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https://doi.org/10.11588/diglit.11366#0024
2 'ANNIBALE
cominciando dalHndoIe omatissima , ond'egli inalzò il suo felice genio*
che accoppiò due cose raramente concelse a gli uomini , natura , ed
arte in somma eccellenza . Riferendo però l'origine , egli è certo , che
Antonio Carracci Padre di Annibale dal territorio nativo di Cremona,
venne ad abitare in Bologna , dove con l'opera di Sarto , manteneva se
ilesso , e la famiglia in buona eslimazione della povertàTua . De5 fi-
gliuoli , che aveva , Agostino il maggiore s'applicò alla Pittura , ed
all'Intaglio , Annibale il minore fìi pollo all'arte dell'Orefice , ad uso del-
ia quale > imparando egli a disegnare da Ludovico Carracci suo cugino,
venne a palesare , tanto favore , e sopranità di celeste ìnfìulso, che Lu-
dovico riconoscendo in lui una fatai forza alla Pittura , quasi avesse
un maggior precettore , che gPinsegnasTe occultamente ; cioè la sapien-
tiisima Natura , cominciò ad amarlo , e se lo tirò in casa , dando luogo
a quella stupenda inclinazione . Apparve subito lo sludio , e l'appren-
sione sua esficace , portandosi egli alle forme delle cose naturali , e viva-
mente traducendole in disegno, con quel dono lodato poi sempre in lui
di esprimere sin con poche linee, lo spirito , e la mente nelle figure . Que-
lla attenzione giovò a lui ancora giovinetto ; poicchè Antonio suo
Padre trasferitosi a Cremona per vendere un poderetto , che gli era
limaslo nella terra nativa , tornandosene poi a Bologna , fu spo-
gliato fra via , da Villani , con la perdita di quei pochi danari , che
riportava a casa . Il perche esfendo egli ricorso al Podestà del luogo,
Annibale , che accompagnava il Padre , seppe così naturalmente , ed al
vivo delineare il volto , e'1 portamento di quei rapaci Villani , che ri-,
conosciuti da tutti con islupore , ricuperò facilmente quanto al povero
Padre era slato rubato . Ma Ludovico per confermarlo maggiormente,
vedendolo applicatissimo alla consuetudine dell'arte , gli partecipava l'o-
pere sue proprie : furono quelle il Christo morto con le Marie nella
Sagreslia de'Canonici di San Prospero di Reggio , il Battesimo , in San
Gregorio di Bologna fatto in età minore di venti anni , e nella Chiesa
di San Felice il Crocifisso conia Vergine, ed alcuni Santi sotto la Cro-
ce . Ora siccome gli uccelli tosto si sentono vigorose le piume , volano
lungi dal nido, non altrimente Annibale, conoscendo non erTergli og-
.gimai a sufficienza la scorta di Ludovico ; poicchè a gli occhi suoi of-
ferironsi li colori del Coreggio , e di Tiziano col fratello Agostino in-
saminola* per la Lombardia , Fermatosi in Parma si applicò tutto allo
iludio del Coreggio , come si riconosce nella bèilissima tavola della Pie-
tà sopra il maggiore Altare della Chiesa de' Padri Cappuccini della me-
desima Città . Figurò nel mezzo il morto Redentore svelato da un len-
zuolo , ed asiìso sopra la base del monumento : vedesi il sacro Corpo
con le braccia pendenti, e con la spalia appoggiata al seno della Madre,
Ja quale sedendo piìi solievata , tiene la delira mino sotto la guancia de!
figliuolo ; e nel reggerlo cosi morto , vinta dall'affanno vien meno , es'
abbandona in dietro su l'arca del sepolcro . Fiusevi dentro San Giovan-
r . ..... - - ^.
cominciando dalHndoIe omatissima , ond'egli inalzò il suo felice genio*
che accoppiò due cose raramente concelse a gli uomini , natura , ed
arte in somma eccellenza . Riferendo però l'origine , egli è certo , che
Antonio Carracci Padre di Annibale dal territorio nativo di Cremona,
venne ad abitare in Bologna , dove con l'opera di Sarto , manteneva se
ilesso , e la famiglia in buona eslimazione della povertàTua . De5 fi-
gliuoli , che aveva , Agostino il maggiore s'applicò alla Pittura , ed
all'Intaglio , Annibale il minore fìi pollo all'arte dell'Orefice , ad uso del-
ia quale > imparando egli a disegnare da Ludovico Carracci suo cugino,
venne a palesare , tanto favore , e sopranità di celeste ìnfìulso, che Lu-
dovico riconoscendo in lui una fatai forza alla Pittura , quasi avesse
un maggior precettore , che gPinsegnasTe occultamente ; cioè la sapien-
tiisima Natura , cominciò ad amarlo , e se lo tirò in casa , dando luogo
a quella stupenda inclinazione . Apparve subito lo sludio , e l'appren-
sione sua esficace , portandosi egli alle forme delle cose naturali , e viva-
mente traducendole in disegno, con quel dono lodato poi sempre in lui
di esprimere sin con poche linee, lo spirito , e la mente nelle figure . Que-
lla attenzione giovò a lui ancora giovinetto ; poicchè Antonio suo
Padre trasferitosi a Cremona per vendere un poderetto , che gli era
limaslo nella terra nativa , tornandosene poi a Bologna , fu spo-
gliato fra via , da Villani , con la perdita di quei pochi danari , che
riportava a casa . Il perche esfendo egli ricorso al Podestà del luogo,
Annibale , che accompagnava il Padre , seppe così naturalmente , ed al
vivo delineare il volto , e'1 portamento di quei rapaci Villani , che ri-,
conosciuti da tutti con islupore , ricuperò facilmente quanto al povero
Padre era slato rubato . Ma Ludovico per confermarlo maggiormente,
vedendolo applicatissimo alla consuetudine dell'arte , gli partecipava l'o-
pere sue proprie : furono quelle il Christo morto con le Marie nella
Sagreslia de'Canonici di San Prospero di Reggio , il Battesimo , in San
Gregorio di Bologna fatto in età minore di venti anni , e nella Chiesa
di San Felice il Crocifisso conia Vergine, ed alcuni Santi sotto la Cro-
ce . Ora siccome gli uccelli tosto si sentono vigorose le piume , volano
lungi dal nido, non altrimente Annibale, conoscendo non erTergli og-
.gimai a sufficienza la scorta di Ludovico ; poicchè a gli occhi suoi of-
ferironsi li colori del Coreggio , e di Tiziano col fratello Agostino in-
saminola* per la Lombardia , Fermatosi in Parma si applicò tutto allo
iludio del Coreggio , come si riconosce nella bèilissima tavola della Pie-
tà sopra il maggiore Altare della Chiesa de' Padri Cappuccini della me-
desima Città . Figurò nel mezzo il morto Redentore svelato da un len-
zuolo , ed asiìso sopra la base del monumento : vedesi il sacro Corpo
con le braccia pendenti, e con la spalia appoggiata al seno della Madre,
Ja quale sedendo piìi solievata , tiene la delira mino sotto la guancia de!
figliuolo ; e nel reggerlo cosi morto , vinta dall'affanno vien meno , es'
abbandona in dietro su l'arca del sepolcro . Fiusevi dentro San Giovan-
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