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Rossetti, Domenico
Il Sepolcro di Winckelmann in Trieste — Venezia, 1823

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https://doi.org/10.11588/diglit.5855#0146
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ALLEGATO III.

Nel nome del Signore Iddio. Amen. L'anno dell' Umana Salute 1768 Ind.
Rom. I. li 8 del mese di giugno, giorno di mercordi in Trieste, nell'osteria pub-
blica della città di Trieste posta in piazza grande, astante ivi l'ill.mo sig. Gio.
Stanislao de Kupfersein Giudice e Rettore della città di Trieste, fungente
1' officio di Vicedomo, assieme con me Notaro sottoscritto, e li Santo Gabel-
li, Benedetto Fleck e Carlo Cratei, testimonj avuti ed assunti al presente
pubblico Testamento.

Dove giacendo in letto in una camera di detta osteria, die guarda sopra
il porto, il sig. Giovanni Winckelmann aggravato, e mortalmente ferito nel
corpo, sano però in tutti i suoi sentimenti, ha disposto della sua facoltà me-
diante il presente suo pubblico Testamento, quod dicitur in scriptis, come
segue :

E primo raccomanda l'anima sua all'Onnipotente Iddio, alla Beatissi-
ma sempre Vergine Maria, ed a tutti li Santi, pregandoli intercedere presso
sua Divina Maestà la remissione delle sue colpe, e separata che sia l'anima
dal corpo degnarsi per sua infinita misericordia di collocarla nel numero de'
Beati nel Cielo, lasciando il corpo alla madre terra, ordinando gli sia data
ecclesiastica sepoltura.

Item ordina e comanda, che al sig. V. Mogali suo incisore, ben cognito
a Sua Eminenza il sig. Cardinal Albani, siino dati trecento cinquanta zecchi-
ni, qual somma è noto dove si ritrova al musico Anibali.

Item all'abbate Piremei lascia, ed ordina venghino dati per una volta
tanto zecchini cento, i quali stanno in deposito presso il pittore Maron.

Item alla Cassa de' Foveri in Trieste lascia zecchini venti.

Item per tante sante Messe in suffragio dell' anima sua scudi dieci.

Item all'Andrea cameriere dell'osteria lascia per una volta tanto zec-
chini due.

Nel rimanente di sua facoltà, azioni, ragioni, mere, miste, tacite, ed e-
spresse, niuna cosa eccettuata, lascia e vuole, che venghi liberamente dispo-
sto, e come meglio parerà e piacerà a Sua Eminenza il sig. Cardinal Alessan-
dro Albani suo graziosissimo Padrone . . .

E questo, esso sig. Testatore disse essere il suo ultimo testamento, ed ulti-
ma volontà, che vuole vaglia come tale, e per qualunque altra sorte d'ulti-
ma volontà, che meglio valer potesse a tenore delle Leggi si comuni, che

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