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https://doi.org/10.11588/diglit.5855#0074
ricerchino altri, se la illusione, che i Greci per verità e per defrau-
dare da sconoscenti gli Egiziani della gloria d'aver inventatele
arti plastiche, soppresse abbiano a bello studio le loro produzio-
ni più antiche che avrebbero attestato contra di loro ; se cotal
illusione, dico, fosse egualmente antica e già accreditata, o un
semplice ripiego a cui si vide ridotto il conte Gaylus per ap-
poggiare il sistema una volta adottato circa F arte e le opere
etnische.
Intorno all' epoche dell' arte, tanto diverse per gusto, stile
e trattamento, ed intorno al carattere del gusto nelle opere del-
l'arte presso differenti nazioni, regnavano idee molto incerte. Il
far osservazioni penetranti nello spirito dell'arte era a quel tem-
po quasi del tutto negletto, e. comunemente contentavansi tutti di
percepire i segni esterni ; sebbene questi pure assai di rado si
rintracciassero colla dovuta sagacità ed esattezza. Quindi trovan-
si monumenti, probabilmente Etruschi, annoverati da Caylus tra
gli Egiziani, e perfino monumenti dell' antica Grecia mescolati
con Romani de' tempi dell' arte decadente.
In tale situazione trovavasi quella parte della scienza anti-
quaria, che s'estende a' monumenti dell'arte figuratrice. Di mi-
sero gusto e di più misere cognizioni forniti, siccome avvenne
ne' summentovati tre dotti Italiani, moveano il più delle volte
isolatamente dallo studio delle lingue antiche, dalla storia e dal-
la favola. Ma allora quando un uomo, quale il conte Gaylus (88),
cui i viaggi ed il conversare, F inclinazione e F ingegno dato a-
veano moltiplice coltura e capacità, s" interessò della cosa, fu-
rono, a dir vero, fatti alcuni progressi ; tuttavia Parigi, luogo della
sua dimora, era a que' tempi meno ancor più che non è ora favore-
vole ad un indagatore di antichità. Oltracciò influivano i pregiu-
dizi d' una scuola di pittura manierata svantaggiosamente sul
suo gusto e sentimento, il perchè gli dovea riuscir impossibile
dare da sconoscenti gli Egiziani della gloria d'aver inventatele
arti plastiche, soppresse abbiano a bello studio le loro produzio-
ni più antiche che avrebbero attestato contra di loro ; se cotal
illusione, dico, fosse egualmente antica e già accreditata, o un
semplice ripiego a cui si vide ridotto il conte Gaylus per ap-
poggiare il sistema una volta adottato circa F arte e le opere
etnische.
Intorno all' epoche dell' arte, tanto diverse per gusto, stile
e trattamento, ed intorno al carattere del gusto nelle opere del-
l'arte presso differenti nazioni, regnavano idee molto incerte. Il
far osservazioni penetranti nello spirito dell'arte era a quel tem-
po quasi del tutto negletto, e. comunemente contentavansi tutti di
percepire i segni esterni ; sebbene questi pure assai di rado si
rintracciassero colla dovuta sagacità ed esattezza. Quindi trovan-
si monumenti, probabilmente Etruschi, annoverati da Caylus tra
gli Egiziani, e perfino monumenti dell' antica Grecia mescolati
con Romani de' tempi dell' arte decadente.
In tale situazione trovavasi quella parte della scienza anti-
quaria, che s'estende a' monumenti dell'arte figuratrice. Di mi-
sero gusto e di più misere cognizioni forniti, siccome avvenne
ne' summentovati tre dotti Italiani, moveano il più delle volte
isolatamente dallo studio delle lingue antiche, dalla storia e dal-
la favola. Ma allora quando un uomo, quale il conte Gaylus (88),
cui i viaggi ed il conversare, F inclinazione e F ingegno dato a-
veano moltiplice coltura e capacità, s" interessò della cosa, fu-
rono, a dir vero, fatti alcuni progressi ; tuttavia Parigi, luogo della
sua dimora, era a que' tempi meno ancor più che non è ora favore-
vole ad un indagatore di antichità. Oltracciò influivano i pregiu-
dizi d' una scuola di pittura manierata svantaggiosamente sul
suo gusto e sentimento, il perchè gli dovea riuscir impossibile