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gloriose, di vecchi palazzi chiusi, di giardini chiusi,
di menti chiuse....
Le officine eternamente deste e ruggenti ispi-
rano ribrezzo ali’ italiano che per tutta la vita ha
concentrato il suo studio e la sua ammirazione sul-
1’ ultimo capitello in fondo a destra, di quel tal pa-
lazzo, o nella seconda arcata, a sinistra, di quella
tal chiesa.... monumento nazionale.
Le stazioni, le strade ferrate, così nere e così
inesorabili di fuochi, di fragori e di fumo, destano
orrore a quegli italiani che poi discutono a vuoto e
fuori dalla realtà sul modo di mobilitare le nostre
truppe in 24 ore alla frontiera austriaca.... E altro
non fanno che guardare zufolando il tramonto da
una panchina del Pincio, oziare all’ ombra dei viali
di Boboli, o ripetere su e giù per la millesima volta
il liston di Piazza San Marco....
Appunto questo continuo, ignobile antagoni-
smo tra il passato e il presente produce la nostra
debolezza artistica, politica, sociale. I nostri padri
ci liberarono col sangue dal giogo straniero ; i no-
stri professori ci riconsegnano moralmente amma-
nettati dal monumento nazionale ' Noi consideriamo
il monumento nazionale come la massima piaga
d’Italia.
Contro la viltà mentale degli artisti piccoli e
grandi e dei critici ignoranti, contro la cultura e la
tradizione, combattono le nostre opere futuriste !
È la cultura infatti che in nome dei Greci e di
Michelangelo ha troncata la via all’ impressionismo
scultorio, che noi vogliamo continuare trasforman-
dolo in una sintetica compenetrazione di piani. La
gloriose, di vecchi palazzi chiusi, di giardini chiusi,
di menti chiuse....
Le officine eternamente deste e ruggenti ispi-
rano ribrezzo ali’ italiano che per tutta la vita ha
concentrato il suo studio e la sua ammirazione sul-
1’ ultimo capitello in fondo a destra, di quel tal pa-
lazzo, o nella seconda arcata, a sinistra, di quella
tal chiesa.... monumento nazionale.
Le stazioni, le strade ferrate, così nere e così
inesorabili di fuochi, di fragori e di fumo, destano
orrore a quegli italiani che poi discutono a vuoto e
fuori dalla realtà sul modo di mobilitare le nostre
truppe in 24 ore alla frontiera austriaca.... E altro
non fanno che guardare zufolando il tramonto da
una panchina del Pincio, oziare all’ ombra dei viali
di Boboli, o ripetere su e giù per la millesima volta
il liston di Piazza San Marco....
Appunto questo continuo, ignobile antagoni-
smo tra il passato e il presente produce la nostra
debolezza artistica, politica, sociale. I nostri padri
ci liberarono col sangue dal giogo straniero ; i no-
stri professori ci riconsegnano moralmente amma-
nettati dal monumento nazionale ' Noi consideriamo
il monumento nazionale come la massima piaga
d’Italia.
Contro la viltà mentale degli artisti piccoli e
grandi e dei critici ignoranti, contro la cultura e la
tradizione, combattono le nostre opere futuriste !
È la cultura infatti che in nome dei Greci e di
Michelangelo ha troncata la via all’ impressionismo
scultorio, che noi vogliamo continuare trasforman-
dolo in una sintetica compenetrazione di piani. La