IL TEMPIO ITALICO
RINVENUTO NELL'ACROPOLI DI LANUVIUM
(continuatone, vedi pag. 75-118)
(con una tavola)
Fittili decorativi rinvenuti nello scavo del tempio.
Fase arcaica (VI-V sec. a. C.)
1. — Pochi frammenti, pertinenti forse a tegole di gronda, di-
pinti sulla faccia visibile dal basso, nei colori rosso e nero 1 e
rosso e marrone (fig. 13) su fondo uniforme giallo chiaro, ap-
plicato a sua volta su di uno strato di latte di calce. La de-
corazione, consistente in meandri e riquadri semplici, venne
1 Monumenti, loc. cit., pag. 321-322, fig. 8, ricomposta dai frammenti
esposti al Museo di Villa Giulia. Un resto di cm. 20 X 15 e spesso
cm. 3,5, è conservato nel museo Lanuvino, come l'altro, ancora inedito,
che ha fornito i dati per la restituzione della fig. 13. Gli stessi elementi
decorativi della prima possono vedersi nella fascia che orna il coperchio
di una lekane attica, della fine del VI sec. a. C., proveniente da un se-
polcro di Locri Epizephirii (Notizie, 1917, pag. 135, fig. 40). I quadretti
centrali a scacchi della tegola riprodotta alla fig. 13, che ha uno spes-
sore di cm. 4, ricordano l'identico motivo che si trova a rilievo sul gei-
son del tempio dorico a casa Maralioti, pure in Locri Epizephirii (No-
tizie, 1911, suppl., pag. 39, fig. 32) riprodotto da miss E. M. Douglas
in Arcaic fictile revetments in Sicil and Magna Grecia, London, 1923,
pl. X, fig. 41. Per prototipi greci di simili ornati cfr. Douglas, Greeck
fictile revetments in the archaic period, London, 1926, pl. XII, fig. 40
(Atene); pl. XXIII, fig. 79 (Corinto); pl. XXVI, figg. 90 e 91 (Delfo).
Pel motivo decorativo di striscie finienti a punta cfr. Douglas, op. cit.,
pl. XXV, fig. 86 (Delfo) e le tegole rinvenute nel tempio dello Scasato
a Civita Castellana (Notizie, 1888, pag. 425, fig. 11).
RINVENUTO NELL'ACROPOLI DI LANUVIUM
(continuatone, vedi pag. 75-118)
(con una tavola)
Fittili decorativi rinvenuti nello scavo del tempio.
Fase arcaica (VI-V sec. a. C.)
1. — Pochi frammenti, pertinenti forse a tegole di gronda, di-
pinti sulla faccia visibile dal basso, nei colori rosso e nero 1 e
rosso e marrone (fig. 13) su fondo uniforme giallo chiaro, ap-
plicato a sua volta su di uno strato di latte di calce. La de-
corazione, consistente in meandri e riquadri semplici, venne
1 Monumenti, loc. cit., pag. 321-322, fig. 8, ricomposta dai frammenti
esposti al Museo di Villa Giulia. Un resto di cm. 20 X 15 e spesso
cm. 3,5, è conservato nel museo Lanuvino, come l'altro, ancora inedito,
che ha fornito i dati per la restituzione della fig. 13. Gli stessi elementi
decorativi della prima possono vedersi nella fascia che orna il coperchio
di una lekane attica, della fine del VI sec. a. C., proveniente da un se-
polcro di Locri Epizephirii (Notizie, 1917, pag. 135, fig. 40). I quadretti
centrali a scacchi della tegola riprodotta alla fig. 13, che ha uno spes-
sore di cm. 4, ricordano l'identico motivo che si trova a rilievo sul gei-
son del tempio dorico a casa Maralioti, pure in Locri Epizephirii (No-
tizie, 1911, suppl., pag. 39, fig. 32) riprodotto da miss E. M. Douglas
in Arcaic fictile revetments in Sicil and Magna Grecia, London, 1923,
pl. X, fig. 41. Per prototipi greci di simili ornati cfr. Douglas, Greeck
fictile revetments in the archaic period, London, 1926, pl. XII, fig. 40
(Atene); pl. XXIII, fig. 79 (Corinto); pl. XXVI, figg. 90 e 91 (Delfo).
Pel motivo decorativo di striscie finienti a punta cfr. Douglas, op. cit.,
pl. XXV, fig. 86 (Delfo) e le tegole rinvenute nel tempio dello Scasato
a Civita Castellana (Notizie, 1888, pag. 425, fig. 11).