Manifesto tecnico della Pittura futurista
Nel primo manifesto, da noi lanciato 1’ 8 marzo
1910 dalla ribalta del Politeama Chiarella di Torino,
esprimemmo le nostre profonde nausee, i nostri fieri
disprezzi, le nostre allegre ribellioni contro la vol-
garità, contro il mediocrismo, contro il culto fana-
tico e snobistico dell’ antico, che soffocano 1’ Arte
nel nostro Paese.
Noi ci occupavamo allora delle relazioni che
esistono fra noi e la società. Oggi invece, con questo
secondo manifesto, ci stacchiamo risolutamente da
ogni considerazione relativa e assurgiamo alle più
alte espressioni dell’ assoluto pittorico.
La nostra brama di verità non può più essere
appagata dalla Forma nè dal Colore tradizionali !
Il gesto, per noi, non sarà più un momento -fer-
mato del dinamismo universale : sarà, decisamente,
la sensazione dinamica eternata come tale.
Tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido.
Una figura non è mai stabile davanti a noi, ma ap-
pare e scompare incessantemente. Per la persistenza
Nel primo manifesto, da noi lanciato 1’ 8 marzo
1910 dalla ribalta del Politeama Chiarella di Torino,
esprimemmo le nostre profonde nausee, i nostri fieri
disprezzi, le nostre allegre ribellioni contro la vol-
garità, contro il mediocrismo, contro il culto fana-
tico e snobistico dell’ antico, che soffocano 1’ Arte
nel nostro Paese.
Noi ci occupavamo allora delle relazioni che
esistono fra noi e la società. Oggi invece, con questo
secondo manifesto, ci stacchiamo risolutamente da
ogni considerazione relativa e assurgiamo alle più
alte espressioni dell’ assoluto pittorico.
La nostra brama di verità non può più essere
appagata dalla Forma nè dal Colore tradizionali !
Il gesto, per noi, non sarà più un momento -fer-
mato del dinamismo universale : sarà, decisamente,
la sensazione dinamica eternata come tale.
Tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido.
Una figura non è mai stabile davanti a noi, ma ap-
pare e scompare incessantemente. Per la persistenza