UN PERSONAGGIO DELLA GENS RUBELLIA
ONORATO A GORTINA
Questa iscrizione, trovata anni addietro a Gortina, fa parte
del Museo epigrafico di Candia. Essa è incisa in un blocco pa-
rallelepipedo di calcare, alto m. 0,51, largo m. 0,34, spesso
ni. 0,13; ed è mutila a destra. Le lettere, fortemente apicate e
tuttora conservanti le tracce della rubricazione, si fanno di riga
in riga più piccole e più fitte (da m. 0,055 nelle prime linee
a m. 0,03 nelle ultime).
È facile capire che si tratta di una iscrizione onoraria per
un magistrato romano, e, dai caratteri epigrafici, si può subito
dedurre che siamo verso la fine del 1 secolo av. Cr.; ma non
è altrettanto facile intuire la parte mancante. Di alcune linee
il supplemento è ovvio, di altre è meno sicuro, per non dire
incerto del tutto. Ad ogni modo una integrazione completassi
può tentare; ed una delle più verisimili mi sembra essere que-
sta, con la quale la larghezza dell'epigrafe verrebbe esattamente
raddoppiata:
Faiov 'Pou[fé)Aiov
BXavòov
TÒv »ixaioò[oT^cravTa
oaiw; %A ^[xaéo; %%l èXso-
5 3spO)G%VT% T[àv TVÓXlV ? 7V<%V-
Ttov TWV tcoTRtcòv yvóuz ?
tòv éauva; rfzvpcova % U-
p% ropTuvicov [fouXz • èxÓQi-
ov oi'U • 'Ay^aav^po; 'Pavùo? Tritò-
lo tó]xoguo;, 'Pavio; ^ofép/o, ’Aoitto ?
^wv Ka»CT%«) .
ONORATO A GORTINA
Questa iscrizione, trovata anni addietro a Gortina, fa parte
del Museo epigrafico di Candia. Essa è incisa in un blocco pa-
rallelepipedo di calcare, alto m. 0,51, largo m. 0,34, spesso
ni. 0,13; ed è mutila a destra. Le lettere, fortemente apicate e
tuttora conservanti le tracce della rubricazione, si fanno di riga
in riga più piccole e più fitte (da m. 0,055 nelle prime linee
a m. 0,03 nelle ultime).
È facile capire che si tratta di una iscrizione onoraria per
un magistrato romano, e, dai caratteri epigrafici, si può subito
dedurre che siamo verso la fine del 1 secolo av. Cr.; ma non
è altrettanto facile intuire la parte mancante. Di alcune linee
il supplemento è ovvio, di altre è meno sicuro, per non dire
incerto del tutto. Ad ogni modo una integrazione completassi
può tentare; ed una delle più verisimili mi sembra essere que-
sta, con la quale la larghezza dell'epigrafe verrebbe esattamente
raddoppiata:
Faiov 'Pou[fé)Aiov
BXavòov
TÒv »ixaioò[oT^cravTa
oaiw; %A ^[xaéo; %%l èXso-
5 3spO)G%VT% T[àv TVÓXlV ? 7V<%V-
Ttov TWV tcoTRtcòv yvóuz ?
tòv éauva; rfzvpcova % U-
p% ropTuvicov [fouXz • èxÓQi-
ov oi'U • 'Ay^aav^po; 'Pavùo? Tritò-
lo tó]xoguo;, 'Pavio; ^ofép/o, ’Aoitto ?
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