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biente e oggetto, fino a formare l’apparizione di
un tutto : ambiente più oggetto. È la creazione di
una nuova forma che dia la relatività tra peso ed
espansione. Tra moto di rotazione e moto di rivolu-
zione, insomma è la vita stessa afferrata nella forma
che la vita crea nel suo infinito succedersi.
Questo succedersi, mi sembra ormai chiaro, non
lo afferriamo con la ripetizione di gambe, di braccia,
di figure, come molti hanno stupidamente supposto,
ma vi giungiamo attraverso la ricerca intuitiva della
-forma unica che dia la continuità nello spazio. Essa
è la forma-tipo che fa vivere 1’ oggetto nell’ univer-
sale. Dunque all’ antichissimo concetto di divisione
netta dei corpi ; al più moderno concetto impressio-
nista di suddivisione, di ripetizione, di abbozzo delle
immagini, noi sostituiamo il concetto della continuità
dinamica come forma unica. E non a caso dico forme
e non linea perchè la forma dinamica è una specie
di quarta dimensione in pittura e scultura, che non
può vivere perfetta senza 1’ affermazione completa
delle tre dimensioni che determinano il volume :
altezza, larghezza, profondità.
Mi rammento di aver letto che il cubismo con
i suoi spaccati dell’ oggetto e lo svolgimento delle
parti dell’ oggetto sulla superficie piana del quadro
si avvicinava alla quarta dimensione.... Invece questo
procedimento non è che la traduzione, sul piano
dell% tela, dei piani dell’ oggetto che la sua acci-
dentale posizione prospettica ci impedisce di vedere.
È un procedimento razionale che vive nella relati-
vità non in un assoluto intuitivo. La nozione inte-
grale dell’ oggetto vive, con quel procedimento, nelle
biente e oggetto, fino a formare l’apparizione di
un tutto : ambiente più oggetto. È la creazione di
una nuova forma che dia la relatività tra peso ed
espansione. Tra moto di rotazione e moto di rivolu-
zione, insomma è la vita stessa afferrata nella forma
che la vita crea nel suo infinito succedersi.
Questo succedersi, mi sembra ormai chiaro, non
lo afferriamo con la ripetizione di gambe, di braccia,
di figure, come molti hanno stupidamente supposto,
ma vi giungiamo attraverso la ricerca intuitiva della
-forma unica che dia la continuità nello spazio. Essa
è la forma-tipo che fa vivere 1’ oggetto nell’ univer-
sale. Dunque all’ antichissimo concetto di divisione
netta dei corpi ; al più moderno concetto impressio-
nista di suddivisione, di ripetizione, di abbozzo delle
immagini, noi sostituiamo il concetto della continuità
dinamica come forma unica. E non a caso dico forme
e non linea perchè la forma dinamica è una specie
di quarta dimensione in pittura e scultura, che non
può vivere perfetta senza 1’ affermazione completa
delle tre dimensioni che determinano il volume :
altezza, larghezza, profondità.
Mi rammento di aver letto che il cubismo con
i suoi spaccati dell’ oggetto e lo svolgimento delle
parti dell’ oggetto sulla superficie piana del quadro
si avvicinava alla quarta dimensione.... Invece questo
procedimento non è che la traduzione, sul piano
dell% tela, dei piani dell’ oggetto che la sua acci-
dentale posizione prospettica ci impedisce di vedere.
È un procedimento razionale che vive nella relati-
vità non in un assoluto intuitivo. La nozione inte-
grale dell’ oggetto vive, con quel procedimento, nelle