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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 56.1928

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Giglioli, Giulio Q.: Il ripostiglio Bianchini: già detto cista pennacchi trovato a Roma e ora al museo di napoli
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https://doi.org/10.11588/diglit.73493#0012
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G. Q. Giglioli

opportuno chiamare, in onore del suo primo illustratore, « Ri-
postiglio Bianchini », è indicato da lui stesso come apparte-
nente a Francesco Ficoroni1. Ma pochi anni dopo, questa
« insigne reliquia dell'antichità » era passata nella collezione


Fig. 1.
La tavola nell'edizione del 1747 dell'opera del Bianchini.

Pennacchi. Infatti nella seconda edizione dell'opera del Bian-
chini, fatta, dopo la sua morte 2, nel 1747 3, la tavola, pur con-
tinuando a portare a sinistra in alto l'indicazione dell'appar-
tenenza al Ficoroni, dà in basso l'indicazione: Romae in Mu-
saeo Domini Abbatis Ioannis Dominici Pennacchi. Noto subito
che questa tavola (riprodotta nella fig. 1), pur essendo una
1 L'indicazione è ripetuta nella tavola: « sigilla et cet. servantur Ro-
mae apud 1). Franciseum Ficoronum cum fragm. rasisi (sic!).
2 II Bianchini mori nel febbraio 1729.
" L'opera fu ristampata nella stessa stamperia di Antonio de' Rossi,
con dedica a Ludovico XV Re di Francia e di Navarra. Mons. Bianchini
vi è detto Prelato domestico di Sua Santità e Patrizio Romano.
 
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