DOI article:
Morpurgo, L.: La Pentesilea del Tevere
DOI Page / Citation link:https://doi.org/10.11588/diglit.73493#0071
LA PENTESILEA DEL TEVERE
(con due tavole)
Questo frammento non è un nuovo acquisto del Museo delle
Terme. Già da parecchi decenni, insieme con molti altri pezzi
di marmo, alcuni dei quali s'integravano nella nobile figura di
un Apollo fidiaco ', l'alveo melmoso del Tevere restituiva alla
luce questo bellissimo torso di giovane donna sostenuta al fianco
sinistro da una robusta mano maschile, come avvivato dalla
calda patina dorata, scheggiato in qualche punto, e, così mu-
tilo, tanto più attraente quanto più dava agio alla fantasia di
esercitarsi nella ricostruzione del molto perduto, forse irrime-
diabilmente -. Primo a scriverne fu il Petersen, che lo credette
parte di un gruppo rappresentante il ratto di Kore 3. La sua
interpretazione non ebbe gran seguito, ma influì forse sul giu-
dizio degli altri, che al pari di lui ci videro una scena di lotta
violenta; così alcuno credette di riconoscervi una Oritia rapita
da Borea, o una greca in lotta con un centauro4; altri una
delle Leucippidi rapita da uno dei Dioscuri °, oppure una bac-
1 N. d'inv. 608. Brunn-Bruckmann, n. 462. F. Barnabet, in Not. d.
Scavi, 1891, pag. 287. R. Paribeni, Le Tenne di Diocleziano e il Museo
Nazionale Romano, 1922, pag. 192, n. 462.
2 N.d'inv. 1022. In vendita le fotografie Anderson, n. 2158; Moscioni,
n. 22111; La Rotografica, 2561. Altre sono riprodotte in Ausonia, X,
1920, tav. I, II.
" E. Petersen in Ròm. Mitt., 1891, pag. 240.
4 Helbig-Amelung, Fuhrer, II, pag. 162.
5 G. Bendinelli, Di un frammento marmoreo del Museo delle Terme
appartenente ad un gruppo scultorio in Ausonia, X, 1921, pag. 53-63.
(con due tavole)
Questo frammento non è un nuovo acquisto del Museo delle
Terme. Già da parecchi decenni, insieme con molti altri pezzi
di marmo, alcuni dei quali s'integravano nella nobile figura di
un Apollo fidiaco ', l'alveo melmoso del Tevere restituiva alla
luce questo bellissimo torso di giovane donna sostenuta al fianco
sinistro da una robusta mano maschile, come avvivato dalla
calda patina dorata, scheggiato in qualche punto, e, così mu-
tilo, tanto più attraente quanto più dava agio alla fantasia di
esercitarsi nella ricostruzione del molto perduto, forse irrime-
diabilmente -. Primo a scriverne fu il Petersen, che lo credette
parte di un gruppo rappresentante il ratto di Kore 3. La sua
interpretazione non ebbe gran seguito, ma influì forse sul giu-
dizio degli altri, che al pari di lui ci videro una scena di lotta
violenta; così alcuno credette di riconoscervi una Oritia rapita
da Borea, o una greca in lotta con un centauro4; altri una
delle Leucippidi rapita da uno dei Dioscuri °, oppure una bac-
1 N. d'inv. 608. Brunn-Bruckmann, n. 462. F. Barnabet, in Not. d.
Scavi, 1891, pag. 287. R. Paribeni, Le Tenne di Diocleziano e il Museo
Nazionale Romano, 1922, pag. 192, n. 462.
2 N.d'inv. 1022. In vendita le fotografie Anderson, n. 2158; Moscioni,
n. 22111; La Rotografica, 2561. Altre sono riprodotte in Ausonia, X,
1920, tav. I, II.
" E. Petersen in Ròm. Mitt., 1891, pag. 240.
4 Helbig-Amelung, Fuhrer, II, pag. 162.
5 G. Bendinelli, Di un frammento marmoreo del Museo delle Terme
appartenente ad un gruppo scultorio in Ausonia, X, 1921, pag. 53-63.