La Pentesilea. del Tevere
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colazione della falangetta, dà l'impressione dello sforzo com-
piuto per sostenere il corpo che s'abbandona, mentre le altre
dita sono distese I E la posizione di tutto il torso femminile
è infatti di abbandono, non di lotta: una leggera torsione ri-
sulta dalla diversa direzione laterale del tronco al disopra e
al disotto della mano che lo sorregge e da quella delle spalle,
piegate indietro sul braccio, la cui direzione è indicata sul
torso dal suo piano di attacco: e il braccio sinistro della donna
non è certo sollevato in atto di lotta o di difesa, perchè è
dalla parte opposta a quella da cui si trovava l'altra figura 2,
ma di abbandono. Veste un sottile chitone senza maniche a
folte pieghe, appuntato sulla spalla destra e lasciato libero sulla
sinistra, sì che scende formando borsa con le pieghe caratteri-
stiche dell'^oyd;, sotto cui passa la sottile funicella, annodata
un po' a sinistra, che serve di cintura. Oltre la cintura le pieghe
del chitone, schiacciate e deviate dove la mano maschile le com-
prime, si fanno nel resto più regolari e cambiano direzione, se-
condando il movimento del corpo che si flette. Dietro le spalle
scende un ampio mantello di stoffa pesante a larghe pieghe ir-
regolari, che doveva essere annodato, o meglio fermato con una
borchia, davanti sul collo ". Lungo il piccolo xóàko; che forma
sul davanti il lembo di chitone lasciato libero sulla spalla si-
nistra, la superficie del nudo è lasciata rozza dopo il lavoro
1 Si noti quanto diversa è la posizione della mano del Dioscuro che
rapisce una Leucippide nel gruppo di destra del sarcofago vaticano in
cui pure il Bendinelli trova la massima analogia col nostro (Ausonia,
X, pag. 60, fig. 3). Là il pollice si oppone alle altre dita per afferrare.
2 In altri casi lo stesso atto può essere di difesa: cosi p. es. nella
lotta tra Centauro e Lapitessa sul frontone occidentale del tempio di
Zeus ad Olimpia (Olympia, III, Bildwerke, tav. XXIV) si capisce il braccio
sinistro alzato della donna, perchè l'aggressore è alla sua sinistra: non
nel caso nostro in cui l'altra figura è alla sua destra.
3 Certo l'interpretazione della scena come ratto di una Leucippide
suggerì al Bendinelli l'idea che questo drappo sia un lembo della
clamide caratteristica dei Dioscuri (Ausonia, X, pag. 63).
5 — Bull. Arch. Coni., LVI.
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colazione della falangetta, dà l'impressione dello sforzo com-
piuto per sostenere il corpo che s'abbandona, mentre le altre
dita sono distese I E la posizione di tutto il torso femminile
è infatti di abbandono, non di lotta: una leggera torsione ri-
sulta dalla diversa direzione laterale del tronco al disopra e
al disotto della mano che lo sorregge e da quella delle spalle,
piegate indietro sul braccio, la cui direzione è indicata sul
torso dal suo piano di attacco: e il braccio sinistro della donna
non è certo sollevato in atto di lotta o di difesa, perchè è
dalla parte opposta a quella da cui si trovava l'altra figura 2,
ma di abbandono. Veste un sottile chitone senza maniche a
folte pieghe, appuntato sulla spalla destra e lasciato libero sulla
sinistra, sì che scende formando borsa con le pieghe caratteri-
stiche dell'^oyd;, sotto cui passa la sottile funicella, annodata
un po' a sinistra, che serve di cintura. Oltre la cintura le pieghe
del chitone, schiacciate e deviate dove la mano maschile le com-
prime, si fanno nel resto più regolari e cambiano direzione, se-
condando il movimento del corpo che si flette. Dietro le spalle
scende un ampio mantello di stoffa pesante a larghe pieghe ir-
regolari, che doveva essere annodato, o meglio fermato con una
borchia, davanti sul collo ". Lungo il piccolo xóàko; che forma
sul davanti il lembo di chitone lasciato libero sulla spalla si-
nistra, la superficie del nudo è lasciata rozza dopo il lavoro
1 Si noti quanto diversa è la posizione della mano del Dioscuro che
rapisce una Leucippide nel gruppo di destra del sarcofago vaticano in
cui pure il Bendinelli trova la massima analogia col nostro (Ausonia,
X, pag. 60, fig. 3). Là il pollice si oppone alle altre dita per afferrare.
2 In altri casi lo stesso atto può essere di difesa: cosi p. es. nella
lotta tra Centauro e Lapitessa sul frontone occidentale del tempio di
Zeus ad Olimpia (Olympia, III, Bildwerke, tav. XXIV) si capisce il braccio
sinistro alzato della donna, perchè l'aggressore è alla sua sinistra: non
nel caso nostro in cui l'altra figura è alla sua destra.
3 Certo l'interpretazione della scena come ratto di una Leucippide
suggerì al Bendinelli l'idea che questo drappo sia un lembo della
clamide caratteristica dei Dioscuri (Ausonia, X, pag. 63).
5 — Bull. Arch. Coni., LVI.