grandi conserve d'acqua, occupava tutta la cima del
colle, col doppio versante del lago e dell'Appia (*). Aveva un a-
spetto piuttosto accidentato, ma, poiché non serviva ad edifici
importanti, fu lasciato in complesso nella sua disposizione naturale.
Con ogni probabilità, anche in antico lo solcava una strada, se non
in tutta la lunghezza, per lo meno nel tratto fra il teatro e l'anfi-
" teatro (3). L'avere in quel luogo stabilito il loro sepolcreto i servi
(x) La prima parte che tratta della « Topografìa generale », è stata pubbli-
cata nel Bollettino Comunale del 1917, pp. 29-78. La terza parte, dedicata alle
« Costruzioni sparse » e la quarta ai « Monumenti figurati e decorativi » rinve-
nuti nel territorio della villa, usciranno nella prossima annata 1919.
(2) La illustrazione dei tre ripiani che formano il grappo centrale delle
costruzioni domizianee, di cui il palazzo è il pernio, perchè serve di collega-
mento a tutti gli edifici della villa, ha luogo cominciando dal ripiano più alto,
a causa delle moderne esigenze di viabilità, che obbligano a vedere gli avanzi
scendendo dall'alto della collina verso il basso.
(3) Alcuni poligoni di selce si vedono nella scarpata occidentale della Gal-
leria di Sopra, sul lato sinistro dell'ingresso della tomba Barberini; ma, data la
loro posizione, non si può riconoscere se stiano in situ. Ad ogni modo non pos-
sono provenire da molto lontano. Altri poligoni vide lo Stevenson entro e
nei pressi del Convento di Propaganda Fide (al suo tempo dei PP» Rifor-
mati) oggi in gran parte perduti (Cod. Vai. Lai. 10559, f. 83, r. e v>):
(TaT. I-IH)
' PARTE IL
Le costruzioni centrali (1).
L Ripia'NO alto. — D ripiano alto, cioè il terzo, su cui
sorgevano le grandi conserve d'acqua, occupava tutta la cima del
colle, col doppio versante del lago e dell'Appia (*). Aveva un a-
spetto piuttosto accidentato, ma, poiché non serviva ad edifici
importanti, fu lasciato in complesso nella sua disposizione naturale.
Con ogni probabilità, anche in antico lo solcava una strada, se non
in tutta la lunghezza, per lo meno nel tratto fra il teatro e l'anfi-
" teatro (3). L'avere in quel luogo stabilito il loro sepolcreto i servi
(x) La prima parte che tratta della « Topografìa generale », è stata pubbli-
cata nel Bollettino Comunale del 1917, pp. 29-78. La terza parte, dedicata alle
« Costruzioni sparse » e la quarta ai « Monumenti figurati e decorativi » rinve-
nuti nel territorio della villa, usciranno nella prossima annata 1919.
(2) La illustrazione dei tre ripiani che formano il grappo centrale delle
costruzioni domizianee, di cui il palazzo è il pernio, perchè serve di collega-
mento a tutti gli edifici della villa, ha luogo cominciando dal ripiano più alto,
a causa delle moderne esigenze di viabilità, che obbligano a vedere gli avanzi
scendendo dall'alto della collina verso il basso.
(3) Alcuni poligoni di selce si vedono nella scarpata occidentale della Gal-
leria di Sopra, sul lato sinistro dell'ingresso della tomba Barberini; ma, data la
loro posizione, non si può riconoscere se stiano in situ. Ad ogni modo non pos-
sono provenire da molto lontano. Altri poligoni vide lo Stevenson entro e
nei pressi del Convento di Propaganda Fide (al suo tempo dei PP» Rifor-
mati) oggi in gran parte perduti (Cod. Vai. Lai. 10559, f. 83, r. e v>):